Fiction: "Troppo amore": Antonia Liskova parla di Livia, il suo personaggio, e del film tv

Fiction: "Troppo amore": Antonia Liskova parla di Livia, il suo personaggio, e del film tv

Questa sera, martedì 27 Marzo, andrà in onda in prima serata su RaiUnoTroppo amore“, primo di quattro film della collana televisiva “Mai per amore“, volta a raccontare delle storie legate alla violenza sulle donne (vedi qui l’articolo).

Troppo Amore” racconta la storia d’amore tra Livia (Antonia Liskova) e Umberto (Massimo Poggio) che, inizialmente, nasce come una storia come tante, ma che poi, col tempo, prende un’altra svolta: l’amore di Umberto, infatti, diventa eccessivo, totale, ossessivo, e questo lo porta, piano piano, ad impadronirsi della vita di Livia, fino al punto di distruggere letteralmente la sua esistenza.

Nel corso di un’intervista a Rai.tv, la prostagonista Antonia Liskova ha avuto modo di parlare del suo personaggio, Livia, vittima di stalking:

“Il personaggio di Livia nel film ‘Troppo amore’ è un personaggio semplicissimo, è una ragazza che possiamo vedere tutti i giorni camminare per strada, che si è innamorata di un uomo più grande di lei, e che si è trovata in qualche modo a crescere troppo in fretta. Lei ha 28 anni, va all’università, lavora, frequenta i suoi amici, si diverte, è un periodo spensierato nella vita di questa ragazza. Quando incontra quest’uomo, un professore di arte che le parla di arte, le parla di cultura, le parla di cose che magari le persone più grandi sanno e conoscono molto meglio, lei se ne innamora, si innamora del suo fascino, della sua saggezza, della sua struttura, e non sa che dietro ad una persona così, che è veramente l’ultima cosa che diresti, di Massimo Poggio poi, anche la scelta dell’attore, p che possa essere un uomo violento, che possa avere comunque una doppia faccia. Di questo Livia non si rende conto subito dall’inizio, che quest’uomo in qualche modo vuole cambiarla, comincia a cambiare il suo modo di vestire, di pensare di vedere le cose, in qualche modo non è contento che lei continui a frequentare i suoi amici perchè li considera comunque dei ragazzini stupidi, piccoli. E lei ancora non capisce, che questa in qualche modo violenza psicologica dove lui le dice ‘All’una devi essere a casa’ e la sua spensieratezza in quel momento svanisce, perchè lei comincia a controllare l’orologio proprio per tornare a casa all’una. Quindi lei si rende conto di tutto questo quando la violenza diventa fisica, quella comincia ad essere una brutta cosa. E nonostante questo lei cerca ancora di giustificarlo, perchè siccome lei gli ha detto una bugia e lui le ha dato uno schiaffo, tante volte è veramente una cosa incredibile ma si trovano delle situazioni in cui le donne giustificano la violenza, proprio perchè si assumono in qualche modo la colpa amando l’uomo, dicono ‘Ok lui l’ha fatto, ha sbagliato, ma l’ha fatto perchè sono stata io che gli ho detto una bugia’. Quindi lì si innesca veramente un meccanismo molto complicato…”

Parlando della sua esperienza in questa fiction e del suo ruolo, l’attrice ha poi aggiunto:

“Io credo che cambiare i ruoli per un attore, accettare questo tipo di sfide, sia la cosa fondamentale, perchè quello è, si devono accettare delle sfide con noi stessi, con le nostre emozioni, con quello che siamo in grado di fare e con quello che siamo in grado di sopportare nell’andare a cercare dentro noi stessi le emozioni che possiamo comunque provare e che possiamo trasmettere. Per questo ruolo non c’è stata una preparazione diciamo così complicata, perchè basta essere una donna per interpretarlo, e devo dire non è stato facile, non è stato facile essere buttata per terra, vedere un uomo che naturalmente è più forte di me, perchè questo la natura di ha dato insomma, fisicamente siamo proprio più deboli, quindi non abbiamo una protezione, quando le braccia di un uomo ti serrano non c’è scampo. E quando ero buttata per terra e vedevo questo piede, questo calcio che partiva, immaginare che ci sono certe donne buttate a terra su un pavimento sanguinanti e questo piede non si ferma e va avanti… beh, non è stato facile…”

Parlando del lavoro con la regista di questo film tv, Liliana Cavani, Antonia Liskova ha invece detto:

“Lavorare con Liliana è lavorare con un maestro del cinema italiano. Liliana Cavani è una regista molto sensibile, ma molto molto precisa nelle sue scelte e nelle sue convinzioni, nel senso che lei sa vedere oltre, e quando pensi di aver dato tutto a una scena, all’interpretazione, a un’emozione, lei capisce che non è così, e allora lì subentra proprio la sfida, dove ti rendi conto che gli altri vedono molto meglio e ti vedono molto di più di quanto possa vederti tu stessa. E devo dire è stato un lavoro faticoso, ma bellissimo, devo dire che veramente è riuscita a tirare fuori delle cose di me che non conoscevo…”

Ed infine ecco il messaggio che, per Antonia Liskova, questa fiction possa dare agli uomini e alle donne che la seguiranno:

“Penso che questo film possa dare un messaggio sopratutto agli uomini, agli uomini che magari non sanno cosa significhi davvero una donna che soffre veramente, una donna a cui viene proprio calpestata la dignitità, a parte il dolore fisico che deve essere devastante, ma proprio la dignità della donna. E alle donne invece deve dare un messaggio che non è amore, non è amore quando la prima volta un uomo alza la mano su di te non può amarti, perchè se c’è veramente qualcosa che qualcuno desidera quando ama una persona è solo di vederla stare bene, quindi quando è proprio la persona che ti dice di amarti a infliggerti il dolore vuol dire che te ne devi andare. Lo so che non è facile, nel senso che è così facile dare dei consigli, ma non lo si può fare, perchè ogni storia, ogni singola storia, noi siamo quanti? 70 milioni sulla terra?, ecco, ognuno di noi è diverso dall’altro ed è una cosa incredibile, quindi ogni storia di questa è diversa dall’altra, quindi dare un consiglio generale sarebbe troppo poco…”

1 Comment

  1. Antonia Chiariello

    Ciao Antonia,sai una cosa?Ieri,guardando il film,mi sono molto immedesimata nel personaggio di Livia e ho avuto paura.
    Delle volte mi sono anche arrabbiata con lei,perchè una donna trattata in quel modo non può e non DEVE perdonare,per nessuna ragione al mondo,però poi ho anche pensato che forse se mi trovassi in quella situazione mi comporterei esattamente come lei,ed è questo che mi ha spaventata di più…in ogni caso complimenti,sei veramente una bravissima attrice.

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