Si è chiusa con una seconda puntata un pò movimentata la miniserie dedicata ad Ultimo, il Carabiniere eroe che ha fatto della lotta alla mafia la sua vita e che ieri ha tenuto incollati oltre 7.048.000 spettatori con uno share pari al 24.56% .
In questo doppio appuntamento la Taodue ha raccontato il processo contro Ultimo che ha dovuto rispondere delle accuse di collusione mafiosa per via di alcune dichiarazioni rilasciate da alcuni pentiti. Mentre sullo sfondo si teneva il processo, Ultimo (Raoul Bova) scendeva a patti con la sua nuova vita, dietro la scrivania di una sede distaccata del NOE.
Ancora una volta, però, questo lo ha portato faccia a faccia con la mafia ed il pericolo.
Trama poco convincente e attori davvero poco credibili hanno fatto da cornice ad un mitico Raoul Bova che con la sua espressività e la sua empatia ha reso Ultimo ancora più speciale di quello che, in realtà, è già.
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La puntata si apre con le indagini del team con a capo Ultimo e con il ritorno al lavoro di Fulvio che chiede al suo amico di sempre di poter prendere parte all’operazione sotto copertura. La squadra, infatti, ha scoperto che i siti di stoccaggio e le relative mappe sono contenute in una chiavetta USB in mano a Polimeni. Proprio per recuperare la chiavetta, Fulvio si finge operaio in uno dei suoi cantieri. Purtroppo, però, quello che Ultimo aveva previsto è accaduto: il collega fa una cazzata in preda all’ansia di “vendicare” la moglie.
L’uomo recupera la chiavetta ma poi prende in ostaggio uno degli uomini di Polimeni, torna a casa sua e guarda le mappe al pc rendendosi conto che proprio nel laghetto vicino a casa sua c’è uno dei siti di stoccaggio. Intanto, in auto, l’uomo di Polimeni trova un cellulare e avvisa il capo che presto lo manderà a prendere. Gli uomini porteranno via anche Fulvio che, però, stava scrivendo un sms a Ultimo, un sms che diventerà presto un indizio per permettere alla sua squadra di fermare un nuovo carico di rifiuti pericolosi.
Ultimo ha uno scontro con Morace che gli permette di mettergli addosso una microspia, microspia che viene trovata dallo stesso che riesce a far perdere le sue tracce. Ultimo trova il covo dove Fulvio era stato portato ma lì trova anche un corpo bruciato, sarà quello dell’amico?
Intanto, Stella contatta Diego e gli chiede un appuntamento. A quell’appuntamento, però, arriverà anche Murace che ucciderà la donna e prenderà con sè il bambino per metterlo a tacere per sempre. Una telefonata, però, gli salva la vita visto che Ultimo riesce a intercettarlo e trovarlo. Murace scopre che Diego è suo figlio e così Ultimo lo convince a collaborare.
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L’uomo parla raccontando dei loschi affari di Polimeni, dell’arrivo di un nuovo carico e dicendo ad Ultimo che Fulvio è ancora vivo. L’uomo è tenuto in vita solo per arrivare a lui e così quando Polimeni gli fa sapere dov’è, Ultimo lo trova vicino ad una diga, carico di tritolo e pronto a saltare in un lago pieno di Uranio.
Ultimo riesce nell’impresa e ora non gli rimane che arrestare Polimeni e fermare il carico di rifiuti tossici. Tutto va secondo i piani ma quando la notizia arriva al carcere di Palermo, Partanna ordina nuovamente il suo omicidio. Il processo, intanto, si conclude con l’assoluzione del colonnello che rimane ferito nel parcheggio dell’aeroporto ma che, ancora una volta, si salva fondando la casa famiglia che porta il suo nome.
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