Fiction: “I Cesaroni 5″: le cinque parole di Marco Cesaroni (Matteo Branciamore)

Venerdì 14 Settembre ha preso il via su Canale 5 la quinta attesissima serie de “I Cesaroni“, che, lo ricordiamo, è composta da tredici puntate (di due episodi l’una) e da tre puntate speciali con ambientazioni particolari e salti temporali. Per leggere il riassunto e rivedere la puntata grazie al link streaming Mediaset potete cliccare qui, per vedere la fotogallery dei due episodi, invece, potete cliccare qui.

In attesa di vedere la seconda puntata (qui le anticipazioni), conosciamo meglio tutti i protagonisti di questa quinta serie, parlando di loro con quelle che sono le cinque parole che li descrivono meglio.

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Proseguiamo con lui, Marco Cesaroni, interpretato da Matteo Branciamore, il figlio maggiore di Giulio Cesaroni (Claudio Amendola).

E’ il maggiore dei figlio di Giulio, disilluso dall’amore torna alla Garbatella giurando a se stesso di aver chiuso con i sentimenti. Le cinque parole di Marco:

SOGNATORE

“Sono sempre, sopratutto ad occhi aperti. Con un problema del genere potevo fare solo due cose nella vita: o il disadattato o il cantautore”.

CHITARRA

“Ho imparato a suonare con la chitarra di mia madre. All’inizio era solo un modo per sentirla vicina, ma poi non sono più riuscito a smettere di suonare. Mi piace pensare che sia stata mia madre ad aiutarmi a trovare la mia strada.”

PAPA’

“Diventare papà è la cosa più eccitante e terrificante che mi sia mai capitata. Ogni volta che tengo Marta in braccio mi sento l’uomo più felice, ma anche il più angosciato della terra”.

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ADESSO CHE CI SIETE VOI

“La mia prima canzone, scritta dopo l’arrivo delle Cudicini a casa nostra. A volte mi sembra che la mia vita sia iniziata da lì”.

AMORE

“Sogno l’amore. Inseguo l’amore. Canto l’amore. La verità è che per amore ho sempre sofferto, ma non riesco a farne a meno”.

Al solito vi ricordo che per tutte le news, i riassunti, le anticipazioni e le curiosità sulla fiction “I Cesaroni” potete sfogliare l’apposita categoria che trovate sul nostro sito, oppure cliccando anche qui.

Fonte: I Cesaroni

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