Fiction: "Una grande famiglia" si conclude con un finale 'aperto' e il pubblico protesta! Cosa succederà nella seconda serie?

Fiction: "Una grande famiglia" si conclude con un finale 'aperto' e il pubblico protesta! Cosa succederà nella seconda serie?

Ieri sera, lunedì 14 Maggio, è andata in onda la sesta ed ultima puntata della fiction “Un grande famiglia” (qui la trama e il video streaming Rai), con un finale “aperto” che lascia spazio a tanti nuovi spunti narrativi per la seconda stagione.

Gli sceneggiatori avevano promesso un finale alla “Lost“, ma paragonare una serie (specie se italiana) a “Lost” è molto più che un azzardo. Allo stesso tempo, però, bisogna ammettere che questa fiction nel corso delle sei puntate ha aperto un mistero dietro l’altro, misteri che non si sono risolti neanche nel corso del finale, fatta eccezione per un quesito che cercava risposta: sì, Edoardo Rengoni (Alessandro Gassman) è ancora vivo.

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E del resto erano in tanti a crederlo, come dimostrato da un nostro precedente sondaggio (che potete trovare qui), ma, fino a prova contraria, di certezze non ce n’erano affatto. Solo a ridosso del finale sono stati molteplici i momenti che non ci lasciavano più molti dubbi a riguardo.

Nel corso dell’ultima puntata, infatti, Ernesto (Gianni Cavina) decide di vendere le quote dell’azienda pur di non perdere la casa e tutto ciò che di caro gli è rimasto, ma Serafina (Piera Degli Esposti), appresa la notizia, avverte immediatamente il suo misterioso interlocutore.

E così, dopo essersi intrufolata di nascosto nell’ufficio di Ernesto, lascia un file nel computer di quest’ultimo, un file che porta ad un conto bancario straniero in cui sono presenti i 20 milioni di euro scomparsi, sani e intatti: l’azienda è salva.

Ma non vengono ritrovati solo i soldi. La sera, durante i festeggiamenti, infatti, la famiglia Rengoni riceve una visita inaspettata: Edoardo, accompagnato dal piccolo Tino (Filippo De Paulis), l’unico a credere sin dall’inizio che suo padre in realtà fosse ancora vivo. La famiglia rimane sconvolta e pietrificata, nessuno parla, fatta eccezione per Edoardo che dice alla famiglia: “Siamo stati in pericolo. Forse lo siamo ancora…“.

E così si conclude questa fiction con una serie di interrogativi che ci rimbalzano in testa: cosa si nasconde dietro la sparizione di Edoardo, al punto di simulare il suo incidente e la sua morte? Dov’erano nascosti i soldi e per quale ragione sono stati nascosti? Per proteggere la famiglia forse? E perchè i Rengoni sono in pericolo? E, sopratutto, che ruolo hanno Serafina e il suo misterioso interlocutore in tutta questa vicenda? Hanno agito per l’azienda e per proteggere la famiglia oppure complottavano contro di essa?

Insomma, una serie di domande che troveranno senz’altro risposta nella seconda stagione, di cui, lo ricordiamo, prenderanno il via le riprese quest’estate (vedi qui l’articolo).

Ma, a quanto pare, questo finale non è piaciuto ai telespettatori che si aspettavano di ricevere più risposte, tanto che l’Osservatorio per la qualità dei programmi tv del Codacons sta ricevendo molte proteste e segnalazioni.

A tal punto che il Codacons e l’Associazione Utenti Radiotelevisivi hanno deciso di presentare un esposto all’Antitrust e all’Autorità per le Comunicazioni, nel quale viene evidenziato che nei confronti del telespettatore deve esistere un obbligo di buona fede, obbligo che va mantenuto anche per quanto riguarda lo sviluppo delle trame narrative delle varie serie televisive. Sopratutto se si considera che gli utenti pagano un canone alla Rai.

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E così le due associazioni hanno spiegato come, per il caso della fiction “Una grande famiglia“, quest’obbligo di buona fede non sia stato rispettato, con la conseguenza che il prodotto televisivo potrebbe risultare addirittura ingannevole, nella misura in cui non fornisce alcuna soluzione ai quesiti avanzati, obbligando pertanto i telespettatori a seguire la seconda serie della fiction nella speranza di comprendere i misteri della prima.

Sicuramente dietro questa scelta c’è stata una mossa strategica, una mossa strategica che è stata ben costruita seguendo il filone narrativo della serie.

Ma qua a me sembra che nessuno obbliga nessuno, cioè se la fiction è piaciuta allora verrà da sè l’intenzione di voler vedere anche la seconda serie (al di là dei misteri risolti o meno), se non è piaciuta invece si potrà tranquillamente cambiare canale quando verrà trasmessa. Personalmente di ingannevole non ci vedo nulla, anzi trovo che sia più accattivante e intrigante avere a che fare, ogni tanto, con qualche serie che fa parlare e discutere sui vari misteri e sui vari interrogativi che vengono posti davanti al telespettatore, una serie diversa da altre che porgono spesso e volentieri risposte su un piatto d’argento. Non è proprio questo il bello di certe serie televisive costruite con quest’intento? Si vede che questa gente non ha mai seguito “Lost“!

E poi, se vogliamo dirla tutta, dove sta quest’obbligo di buona fede quando le serie e i programmi televisivi che seguiamo vengono spostati, sospesi e cancellati senza tener conto del rispetto verso il telespettatore?

A questo punto propongo un nuovo sondaggio e vi chiedo: a voi è piaciuto il finale di “Una grande famiglia“? Mi raccomando, oltre a votare, se volete, commentate anche le vostre risposte!

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1 Comment

  1. antonella bini

    condivido quanto è stato scritto in questo articolo a riguardo degli spostamenti delle puntate delle fiction.

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