The Gifted 1×09: Recensione

The Gifted 1×09: Recensione

La pausa aiuta The Gifted che torna con le idee più chiare e sonda il terreno in vista del finale. Ecco la nostra recensione di “outfoX”!

  • Titolo originale The Gifted
  • Paese – Stati Uniti d’America
  • Anno – 2017 (in corso…)
  • Genere – azione
  • Stagioni – 1
  • Episodi – 10
  • Durata – 47 min (episodio)
  • Lingua originale – inglese
  • Cast – Stephen Moyer, Amy Acker
  • Messa in onda italiana: 18 ottobre 2017 su FOX canale 112 di Sky

Dopo una pausa settimanale The Gifted riprende la sua corsa e ottiene l’ordine per tre episodi aggiuntivi, e questo in parte ci rallegra e ridona fiducia verso una stagione che alla vigilia del suo finale sembrava ancora indecisa quale strada percorrere.

La pausa in questo senso ha fatto bene alla serie che, riprende la sua storyline principale e imbastice un cliffhanger tanto imprevedibile quanto efficace per gli ultimi episodi. Mettendo parzialmente in disparte quella bizzarra struttura da procedural abbasta noisetta “outfoX” decide di riprendere le fila del family drama unendo, diversamente dal passato, il tema supereroistico dello show in modo più efficace.

The Gifted è chiaramente una serie che vuole ibridare più generi, cerca di raccontare l’universo degli X-Men adottando la visione corale delle storie che caratterizzano cinema e fumetti in un contesto (quello televisivo) a suo modo più sfaccettato. La serie creata da Matt Nix si pone degli obiettivi che raggiunge con fasi alterne, e quando ci riesce bene finisce comunque per essere un prodotto poco brillante in originalità, ma buono nell’intrattenimento.

Dopo la rivelazione sconvolgente del precedente episodio, Reed e Kate devono fare i conti questa nuova capacità che lega i poteri dei loro figli. Lauren e Andy hanno ereditato i Geni-X dei gemelli Von Strucker, e quando uniscono le loro abilità possono scatenare una pericolosa esplosione di colossali proporzioni. La componente da family drama emerge quindi in modo diretto fin da subito: i due genitori devono confrontarsi con i loro figli, e loro altrettanto devono imparare a gestire questa nuova inaspettata capacità. Gli immancabili e stucchevoli battibecchi familiari non mancano, anche se la colpa finisce quasi sempre per essere di Andy: il ragazzo vuole mettersi già alla prova, ma come giustamente ribadisce suo padre, deve ancora imparare a gestire il suo potere, figuriamoci una combinazioni di più abilità con derive distruttive. Insomma, da questo punto di vista l’episodio puntualizza su dei topos ormai già ribaditi ossessivamente nel corso dei precedenti episodi.

Nella seconda fase dell’episodio il gruppo di mutanti, e i fratelli Strucker dovranno unire le forze per intrufolarsi in una delle prigioni delle Sentinelle. Ed è proprio durante questa parte dell’episodio che The Gifted sfoggia la sua sopita componente d’azione che, si riallaccia abilmente al concetto stesso di unità. Quando questi personaggi uniscono le forze e agiscono in coro emerge del gustoso intrattenimento, proponendo situazioni tese grazie alla costruzione di una minaccia davvero pericolosa rappresentata dalle Sentinelle. Quella tensione si arresta in un finale neanche tanto prevedile. nel quale Andy e Lauren dovranno decidere se agire come i loro antenati oppure sottomettersi all’evidente inferiorità numerica. E’ un finale che funziona, intensifica quella drammaticità alla base del family drama (molto brava Amy Acker) e contribuisce a creare un ponte narrativo (si spera sicuro) che dovranno percorrere i prossimi quattro episodi.

Commento finale

Seppure retorico, il ritorno di The Gifted è senza dubbio convincente. Dopo una discutibile dispersività narrativa figlia del peggior procedural, outfoX riallinea i ruoli dei suoi personaggi e cerca la coralità che per troppi episodi la serie aveva abbandonato. Quando questi personaggi agiscono in gruppo si creano delle dinamiche molto più convincenti, nessuno è mai al sicuro, si percepisce una tensione nell’aria che rafforza la componente action della serie. The Gifted in sostanza si riconferma un buon prodotto votato all’intrattenimento, il cui grande difetto è la mancanza di originalità.

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