Power Rangers. Il reboot di un mito degli Anni Novanta approda sugli schermi: idea pessima o genialata?
Data di uscita: 6 Aprile 2017
Genere: Fantascienza, Azione, Commedia
Regia: Dean Israelite
Sceneggiatura: John Gatins
Produzione: Lionsgate, Temple Hill
Distribuzione: 01 Distribution, Leone Film Group
Durata: 124 minuti
Ancora supereroi sulla Terra? Beh, sì…
Sconfitto in battaglia, l’eroe e Power Ranger alieno Zordon (Bryan Cranston) è costretto ad abbandonare le fonti di potere della propria decimata squadra sulla Terra. Fermata solo temporaneamente la minaccia rappresentata al pianeta da Rita Repulsa (una Elizabeth Banks perfetta per il ruolo), gli amuleti attendono silenti di essere trovati da chi sia abbastanza puro ed abile da saperne trarre il meglio. Abbandonata la premessa narrativa sci-fi per qualche decina di minuti, il film procede a presentarci i teenagers protagonisti e futuri Power Rangers, giocando le proprie carte barcamenandosi abilmente tra comedy e teen drama. Un po’ “Friday Night Lights”, un po’ “The O.C.”, molto “Breakfast Club” et voilà, la squadra è servita. Sommiamo a ciò il divertissement dato dal continuo scimmiottare dei canoni supereroistici attuali, e ci siamo.
Tra battute più o meno efficaci, quello che emerge è un buon piano-sequenza action iniziale e una riuscita caratterizzazione dei personaggi molto più spiccata e personale del previsto. Prima di far “indossare” (vedendo il film capirete il perché di quelle virgolette) la storica armatura dei Power Rangers ai ragazzi, una buona parte del film è già trascorsa senza problema alcuno. Se ciò sembra un difetto, non lo è: l’opera di Dean Israelite, che aveva già mostrato di essere dotato di buona mano nel suo precedente “Project Almanac”, vive di atmosfere e di personaggi prima ancora che di azione. L’attesa dell’azione è essa stessa parte del piacere di quanto sullo schermo avverrà solo nell’ultima frazione di film, e ne decuplica la potenza emotiva lasciando fuori dall’equazione la non eccellente resa grafica del gigantesco mostro antagonista dello scontro. Tornare bambini sì, ma con classe. E senza dimenticare il Cinema.
Divertimento godibile, ma anche sensato
Mentre l’hype per Bryan Cranston a.k.a. Heisenberg si è dimostrato tutt’altro che mal investito, data la centralità del personaggio (spesso comunque virtualizzato) di Zordon, il più ampio minutaggio non è conferito al solo leader, il Ranger Rosso, ma all’intera ben delineata personalità (dire tridimensionalità sarebbe forse troppo) dei cinque supereroi moderni. Anche in questo frangente non è mancata, a nostro parere, qualche sorpresa. Diverso il discorso per Rita Repulsa, il villain al femminile del film. Per quanto la Banks abbia davvero svolto un ottimo lavoro ed il personaggio recuperi dall’immaginario della serie fin nei suoi obiettivi, quello che resta è l’impressione di non aver saputo sfruttare possibilità più alte. Nonostante ciò, il make-up è di livello e persino più creepy di quanto osassimo immaginare: non male.
Scegliendo di alzare l’età dei protagonisti e di rendere reali i loro problemi (non solo la scontata presenza del bullismo, ma anche la tanto discussa tematica LGBT e l’autismo del personaggio di Billy) gioca a favore del film e lo rende una straordinaria pellicola nel genere “film di formazione”, enorme filone che va da “Karate Kid” al Kubrickiano “Barry Lyndon” e da oggi accoglie persino le corazze psicologiche dei Rangers multicolor (le armature come presentate nel film non sono altro che il sigillo della sicurezza degli eroi nel dare fiducia a sé e agli altri membri del gruppo, si potrebbe dire). Uno dei rari casi in cui il messaggio non solo c’è, ma è forte per davvero. E, soprattutto, mai spiattellato alla bella da una sceneggiatura fin troppo derivativa.
Paradossalmente, le sorprese finiscono invece per essere assenti nel prevedibile ma altrettanto buono atto finale della pellicola, che vede finalmente in azione i Power Rangers ed i loro enormi Zord meccanici, dove a brillare è la pura messa in scena dell’azione. Vi lasciamo ora, come sempre, al nostro commento finale. “Power Rangers” sarà nelle sale da giovedì 6 Aprile.
Commento finale:
“Power Rangers” è un film d’intrattenimento da non sottovalutare. Dai personaggi ben delineati e dal mood mai ridicolo, il film riesce a bilanciarsi perfettamente tra l’avventuroso ed il teen dramedy senza mai scadere nella trashata (in)volontaria. Mostroni ed effetti speciali seguono la stessa logica di principio. Riuscendo ad interessare e coinvolgere per due ore di pellicola il puro fan quanto lo spettatore meno affezionato al brand, che troverà ad aspettarlo in sala una regia inaspettatamente sapiente ed una sceneggiatura tutt’altro che esile e traballante, “Power Rangers” si conferma un buon film. La carne sul fuoco gettata per l’inevitabile secondo capitolo, poi, promette piuttosto bene. Decisamente promosso.