Jacqueline van Doesburg ha 26 anni, è madre di due figli e vive in un villaggio in Olanda, quando inizia a ricevere strani messaggi. Non si è mai iscritta a un sito di incontri né tantomeno a uno pornografico, eppure le sue foto private sono lì, così come i suoi dati personali. Telefonate notturne, messaggi osceni insistenti e, a volte, anche aggressivi cominciano a turbare la sua serenità. Qualcuno le ha fatto un terribile scherzo pubblicando il suo identikit online su Kinkytijd, un sito di incontri sessuali, allegando foto, indirizzo di casa e numero di cellulare. Chi vorrebbe rovinarle a tal punto la vita? Jacqueline non lo immagina neppure.
Rapidamente la situazione degenera: le telefonate diventano appostamenti sotto casa e i messaggi pedinamenti, allora Jacqueline si rivolge alla polizia, ma non ottiene alcuna protezione né l’aiuto necessario per individuare il colpevole. Le foto private sembrano restringere il campo dei sospettati alla cerchia familiare e la donna comincia il suo percorso alla ricerca di risposte.
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Questo è solo il primo episodio della serie Cybercrime: aggrediti in rete, in onda dall’ 8 marzo su Crime+Investigation (in esclusiva su Sky al canale 118), che incastra alcuni pericolosi maniaci virtuali. Storie di stalking, di frodi online o di contenuti hard resi pubblici dai cyber criminali, persone senza nome e senza volto che troppo spesso rimangono impuniti. Nascosti dietro a uno schermo e protetti dall’anonimato, i molestatori virtuali agiscono in maniera subdola seminando paura e dolore.
Cybercrime: aggrediti in rete tenta di incastrarli attraverso le interviste ai giovani vittime di persecuzione sul web, con cui ricostruisce un intricato puzzle di indizi per avvicinarsi al colpevole. E, dopo aver trovato il suo nascondiglio, sorprende il “cyberbullo” distruggendo la protezione che lo teneva al sicuro.
