Finale aperto che lascia presagire un seguito: Lucia confessa la verità, ma continua ad essere tormentata dal passato di Mariagrazia. Ci sarà la seconda serie? I fan si mobilitano e creano una petizione…
NON UCCIDERE, CONCLUSIONE CON FINALE APERTO. Il gran finale è finalmente giunto, ma ha lasciato l’amaro in bocca a quanti speravano di ricevere tutte le risposte.
Un cerchio si è però chiuso: quello relativo all’omicidio del padre di Valeria. A quanto pare Lucia aveva detto la verità, e la presunta traccia di sangue ritrovata nella casa sul lago, che lasciava presagire la presenza di una terza persona, apparteneva allo stesso Mario, che scopriamo non essere il padre naturale di Valeria. Ecco perchè il Dna non coincideva con il suo.
La conferma arriva quando Valeria confronta il Dna del padre (o presunto tale) con quello di Giacomo. Corrisponde.
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A quel punto Lucia racconta la verità alla figlia, o quella che crediamo tale: anni addietro è stata violentata rimanendo incinta. Non ha mai denunciato l’accaduto perchè il suo aggressore le aveva intimato di non farlo, ma non ha mai saputo chi fosse.
Dopo tre mesi di gravidanza ha conosciuto Mario, che era al corrente di tutto e che ha deciso di crescere quella bambina come se fosse sua.
A Valeria non resta che rassegnarsi: si rende conto che sua madre ha solo cercato di proteggerla. La lascia libera di tornare a casa dicendole che è tutto finito, poi si lascia andare ad un pianto disperato.
Sembrerebbe davvero tutto finito, fino a quando, almeno, gli ultimi istanti aprono le porte a nuovi misteri, o per meglio dire a delle situazioni che erano rimaste in sospeso e che lo sono rimaste ancora.
Lucia continua a nascondere qualcosa. Una volta uscita dalla questura, infatti, incontra l’uomo che le aveva fatto visita pochi giorni prima. Continuiamo a non vederlo in volto. Lucia gli garantisce che adesso Valeria smetterà di indagare: non ha più nulla da cercare.
L’uomo prova a farle una carezza dicendole: “Sei sempre bella Mariagrazia“. Lei lo scosta e gli dice che Mariagrazia ormai non esiste più. Poi va via.
Intanto lo zio Giulio, non visto, assiste alla scena. Ma chi è quest’uomo? Ha a che fare con la violenza subita da Lucia? E’ qualcuno della sua “precedente” famiglia quando era ancora Mariagrazia?
L’unica cosa certa è che quest’uomo vuole riportare a galla un passato che Lucia è decisa a voler dimenticare, ma che continua a perseguitarla nel suo presente. Del resto non si può cancellare ciò che si è stati. Scopriremo mai cosa nasconde la donna?
Un finale del genere lascia presagire senza indugi un seguito, ma al momento non ci sono conferme ufficiali da parte della Rai.
Eppure, nonostante la collocazione su Rai Tre, la fiction è riuscita a costruirsi una piccola cerchia di fan che adesso si chiede se una seconda stagione verrà realizzata o meno.
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NON UCCIDERE, LA PETIZIONE. Intanto i fan si mobilitano e su Change.org arriva una petizione affinchè la Rai ci ripensi e realizzi una seconda stagione per “Non uccidere“. Nella petizione si legge:
“Per la serie ‘Non uccidere’, l’originale crime procedural creato da Claudio Corbucci e diretto dal regista Giuseppe Gagliardi, non è prevista una nuova stagione e riteniamo che ciò sia un danno sia per la Rai, che rischia di perdere l’occasione di portare avanti un ottimo esperimento creativo e produttivo, sia per i suoi numerosi ed entusiasti estimatori che credono nelle sue potenzialità, in quelle già espresse e in quelle future, anche in termini di audience, in virtù delle qualità narrative, attoriali e tecniche mostrate nella stagione mandata in onda su Rai 3.
Per questo chiediamo a Rai Fiction di produrne una seconda stagione, sicuri che la serie possa diventare la fiction di qualità e di successo, a lunga serialità, di Rai 3.”
La petizione nell’arco di poco tempo ha ottenuto ben 1.147 firme e conta di raggiungerne almeno 1.500.
NON UCCIDERE, UNA SERIE CHE MERITA. La fiction del resto merita. Nonostante il suo ritmo un po’ lento è sempre riuscita a mantenere viva l’attenzione, a coinvolgere, e non ha nulla da invidiare ad altre fiction di questo genere. Sempre che ne esistano.
Le musiche, la fotografia, la sceneggiatura, l’atmosfera noir. Intrecci ben elaborati, una storia ben delineata che, nonostante i dodici episodi, non ha mai stufato o annoiato. Valeria, Lucia e il mistero legato alla morte del padre hanno fatto da collante a una storia fatta anche di casi di cronaca nera più o meno recente.
Casi che Valeria ha sempre risolto con quella caparbietà e determinazione che caratterizza il suo personaggio. Non si ferma alle prime apparenze, è sempre dubbiosa nei confronti del prossimo, spinge fino al limite (mettendo più volte a rischio la sua stessa vita) affinchè la verità venga a galla. E forse, tutto questo, deriva dall’esperienza che porta ancora oggi sulle spalle.
Magistrale l’interpretazione di Monica Guerritore, mentre Miriam Leone, in delle vesti del tutto inedite, ha dimostrato di saper essere un’attrice con la A maiuscuola.
Purtroppo si sa, la qualità non è sempre l’unico marchio di garanzia. Anzi, spesso e volentieri sono proprio queste ad essere penalizzate.
A questo punto non ci resta che attendere se ci saranno o meno novità in merito. Nell’attesa, chi vuole, può provare a dare il suo piccolo “contributo” firmando la petizione su Change.org, nella speranza che possa in qualche modo influire nella decisione finale.
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