Agon channel, Antonio Caprarica lascia il canale denunciando una situazione da terzo mondo

agon channel, antonio caprarica
Antonio Caprarica
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Antonio Caprarica

Viene subito da chiedersi dopo le scioccanti rivelazioni di Antonio Caprarica responsabile area news del neonato Agon channel: quando si firma un contratto di questa importanza si firma cosi a occhio chiuso? Possibile che non si veda dove si andrà a lavorare e poi lasciare dopo due settimane non è veramente troppo presto? Sta di fatto che colui che era partito cosi entusiasta con questa nuova esperienza è il primo ad abbandonarla denunciando una situazione da vero terzo mondo ovvero impiegati sfruttati, studi inesistenti e una tv che manda in onda solo repliche. Difficile dare una risposta a queste affermazioni non stando all’interno o dietro le quinte, sta di fatto che sembra una decisione dettata forse più da altre motivazioni.

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Mi sono dimesso per giusta causa – ha detto l’ormai ex direttore delle news del canale – per la mancanza assoluta delle strutture e del personale minimi per mandare in onda e confezionare un tg. Se questa è la tv del futuro, io non intendo starci. Mi hanno promesso sul contratto una struttura rispondente agli standard internazionali – ha aggiunto lo storico ex corrispondente della Rai – e mi sono ritrovato a montare i servizi nei container, con una redazione di 9 persone che doveva realizzare tutti i tg, due ore di programma del mattino e un’ora di approfondimento serale. Più che la tv del futuro è la tv delle repliche. Caprarica ha ritirato così con effetto immediato la sua firma come direttore delle news e degli approfondimenti di Agon Channel Italia.

Gli studi di ‘livello hollywoodiano’ vantati dall’editore a colleghi che non ci hanno mai messo piede – aggiunge Caprarica – sono solo uno specchietto per le allodole, utilizzato per inserzionisti ingenui. Bastano pochi esempi: le salette di montaggio del TG sono allestite in container nemmeno insonorizzati, così quando piove, causa ticchettio delle gocce, per incidere le voci bisogna farsi ‘ospitare’ nelle salette del canale albanese, all’interno del capannone, ovviamente se disponibili. Il TG non ha uno studio ( solo ‘virtuale’), non dispone di una sola troupe, e va chiuso e registrato (!!!) almeno un’ora e un quarto prima per essere trasmesso a Roma, e da lì mandato in onda: spesso le notizie risultano ormai superate. Gli unici materiali filmati sono quelli di agenzia o di Youtube. In più, gli scarsi redattori vengono costantemente ‘sequestrati’ dall’editore, a scapito delle news, per essere usati in ‘talent’ concepiti da un giorno all’altro a scopo di puro riempimento del palinsesto.

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Ho più volte rappresentato la situazione a Becchetti senza alcun risultato. In queste condizioni, la mia storia e dignità professionale, e soprattutto i doveri di onestà verso il pubblico, mi impongono di ritirare la mia firma e lasciare Agon Channel, riservandomi ogni azione a tutela della mia immagine, ha concluso Caprarica. Difficile aggiungere altro dopo dichiarazioni cosi forti e dettagliate, forse davvero non ci si poteva aspettare di più da un canale che ha cercato di promettere più di quello che poteva mantenere: anche altri lasceranno?

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