“Il Restauratore 2”, Enrico Oldoini sul set: "Amo gli attori, e loro lo sentono"

“Il Restauratore 2”, il lavoro sul set del nuovo regista Enrico Oldoini: "Amo gli attori, e loro lo sentono"

A partire da domani sera, domenica 7 Settembre, prenderà il via su RaiUno la seconda inedita serie de “Il Restauratore“, la fiction con Lando Buzzanca che ruota intorno alle vicende di Basilio Corsi, un ex galetto in semilibertà, ora restauratore, che anche quest’anno grazie al suo dono delle ‘luccicanze” sarà alle prese con nuove indagini da risolvere prima che possa essere troppo tardi e con il suo segreto da custodire.

Quest’anno alla regia della serie vediamo Enrico Oldoini, che prende così il posto dei due registi della prima serie Giorgio Capitani e Salvatore Basile. A Oldoini, in realtà, era stata già proposta la direzione della prima serie, ma questi dovette rinunciare perchè impegnato con altri progetti. Nel caso in cui le riprese fossero slittate, però, il regista si mise a disposizione per essere contattato.

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La prima serie, però, non slitto i due registi che l’hanno girata, Giorgio Capitani e Salvatore Basile appunto, l’hanno portata al successo.

Quest’anno gli è stata ripresentata la stessa possibilità che, questa volta, ha colto al volo.

Nelle note di regia di questa fiction, il regista racconta:

“Sono contento perché per la prima volta (almeno in televisione) mi capita di dirigere una serie che ha già conquistato un vasto pubblico. Così mi metto al lavoro con maggior serenità e, durante la preparazione, collaboro con  persone già molto esperte della serie, primi fra tutti gli sceneggiatori che, rivedendo insieme con me il primo Restauratore, cercano di apportare alle sedici storie di cui si compone il ‘romanzone’ di otto serate per RaiUno tutte quelle migliorie che, ovviamente, col senno di poi, vengono in mente più facilmente.

Ma subito mi affretto ad ammettere che il ‘facilmente’ è un termine assai impreciso, addirittura superficiale. Ma restiamo a quel che mi compete, la regia. Si dice che per fare un buon film ci vogliono tre cose: una buona sceneggiatura, una buona sceneggiatura e una buona sceneggiatura. È un vecchio paradosso che mi piaceva sventolare in giro quando facevo soltanto lo sceneggiatore. No, oggi non sono più d’accordo.

Servono tante cose, davvero tante. Servono i soldi. Serve un produttore (in questo caso due) che sappia spenderli bene. Un regista (o due) e una buona troupe. E tante altre cose. Ma, soprattutto, servono gli attori. E che siano bravi. Che siano, come diceva quello, azzeccati al ruolo che interpretano.

E io me li sono trovati già ‘azzeccati’ dalla prima serie. Non l’ho inventato io Lando Buzzanca, un grande attore, grandissimo nel ruolo di Basilio. E nemmeno Paolo Calabresi e Beatrice Fazi, rispettivamente nei ruoli di Arturo e Dora. Così come ho ereditato Marco Falagusta e Claudio Castrogiovanni, i due poliziotti. Ma allora cosa avrei fatto io? Neanche posso vantarmi per aver proposto la bella e bravissima Anna Safroncik. E poi tutti gli altri che sono tanti, e tutti bravi, dal meno conosciuto, al più famoso.

Ecco, sì, questo merito me lo prendo: sono un regista che ama gli attori. E loro lo sentono, e forse ti danno qualcosa in più. E io gli sono grato. E per questo sono grato a Lando Buzzanca che, con l’esperienza che ha, potrebbe benissimo fare a meno delle mie indicazioni. E invece anche lui, come tutti gli altri, dal primo all’ultimo, mi hanno dato il piacere e la grande soddisfazione di ottenere, un po’ qui e un po’ là, quel famoso ‘qualcosa in più’.

È una cosa magica, indefinibile, a volte anche raffinata, che personalmente, perdonatemi la chiarezza, mi manda in estasi e fa sì che continui ad amare il mio lavoro…”

Nel corso di un’intervista a Rai.tv, invece, il regista Enrico Oldoini racconta:

“E’ stata la prima volta che mi sono trovato a fare una seconda serie fatta da altri, ed è un grande vantaggio, hai un punto di partenza bello importante, bello ricco. Ti può aiutare anche da aggiustare il tiro, poi però devi farla anche un po’ tua, perchè ognuno è chiaro che gira il racconto a modo suo. Le cose fondamentali, poi, sono rimaste: Basilio ha sempre queste ‘luccicanze’ dove vede delle cose che stanno per accadere, e lui deve modificare radicalmente quello che sta per succedere per salvare la gente…”

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Una puntata che gli è piaciuta più delle altre? Per il regista scegliere sarebbe davvero difficile:

“Non ho una puntata in mente che mi piaccia più di tutte le altre. In realtà, quando fai una serie televisiva, racconti una lunga storia, e tutte queste storie, queste puntate, questi pezzi di film, ne fanno uno unico. Certamente avrà dei momenti più felici, più divertenti, più comici, c’è un po’ di tutto. Però adesso in tutto questo calderone non saprei cosa scegliere…”

Il suo augurio è che i telespettatori possano apprezzare tutto il lavoro che c’è stato per realizzare questa serie, che possano appassionarsi così come successo a tutti coloro che ne hanno preso parte e che ci hanno lavorato:

“Non era facile fare tanto lavoro tutto insieme, cercando di non portare mai via ma di portare a casa tutto il materiale possibile che serviva alla storia. Posso solo sperare che il pubblico lo veda, perchè vedendola magari si diverte, gli piace, si appassiona alla serie. Spero che piaccia al pubblico quando a me, a noi, a quelli che l’abbiamo fatta insomma, questo si…”

Vi ricordo, intanto, che per tutte le novità, le anticipazioni e le puntate della fiction “Il Restauratore” potete sfogliare l’apposita categoria che trovate sul sito, oppure cliccando anche qui.

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