Questa sera, martedì 25, e domani sera, mercoledì 26 Marzo, andrà in onda su RaiUno la nuova fiction “Le due leggi“, miniserie televisiva diretta da Luciano Manuzzi e prodotta dalla Red Film di Mario Rossini, che vede protagonista Elena Sofia Ricci nei panni di Adriana Zanardi, direttrice di una banca, che, nel contesto di un’Italia che vive la crisi economica, non concede un prestisto ad un cliente che finisce per suicidarsi.
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E proprio questo episodio cambierà profondamente Adriana, la quale si ritiene in parte responsabile di questo gesto, al punto da voler favorire i clienti in difficoltà trasferendo sui loro conti somme di denaro sottratte ai conti dei più ricchi (qui la preview della fiction).
Nel corso del backstage, il regista, il produttore e l’attrice Elena Sofia Ricci hanno avuto modo di presentare questa fiction e il personaggio di Adriana Zanardi.
Mario Rossini, amministratore della casa di produzione Red Film, ha presentato questa fiction dicendo:
” ‘Le due leggi’, una miniserie in due puntate per Rai Fiction, è una storia moderna di contenuti forti e attuali…”
Il regista di questa fiction, Luciano Manuzzi, ha invece aggiunto:
“Adriana è una donna che si sveglia improvvisamente da un comodo sogno. Un fatto anomalo del tutto eccezionale, che è appunto un cliente che in una situazione disperata si da’ fuoco davanti a suoi occhi la cambierà, nel senso che creerà in lei una mutazione che la costringerà ad adottare nelle varie faccende appunto burocratiche della banca una sensibilità che prima non aveva…”
La parola passa poi a Elena Sofia Ricci, protagonista assoluta de “Le due leggi“, che anzitutto ci dice come è arrivata a questa fiction:
“Questo bellissimo progetto mi fu offerto da Mario Rossini, il produttore, un po’ di tempo fa, e poi arrivò Luciano come regista, con il quale avevo già lavorato, avevamo fatto un altro bellissimo progetto di questi un po’ di impegno sociale per la Rai…”
L’attrice, poi, ci racconta com’è stato girare nelle vere carceri di Rebibbia:
“Quella del carcere, dei dieci giorni passati a Rebibbia, è stata un’esperienza, come donna, molto forte. Abbiamo girato nelle vere celle, e sono le celle dei detenuti più fortunati, cioè quelli che sono in semi libertà, quindi loro uscivano la mattina, ci lasciavano le loro celle, noi giravamo nelle loro celle, poi loro la sera rientravano. E garantisco, insomma, pur essendo quei detenuti quelli più fortunati, non vivono bene, ma anzi vivono in una serissima situazione di privatizzazione della libertà. Certo, non è casuale che loro sia là dentro…”
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La difficoltà maggiore nell’interpretare il personaggio di Adriana Zanardi? Eccola:
“La parte più difficile nell’interpretare questo personaggio, invece, è stato imparare a memoria dei termini, delle battute di tipo tecnico di cui io non capivo assolutamente niente!”
Infine, l’attrice si è mostrata molto soddisfatta anche del lavoro fatto con l’intera troupe di questa fiction, composta da personale davvero qualificato:
“Con la troupe il lavoro è stato invece divertentissimo, perchè era una troupe davvero molto bella, piena di eccellenze, siamo stati davvero fortunati nell’avere tutto un gruppo di lavoro così forte. E poi c’era il mio reparto di trucco e parrucco favoloso, davvero meraviglioso, che mi ha fatto bellissima!”
Ricordiamo che la fiction annovera nel cast, al fianco di Elena Sofia Ricci, anche Gaetano Bruno, Enrico Ianniello, Massimo De Francovoch, Luigi Petrucci, Sara D’Amario, Anna Melato, Augusto Zucchi, Maurizio Lastrico, Ilaria De Laurentiis, Riccardo Zinna, Fabio Bussotti, Mauro Marchese e Marina Pennafina.
Per tutte le altre notizie, curiosità, anticipazioni e riassunti e video streaming Rai della fiction “Le due leggi”, invece, vi ricordo che potete sfogliare l’apposita categoria che trovate sul nostro sito, oppure cliccando anche qui.
Qui di seguito, intanto, ecco il video del backstage.
Le due leggi – Backstage
httpv://www.youtube.com/watch?v=95T2Qdl7Vqg
Non ho seguito questa fiction! Facendo zapping ho intercettato la battuta “Non abbiamo mai avuto il mito della condivisione totale”. A me la parola mito non è piaciuta perché nessuno si sognerebbe di dire che il diritto all’oblio è un mito, semmai ci sarà chi asserirà che all’interno della coppia oltre ad essere una risorsa è anche un diritto: li chiamiamo spazi… li chiamano così!
Invece la storia recente ci dice che non è così, mi riferisco al caso del contagio dell’HIV.
Quella donna – mi pare in Piemonte- ha avuto diritto ad un risarcimento ma non c’è stato un grande dibattito anche quando questa volta all’ordine del giorno non c’era solo il contagio – che avrebbe aperto al talk sulla contraccezione- in realtà il tema sarebbe stato: la coppia tra condivisione e diritto all’oblio. E’ giusto non dire? Tanto, per come la vedo io, dal particolare si arriva all’universale e quindi al segreto di stato. Il tema del matrimonio – dei diritti e dei doveri che ne derivano- mi sembra funzionale a spiegare cosa intendiamo per democrazia e per dare all’amor di patria una definizione sempre meno retorica e autoreferenziale.
In ogni caso le parole in televisione andrebbero pesate perché l’avversario non è nemico tanto per dirne una, non ricordo dove l’ho sentita questa!