Ascolti tv di giovedi 20 marzo 2014: vittoria ennesima per Don Matteo 9

Ascolti tv di giovedi 20 marzo 2014: vittoria ennesima per Don Matteo 9

Ascolti tv di giovedi 20 marzo 2014: vittoria ennesima per Don Matteo 9Ascolti tv della prima serata di giovedi 20 marzo 2014.

Logo Rai1 Le due puntate di Don Matteo 9 hanno registrato rispettivamente 8.139.000 telespettatori, share del 28,09% e 7.090.000, 29,91%. Ascolto medio 7.500.000 ,share 28,98%.

Logo Rai2La puntata in prima tv di NCIS Los Angeles ha registrato 1.598.000 telespettatori, share 5,42%. Hawaii Five-0 in prima tv 1.330.000, 4,84%.

Logo Rai3Lo Speciale Ilaria Alpi e Miran Hrovatin – La strada della verità è stato visto da 927.000 telespettatori per uno share del 3,5%.

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Logo Canale5Il match di Europa League Napoli – Porto ha registrato un netto di 3.742.000 telespettatori, per uno share del 13,44%.

Logo Italia1La puntata di Mistero ha registrato un ascolto di 1.458.000 telespettatori, per uno share del 6,77%.

retequattro logoIl film Urban Justice – Città Violenta, con Steven Seagal, ha registrato un ascolto netto di 1.380.000 telespettatori per uno share del 5,1%.

La7 logoLa puntata di Servizio Pubblico, con Michele Santoro, ha registrato 1.537.000 telespettatori, per uno share del 6,91%.

1 Comment

  1. Rossella

    Questo successo racconta una mentalità facilmente intercettabile. A onore del vero non lo sto seguendo, però ricordo che la puntata tipo ruotava intorno ai testi, uno su tutti il Vangelo; il valore che riconosciamo alla parola scritta è immenso e non sarà mai estirpato dalla nostra cultura. Infatti la generazione di Augias gode di una grandissima stima sul piccolo schermo – la stessa Carrà smentisce la teoria che gli italiani in teoria non seguirebbero quella conduttrice perché conosce le lingue- in realtà ci sono moltissime persone che non pensano alla laurea – o ai titoli- come ad un passaporto; alcuni anziani ad esempio mostrano una notevole diffidenza verso i giovani medici, farmacisti, notai, avvocati, ecc. Talvolta si sente dire che qualcuno avrebbe preteso di vedere la laurea del tal dottore, secondo me non dovremmo biasimarlo anche quando ci sembra un tantino fuori luogo. Oggettivamente i giovani hanno l’abitudine di vendere i testi universitari – più che un’esigenza alle volte è una cultura- quindi i loro studi non racconteranno la loro storia professionale, lo stesso discorso vale per i farmacisti che anche quando rilevano una farmacia di famiglia tendono a creare ambienti asettici in cui sembrano dei commessi che non ti danno l’idea di conoscere la storia di quelle molecole. Infondo conservare un testo universitario è un’operazione di valore inestimabile perché ti ricorda a che punto era la ricerca in quegli anni e anche la cultura dal momento che molte di quelle voci si riconducono ai talk di quela stagione.

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