Barabba, la seconda e ultima parte del 2 aprile 2013

Barabba, la seconda e ultima parte del 2 aprile 2013 (1)

Iezer (Giampiero Judica) consegna Barabba (Billy Zane) ai Romani che lo arrestano nelle stesse ore in cui, per la pressione di Caifa e di tutti i sacerdoti del tempio, Pilato ordina l’arresto di Gesù.

Nel buio del carcere Barabba sfida il Messia: perché se è davvero Lui il Re dei Giudei, non impugna la spada contro i suoi nemici?

Pilato rispetta la tradizione: il giorno di Pasqua il popolo può liberare un prigioniero condannato a morte: il governatore chiede al popolo di Gerusalemme chi liberare, Gesù o Barabba? Barabba grida la folla, salvandogli la vita.

Da questo momento il destino di Barabba sarà legato a quello di Gesù, un mistero incomprensibile che li unirà per sempre.

Perché il popolo ha scelto Barabba invece di Gesù? E perché Gesù, che tutti credono il Re dei Giudei, accetta di morire senza impugnare la spada?

Giuda Iscariota, l’uomo che ha consegnato Gesù ai romani sostiene che la volontà di Dio non poteva essere compiuta da Gesù, dice che il vero Messia è Barabba.

Barabba vede il cielo oscurarsi e corre sul Golgota, i fedeli piangono Gesù spirato sulla croce. Tutto sembra finito.

Barabba raggiunge Ester (Cristiana Capotondi) che assiste i lebbrosi nella Gheennà; vuole portarla via con sé, fuggire lontano assieme a lei per ricominciare una vita nuova. Ester gli rivela d’aver perduto il loro bambino e non vuole abbandonare gli ammalati e i derelitti che deve servire nell’attesa di Gesù. Per lei e per quanti hanno fede, Lui  tornerà.

Per Barabba è solo una follia ma nello stesso tempo non riesce a liberarsi dal tormento. Raggiunge Lazzaro, l’uomo che Gesù ha risorto dalla morte, vuole capire ma non trova le risposte che cerca. Si può solo credere oppure no. Barabba non riesce a credere. Forse le parole di Giuda sono quelle che deve ascoltare? E’ lui, Barabba, il vero Messia? Deve impugnare la spada, condurre gli Zeloti alla vittoria. La notizia della sparizione del corpo di Gesù sconvolge i suoi piani.

Barabba si precipita al sepolcro, è certo, almeno quanto Pilato, che si tratti di una messa in scena. Inizia una febbrile caccia alla verità che porta Barabba a rischiare la vita pur di penetrare nel carcere dove sono tenuti segregati i soldati del sepolcro. Ma nemmeno loro hanno una risposta. Non sanno cosa sia successo. Sono stati accecati… e il corpo di Gesù è scomparso.

Roma deve eliminare i cristiani. Iniziano rappresaglie e persecuzioni. Ester viene sorpresa a predicare la parola di Gesù e lapidata. Barabba disperato e furioso rompe ogni indugio e decide di attaccare e uccidere Ponzio Pilato.

I soldati romani gli tendono una trappola e lo catturano. La legge vieta la condanna a morte a chi sia stato graziato nel giorno di Pasqua. Barabba viene segregato in una cella buia per il resto dei suoi giorni.

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Claudia viene sorpresa a pregare sulla tomba di Ester e muore lapidata dai persecutori dei cristiani, senza che alcuno riconosca in lei la moglie del governatore. In punto di morte Claudia supplica Pilato di salvare la vita a Barabba. Pilato ordina che Barabba venga trasferito alle miniere di Cipro.

Sono trascorsi alcuni anni. Le miniere sono un inferno. I prigionieri vengono sottoposti a ogni genere di sopruso. I cristiani, una volta scoperti, vengono uccisi senza pietà. Barabba si unisce a loro, per capire il mistero che li muove e per sfidare Roma. Vorrebbe guidarli nella rivolta contro l’oppressore, ma loro scelgono di morire piuttosto che rinnegare Cristo e ribellarsi ai Romani. Una scelta che Barabba non riesce a comprendere e che rifiuta. Per questo  viene inviato a Roma dove trova Pilato ad attenderlo.

Pilato ha bisogno di lui, vuole ritrovare la nipote che si è unita ai Cristiani. Chiede a Barabba di infiltrarsi tra il popolo e scoprire dove si riunisce la comunità cristiana. In cambio avrà denaro e libertà.

Barabba accetta, trova i cristiani e Pietro arrivato a Roma da Gerusalemme per diffondere le parole del Messia. I due uomini si riconoscono. Pietro confida a Marco il giovane evangelista, che Barabba è venuto per compiere il disegno di Gesù.

L’incontro coi cristiani a Roma turba ancor più profondamente Barabba. Pilato comunque esige le informazioni richieste, vuole sterminare i cristiani. Barabba cerca di opporsi ma è ormai tardi.

Roma viene incendiata e, accusati  del crimine, i cristiani saranno arrestati e uccisi.

Barabba tenta di avvisare Pietro e i suoi seguaci, li prega di mettersi in salvo, nessuno crede ormai alle sue parole, lo considerano un traditore.

Barabba resta solo. Può partire, andar via da Roma, si è conquistato la libertà pagandola a caro prezzo. Una volta uscito dalla città, per la prima volta comprende il senso del suo destino. Decide di restituire la vita che gli è stata donata da Gesù morto al suo posto sulla croce.

Barabba si presenta a Pilato e offre se stesso in cambio della salvezza di Pietro.

Pilato dapprima si rifiuta, ma la memoria di Ester e Claudia, entrambe morte per testimoniare la parola del Messia lo  inducono ad accettare.

Barabba viene condotto al carcere Mamertino. Pietro non può accettare la sua offerta, Gesù gli è apparso e ora sa che deve accettare il martirio. Pietro vuole che sia il giovane Marco, l’evangelista, ad aver salva la vita.

Il destino di Barabba trova così compimento, si congiunge al destino dei cristiani, alla salvezza della parola di Gesù.

Sulla croce Barabba, nei suoi ultimi istanti di vita, è illuminato dal volto di Cristo e dalla Fede in Lui.

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