In apertura di puntata ecco come anticipato Maria De Filippi con gli occhiali da sole dopo l’intervento chirurgico subito.
Costanzo subisce una verifica per Mara Maionchi, si esibisce in Il mio corpo che cambia e rimane con la tuta nera.
Nessuna esibizione corale prevista peri cantanti anche se potrebbero esserci esibizioni singole da cui viene escluso Edwyn per volere di Grazia di Michele ma anche per Cristina, esibizione corali invece per i ballerini tranne che per Andrea (per lui un esibizione singola e solo sui tacchi), anche per Etienne nessuna esibizione, la commissione ha deciso cosi.
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A fine puntata arriva la sorpresa che nessuno si aspettava: Marika in lacrime informa di voler lasciare la scuola spiegando che per lei è troppo stressante, non riesce più a starci e se continuasse non riuscirebbe più a cantare e a lavorare serenamente, quindi saluta i compagni andando via.
Roberto Vecchioni è di nuovo nella scuola per approfondire la lezione precedente sulla nascita del canto e per farlo parla del mito di Orfeo e della sua amata Euridice (www.mariadefilippi.it): Orfeo era il cantore che con la sua lira allietava e incantava tutti gli elementi della natura, rendendola armoniosa come un vero e proprio paradiso terrestre; ma una volta perduta Euridice a causa del morso di un serpente, Orfeo, pazzo di dolore, si reca con la sua lira nell’Ade, il regno dei morti, sfidandone tutti i pericoli, per riportarla in vita con sé; Orfeo riesce a commuovere con il suo canto anche i più crudeli demoni e il re degli inferi gli concede di riportare la sua sposa con sè, a patto che non si giri mai indietro per guardarla…; ma, quasi giunto al termine del viaggio, Orfeo si gira temendo che non sia lei, perdendola così per sempre.- cosa ci insegna questo? – dice il prof. Vecchioni ai ragazzi – ci dice che la morte si sconfigge solo con il canto, o con l’amore, come nella “Canzone di Marinella” di De André…- e chiama Ylenia a intonare le sue famose, malinconiche note. Immagini di chiusura della scuola, con Moreno a “rappare” ed altri a “schitarrare”.
