Fiction: "Un passo dal cielo 2": Enrico Ianniello e il personaggio di Vincenzo nella nuova serie

Domenica 14 Ottobre ha preso il via su RaiUno la seconda inedita serie della fiction “Un passo dal cielo“, composta da otto puntate (di due episodi l’una) in cui Terence Hill torna a vestire i panni di Pietro, l’amatissima guardia forestale legata alla sua “montagna”. Per leggere una breve trama e rivedere la puntata grazie al video streaming Rai potete cliccare qui.

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Nel corso di un’intervista a Rai.tv, l’attore Enrico Ianniello, che nella serie interpreta il ruolo del Commissario di polizia Vincenzo, nonchè compagno di Silvia (Gaia Bermani Amaral), ha avuto modo di parlare del suo personaggio:

“Per Vincenzo è passato un po’ di tempo, diciamo che si è ambientato ai boschi e alle montagne di San Candido, ma invece non si è ambientato per niente, è una menzogna! Continua a cadere mentre fa le sue ricerche, le sue indagini, se non ci fosse Pietro da questo punto di vista per Vincenzo continuerebbe ad essere molto dura. C’è invece una grande evoluzione nella sua storia d’amore, nel senso che continua ad evolvere, non si ferma mai questa storia d’amore, lui vorrebbe fermarsi, sposarsi, fare una proposta d’amore con un anello, come si faceva una volta, però questa cosa diciamo che tra tutti i latitanti che deve acchiappare, l’amore è il più latitante di tutti mi pare di capire…”

Parlando del lavoro sul set durante il periodo di riprese, con i colleghi e con i nuovi registi, l’attore ha invece detto:

“E’ cambiato tanto intorno a noi, ed è cambiato poco, secondo me, dentro di noi. E questa potrebbe essere una cosa bella, nel senso che c’è un nucleo forte composto sostanzialmente dal cast principale che continua ad avere lo stesso affiatamento di due anni fa, e io sono molto contento di questo. Quindi quelli che sono arrivati dopo, a partire dai nuovi registi, al nuovo cast tecnico, si sono adeguati a questo ambiente e si è ricreato e in tre giorni si è ricementificato un gruppo familiare molto forte. E questo è molto bello, ci siamo trovati molto bene da questo punto di vista…”

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Infine, l’attore ha spiegato quale sia, secondo lui, il segreto del successo di questa fiction:

“Il segreto del successo di questa serie io non lo so, forse se lo sapessimo avremmo sbagliato tutto, non lo so. Per quanto mi riguarda, noi continuiamo a lavorare sulla profonda umanità di questi personaggi, però due elementi sui quali io riflettevo forse ci sono. Ad uno mi ci ha fatto pensare una poesia di Montale molto bella che dice ‘Anche a noi poveri tocca la nostra parte di ricchezza, ed è il profumo dei limoni’, da questo punto di vista il Trentino Alto Agide è la Svizzera, è una banca a cielo aperto, perchè bastano due gocce d’acqua, di pioggia, per sentire l’odore di pino mugo dappertutto, i paesaggi poi sono straordinari, sono stupendi, e questo secondo me si vede nella serie, ed è il vero grande altro personaggio, oltre ai protagonisti. L’altro elemento è il fatto che ci sono delle figure principali che sono il Commissario, il comandante del Corpo Forestale, Huber, Salvi, che sono comunque figure dell’autorità, del potere, però quello che comunicano è che per loro questo lavoro continua ad essere non un lavoro di autorità, ma di servizio. Mi pare che oggi come oggi in Italia questo messaggio non è molto trasmesso, invece è abbastanza utile, e serve a farvi conoscere in queste figure tutti quelli che non cercano di occupare un posto del potere per arricchirsi o cose di questo tipo. E’ un contrattare forte, bello, del nostro Paese…”

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