Mag-Series intervista Alessandro Mancini, protagonista di "3 Cousins": "Io e Gabriele siamo molto simili" – "Sarò testimonial degli spot che annunciano la quinta serie de I Cesaroni"

Mag-Series intervista Alessandro Mancini, protagonista di "3 Cousins": "Io e Gabriele siamo molto simili" – "Sarò testimonial degli spot che annunciano la quinta serie de I Cesaroni"

Mag-Series ha avuto il piacere di intervistare Alessandro Mancini, giovane e promettente attore che in questo periodo stiamo vedendo nella web series “3 Cousins“, insieme a Sara Zanier e Carlotta Morelli, dove interpreta il ruolo di Gabriele, un aspirante attore di ritorno da Los Angeles in cerca di fortuna.

[adsense]

Ma Alessandro Mancini vanta già una ricca carriera teatrale, oltre ad alcune partecipazioni cinematografiche in film come  “L’amore, la marmellata di amarene e il vento” di Alberto De Venezia, “Due contro due” di Stefano Amadio, “Pensavi di esserti liberata di me?” di Giovanni Giacobelli e “Love at first sight” di Gianfranco Castaneda.

Quest’estate, invece, al fianco di Claudio Amendola ed Elena Sofia Ricci, Alessandro sarà testimonial di alcuni spot televisivi, che andranno  in onda per tutto Luglio e Agosto sui canali Mediaset, che annunceranno la quinta serie della fiction di successo “I Cesaroni“, in onda a Settembre su Canale 5.

Se anche voi avete voglia di conoscerlo meglio, allora non perdetevi la nostra intervista…

[adsense]

Mag-Series: Domanda di rito: Chi è Alessandro Mancini? Presentati ai nostri lettori.

Alessandro Mancini: Sono un giovane attore, nato a Viterbo 25 anni fa, ormai da 6 anni abito a Roma dove mi sono trasferito per studiare e lavorare. La cosa più importante per me è sicuramente la mia famiglia. Sono loro che mi danno la forza e l’amore di cui ho bisogno e sinceramente non so se potrei vivere senza di loro.

Mag-Series: Come ti sei avvicinato alla recitazione? Ci parli un po’ del tuo percorso artistico?

Alessandro Mancini: Non c’è stato un momento preciso della mia vita in cui mi sono avvicinato alla recitazione. Credo che abbia sempre fatto parte di me. Mi ricordo che fin da quando avevo 6 anni giravo con una telecamera dei corti che inventavo io. Mi piaceva molto sia recitare che dirigere i miei amici, ma anche famigliari. Indimenticabile la scena di mia mamma ricoperta di pomodoro (che doveva simulare il sangue) in un cortometraggio horror che girai a 10 anni. Poi finito il liceo ho voluto che la mia passione diventasse un vero e proprio lavoro. Sono partito da Viterbo venendo a Roma dove ho superato un importante provino per un’accademia d’arte drammatica. Ricordo che quello è stato il periodo in cui ho capito che questo era un mestiere che richiedeva energie e sacrifici. Stavo tutto il giorno in accademia, 10 ore al giorno e forse anche di più, 6 giorni la settimana. E la sera, quando tornavo a casa, dovevo studiare le cose per il giorno dopo. Poi dopo 3 anni mi sono diplomato e contemporaneamente sono riuscito anche a laurearmi. Ed è stato lì che è iniziata la parte più bella.

Mag-Series: Possiamo dire che vanti una ricca carriera teatrale alle spalle. Quanto aiuta il teatro nel percorso formativo di un attore?

Alessandro Mancini: Sicuramente il teatro è molto importante per la formazione professionale di un attore. Ma non credo sia fondamentale. Ci sono attori bravissimi che non hanno mai fatto teatro. Sicuramente il teatro ti regala delle emozioni che davanti ad una macchina da presa non potrai mai provare. E ti aiuta anche a vincere le paure e a superare i vari blocchi emotivi. A me ad esempio è servito moltissimo.

Mag-Series: Oltre a recitare, hai anche scritto e diretto delle opere. Ricordiamo per esempio “Racconti Brevi”, spettacolo di narrazione, e “Ombre“, scritto da te e diretto da Enzo Milioni. Nutri dunque una passione anche per la scrittura e la regia? Ti piacerebbe, un giorno, dirigere qualcosa “più in grande”?

Alessandro Mancini: La passione per la scrittura mi è nata qualche anno fa, quando in accademia mi assegnarono il compito di inventarmi e scrivere una storia di narrazione, che poteva anche basarsi su fatti realmente accaduti, e poi portarla in scena. Mi ricordo che mi piacque molto scrivere. E che molte volte ero in crisi perchè avevo mille idee ma la mente andava più veloce della mano che scriveva le parole e quindi molte idee me le perdevo strada facendo. Poi due anni fa, durante l’estate ho scritto “Ombre”, che parla della storia d’amore tra una donna malata di mente e un giovane ragazzo. Avevo paura a fare una cosa del genere perchè era qualcosa nella quale io ero completamente inesperto. Pensavo che sarebbe venuto uno spettacolo approssimativo senza nè capo nè coda. Mi sbagliavo. Venne fuori un bel lavoro che mi diede tanta soddisfazione. Sinceramente non ho mai pensato di voler dirigere qualcosa di “più grande”. Non so nemmeno se ne sarei capace e comunque credo di avere ancora molta strada da fare. Ma mai dire mai. La vita ci riserba mille sorprese. Ed è bella proprio per questo.

Mag-Series: Non solo teatro, ma anche cinema. Hai preso parte a film come “L’amore, la marmellata di amarene e il vento” di Alberto De Venezia, “Due contro due” di Stefano Amadio, “Pensavi di esserti liberata di me?” di Giovanni Giacobelli e “Love at first sight” di Gianfranco Castaneda. Qual è stato il personaggio che ti è piaciuto interpretare di più? E qual’è il ricordo più bello che conservi di ognuno dei film a cui hai preso parte?

Alessandro Mancini: Il ruolo che mi è piaciuto maggiormente interpretare è stato quello di un ragazzo disadattato, un vero e proprio loser (come dicono gli americani) che si innamora di un manichino in “Love at first sight”. Mi ricordo che quando andai a fare il provino speravo con tutte le mie forze che mi prendessero. Leggendo la sceneggiatura mi aveva colpito la sensibilità di questo ragazzo, fuori dal comune. E fui felicissimo quando mi dissero che quel ragazzo sarei stato “io”. Un ricordo particolare di quell’esperienza fu sicuramente lo sguardo basito delle persone che mi vedevano per strada girando con questo manichino di una donna bionda riccia, durante le riprese, creandomi non poco imbarazzo. Per quanto riguarda gli altri film, sicuramente un ricordo che li accomuna è il tempo passato con gli altri attori sul set. Quando si gira un film, può succedere che gli attori debbano aspettare il loro turno, anche per molte ore durante il giorno. Bè io ho un bellissimo ricordo di questi momenti, perchè mi hanno permesso anche di conoscere le “persone” con le quali stavo lavorando, e non solo la loro “parte attoriale”.

Mag-Series: Dove ti senti più a casa, sul set di un film o sul palco di un teatro?

Alessandro Mancini: Il teatro è un’esperienza unica, meravigliosa. Credo un’esperienza che tutti dovrebbero fare, almeno una volta nella vita. Ma amo con tutto me stesso il cinema. Mi sento molto più a casa su un set di un film.

Mag-Series: Insieme al regista Alberto De Venezia hai lavorato anche per una serie di documentari. Cosa ci dici di quest’esperienza? E che rapporto si è creato con Alberto De Venezia?

Alessandro Mancini: E’ stata una bella esperienza anche quella dei documentari. Mi ricordo che Alberto era molto bravo a creare quel tipo di progetti, in particolare ne ricordo due che ebbero anche un discreto successo. Uno sul terremoto dell’Aquila. Andammo in Abruzzo per due giorni ed intervistammo moltissime persone, sia chi era stato vittima del terremoto e abitava nelle varie tendopoli, sia chi faceva volontariato. Mi insegnò tanto quel viaggio. Un altro documentario che girammo fu durante la manifestazione per il FUS, il taglio ai fondi dello spettacolo. Mi ritrovai ad intervistare attori del calibro di Carlo Verdone, Pierfrancesco Favino, Ennio Fantastichini, Cristiana Capotondi. Intervistai anche il grande maestro Mario Monicelli. Un’esperienza che mi è rimasta nel cuore. Con Alberto sono rimasto in buoni rapporti, prima ci vedevamo di più. In questo ultimo anno per via dei vari impegni ci siamo persi un po’ di vista, ma ci sentiamo spesso.

Mag-Series: Attualmente, invece, sei uno dei protagonisti della web series “3 Cousins“, insieme a Sara Zanier e Carlotta Morelli, dove interpreti il ruolo di Gabriele, un aspirante attore di ritorno da Los Angeles in cerca di fortuna. Ci parli un po’ del tuo personaggio e di questo progetto?

Alessandro Mancini: Gabriele de Luca è un ragazzo molto sensibile, che ha dei valori, molto diverso quindi dalle sue cugine. Ha da sempre il sogno nel cassetto, quello di sfondare nel cinema. Ma ogni provino al quale si presenta non lo supera perchè c’è il suo antagonista di sempre, Filippo, che gli ruba sempre la parte. Ovviamente è tornato da poco da Los Angeles e a Roma si trova un pò perduto. Non ha molti amici, non conosce molto la città e fa più lavori per mantenersi gli studi nel campo della recitazione. Lavora sia come barman sia come assistente di sua cugina Flaminia (Sara Zanier), una ragazza non molto dolce e senza scrupoli. Adora l’altra sua cugina Nicole (Carlotta Morelli) anche se sono completamente l’opposto l’uno dall’altra. “3 cousins” è un progetto nel quale credo molto, mi piace la trama, mi piacciono molto i personaggi e le loro evoluzioni nel corso della storia. Siamo un bel gruppo, unito e affiatato. Sono stato davvero fortunato ad avere accanto “due cugine” come Sara e Carlotta (e non mi riferisco solo alla bellezza). Sono due persone molto professionali e sia Sara che Carlotta sono davvero la “dolcezza fatta persona”, oltre che due persone estremamente umili. Ovviamente il merito è anche di chi “ci ha scelto”, la regista, Greta. Lei mi ha aiutato molto nella costruzione del personaggio. Mi ha fatto capire come voleva che fosse il “suo Gabriele” e io ho cercato di avvicinarmi al massimo all’idea che lei si era fatta di questo personaggio. E’ stata molto dettagliata nella descrizione di Gabriele, addirittura mi ha elencato tutti i tipi di musica che lui ascoltava durante il giorno e mi ha detto cosa a Gabriele piace indossare e quali sono invece i tipi di vestiti che detesta. Oltre a loro dovrei elencare tutto il resto del gruppo, non c’è una persona che non vorrei ringraziare. Non lo faccio per finto buonismo, ma perchè lo penso veramente. Siamo diventati una grande famiglia e mi trovo proprio a mio agio con tutti loro.

Mag-Series: Quanto c’è di te nel personaggio di Gabriele?

Alessandro Mancini: Sicuramente sotto alcuni punti di vista io e Gabriele ci assomigliamo molto. Mi riferisco al fatto di credere nei sogni, alla determinazione, all’umiltà. La cosa che ci contraddistingue è che l’umiltà di Gabriele a volte sfocia nella sottomissione totale rispetto alle persone che sono più forti di lui. Questo non mi appartiene, va bene essere umili, ma credo che nessuno debba sottostare agli ordini di qualcun altro.

Mag-Series: Quest’estate, invece, sarai testimonial di alcuni spot televisivi che annunceranno la quinta serie della fiction di successo “I Cesaroni“, in onda a Settembre su Canale 5. Insieme a Claudio Amendola ed Elena Sofia Ricci, dunque, sarai protagonista di alcuni sketch che andranno in onda per tutto Luglio e Agosto sui canali Mediaset. Cosa ci dici a riguardo? Com’è stato lavorare (anche se per poco) al fianco di Claudio Amendola ed Elena Sofia Ricci?

Alessandro Mancini: Girare gli spot per “I Cesaroni” è stata una bellissima esperienza. Mi sono divertito moltissimo. Ho conosciuto tante persone che mi hanno insegnato molte cose, sia professionalmente sia umanamente. Claudio Amendola ed Elena Sofia Ricci sono sempre stati molto disponibili e professionali, anche verso un giovane attore come me, che molte volte ha poca voce in capitolo. Venivano sul set dopo lunghe riprese per la serie “I Cesaroni” e non l’ho sentiti nemmeno una volta lamentarsi di nulla. Viva la tolleranza!

Mag-Series: Hai preso parte, inoltre, ad una serie televisiva per la tv francese, “She’s got to be“, diretta da Cyrille Langevin. Come sei arrivato a questo progetto? E cosa ci dici di quest’esperienza?

Alessandro Mancini: Lavorare a “She’s got to be” è stata un’avventura favolosa. Ho avuto l’opportunità di recitare in francese su un set internazionale dove c’erano attori francesi, italiani e americani. Il ruolo che interpreto è completamente diverso da quello di Gabriele, in “She’s got to be” sono il solito “sciupafemmine italiano” che va in Francia per lavorare in un campeggio e “mietere vittime”. Ma imparerò presto la lezione. Le ragazze francesi non perdonano. Arrivare a questo progetto è stato un sogno. Mi trovavo a Parigi perchè ero andato a trovare un’amica francese e ho sentito che facevano i provini per questa nuova serie dove cercavano un ragazzo italiano. Mi ricordo che studiai 5 scene in francese la notte prima del provino perchè mi anticiparono senza preavviso l’audizione. Feci il provino e ci fu un silenzio tombale. Non capii bene cosa fosse successo, ricordo che pensai subito dopo: “Certo sti francesi sono proprio strani”. Non capivo bene cosa fosse successo. Se erano in silenzio perchè ero andato bene o se avevo fatto veramente una brutta figura. Quando tornai in Italia e mi chiamarono dicendomi che dovevo tornare in Francia perchè ero stato scelto, toccai il cielo con un dito per la felicità.

Mag-Series: Parlando un po’ di te… il tuo miglior pregio e il tuo peggior difetto.

Alessandro Mancini: Non sono bravo a giudicarmi. Forse il pregio è quello di non prendermi troppo sul serio e di non essere permaloso. Non sono uno che se la prende molto facilmente. Il difetto? Sono una persona che sopporta molto, ho raggiunto livelli di sopportazione davvero elevati. Il problema è, ahimè, che giunto ad un certo momento esplodo e tiro fuori tutto ciò che penso e quello che mi sono dovuto tenere dentro per molto tempo. Sarebbe molto meglio fare presente volta per volta le cose che non ci vanno a genio senza doverle poi tirarle fuori tutte assieme.

Mag-Series: Cosa ti piace fare durante il tuo tempo libero? Hai qualche hobby in particolare?

Alessandro Mancini: Sono una persona a cui piace fare molto sport, mi aiuta a sfogarmi e a togliere lo stress. Quando posso, vado fuori da Roma e faccio interminate passeggiate solitarie immerso nella natura. Da quando ho 10 anni suono il pianoforte e negli ultimi 3 anni ho iniziato a giocare a scherma.

Mag-Series: Un tuo mito…

Alessandro Mancini: Il mio mito è da sempre Meryl Streep, è impressionante come quella donna riesca a fare parti sempre così diverse e a caratterizzarle così bene senza renderle delle macchiette. Lei è proprio l’esempio di “quando l’attore diventa perfezione”.

Mag-Series: C’è qualche attore/attrice con cui ti piacerebbe lavorare un giorno?

Alessandro Mancini: Oh Dio, questa domanda mi mette in crisi! Voglio dire, sono davvero tanti gli attori con i quali vorrei recitare un giorno. Ovviamente, trovandomi in Italia, punto a lavorare con attori italiani. Sicuramente sarebbe una bella soddisfazione lavorare un giorno con Pierfrancesco Favino, Elio Germano, Claudia Gerini…eh, la lista è lunga!

Mag-Series: Come ti vedi tra 20 anni?

Alessandro Mancini: La vita mi ha insegnato più volte che non bisogna mai fare progetti a lungo termine e pensare troppo al futuro. Troppe volte ho fatto dei programmi e delle previsioni che poi si sono rivelate sbagliate ed è successo letteralmente l’opposto. La vita dell’attore è cosi’ , non sai mai cosa farai il giorno dopo. Sicuramente, soprattutto per il momento di crisi che sta passando ora l’Italia, mi auguro che tra vent’anni possa continuare a fare questo mestiere dignitosamente. Poco mi importa della fama e del successo. Vorrei emergere per il “saper fare bene il mio mestiere”.

Mag-Series: Un sogno nel cassetto?

Alessandro Mancini: Come Gabriele, mi piacerebbe davvero un giorno andare negli Stati Uniti, magari Los Angeles, per migliorare il mio inglese e continuare gli studi nel campo della recitazione. Prima o poi lo farò!

Mag-Series: Puoi anticiparci qualcosa sui tuoi prossimi progetti?

Alessandro Mancini: Al momento ci sono solo tanti piccoli progetti che stanno prendendo forma, per cui preferisco non parlarne. La cosa certa è che ora sto facendo le prove di uno spettacolo con il quale andrò in scena a Roma a metà settembre, oltre ovviamente a continuare le riprese di “3 Cousins”.

Intervista a cura di Daniela Bella per Mag-Series

Fotogallery Alessandro Mancini

Comments

No comments yet. Why don’t you start the discussion?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.