Mag-Series intervista Beniamino Marcone, uno dei protagonisti de "Il giovane Montalbano": "L'ispettore Giuseppe Fazio è ricco di sfaccettature, i personaggi di Camilleri sono ricchi di vita"

Mag-Series intervista Beniamino Marcone, uno dei protagonisti de "Il giovane Montalbano": "L'ispettore Giuseppe Fazio è ricco di sfaccettature, i personaggi di Camilleri sono ricchi di vita"

Mag-Series ha avuto il piacere di intervistare Beniamino Marcone, giovane attore che in queste settimane stiamo vedendo nella fiction di RaiUnoIl giovane Montalbano“, dove intepreta il ruolo del “giovane” ispettore Giuseppe Fazio, collega e amico di Salvo Montalbano (Michele Riondino).

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In passato ha partecipato ai lungometraggi “20 sigarette” di Aureliano Amadei, “Febbre da Fieno” di Laura Luchetti e nell’episodio di Mauro Mancini del film “Feisbum!“.

I giornalisti di cinema, inoltre, lo ricorderanno sicuramente nella “sigla”, firmata da Ermanno Olmi, che da qualche anno apre le proiezioni della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Tra i prossimi impegni cinematografici di Beniamino Marcone c’è la partecipazione al film “Pasolini – La verità nascosta” di Federico Bruno, mentre in tv lo vedremo nella quinta serie della fiction “I Cesaroni“, ma per quello ci sarà più spazio in una prossima intervista.

Se anche voi avete voglia di conoscerlo meglio, allora non perdetevi la nostra intervista…

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Mag-Series: Domanda di rito: Chi è Beniamino Marcone? Presentati ai nostri lettori.

Beniamino Marcone: Sono un attore e un ragazzo serio, tenace ed ironico.

Mag-Series: Ti sei diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia – Scuola Nazionale di Cinema di Roma, e sei un attore attore di cinema, di teatro e di televisione. Quando e come nasce questa tua passione per la recitazione? Ci parli un po’ del tuo percorso artistico?

Beniamino Marcone: Ho iniziato facendo teatro quando andavo al Liceo, perché era divertente. Quand’ero più piccolo non mi interessava la recitazione,  ero molto introverso. Poi, fortunatamente, da divertimento è diventata una professione, anche se molto dura. Ho iniziato con laboratori di teatro dove ho incontrato tante persone interessanti poi sono arrivato al punto in cui sentivo l’esigenza di studiare seriamente in una scuola più grande, io dicevo sempre più seria. Ce sono state diverse, alcune molto formative. Poi un giorno  in una biblioteca di Roma ho trovato il bando del Centro Sperimentale. Non sapevo bene come era organizzato, ne avevo sentito parlare poco, ma il fatto che fosse a frequenza obbligatoria e tutti i giorni mi sembrava una garanzia di qualità. Dopo due giorni sarebbero scaduti i termini per la candidatura. Ho fatto tutto in fretta, le foto con l’autoscatto ed ho spedito. Ho continuato a lavorare e penso di aver fatto esperienze estremamente diverse tra loro ma la cosa bella è sentire sempre l’esigenza di voler dire qualcosa di nuovo.

Mag-Series: In queste settimane ti stiamo vedendo su RaiUno nella nuova fiction “Il giovane Montalbano“, che ripercorre quella che fu la gioventù del commissario più famoso del panorama televisivo. Come sei arrivato a questa fiction?

Beniamino Marcone: È stato un percorso di diversi mesi. Ci sono delle volte in cui mi sento giusto, in cui penso che ci sono ruoli che mi piacerebbe proprio interpretare o che penso di voler proprio interpretare un personaggio perché vorrei mettermi a servizio delle sue vicende. Mi capita spesso, quando sento questo desiderio significa che il progetto mi piace. Al primo incontro con Gianluca Tavarelli ci siamo fatti una chiacchierata propositiva. Ho avuto l’impressione che non solo ascoltasse ciò che dicevo ma che allo stesso tempo stesse immaginando qualcosa. Poi sono seguiti tanti provini che sembrava non finisse più e infine…mi sono ritrovato in Sicilia con tutti i ragazzi che hanno lavorato a questo progetto.

Mag-Series: Tu interpreti il ruolo di Giuseppe Fazio, figlio di Carmine Fazio, nonchè uno dei colleghi più fidati di Montalbano. Ci parli un po’ di questo personaggio?

Beniamino Marcone: È un giovane ispettore, appena uscito dalla scuola. Grazie al padre conosce Montalbano, prima di fama poi di persona ed infine diventerà il suo fidato collaboratore. Formano una squadra di tutto rispetto. Fazio ha tante sfaccettature, soprattutto essendo molto giovane. Questo è un pregio della scrittura di Camilleri. Sono personaggi che toccano una vasta gamma di sensazioni, non sono mai catalogabili con pochi aggettivi, sono personaggi ricchi di vita.

Mag-Series: Gli impegni non mancano neanche al cinema, infatti sarai uno dei protagonisti del film “Pasolini – La verità nascosta“, diretta da Federico Bruno, che ripercorre l’ultimo anno di vita dello scrittore e regista Pier Paolo Pasolini appunto. Ci parli di questo progetto?

Beniamino Marcone: È un lavoro molto delicato proprio per gli argomenti trattati. Penso che sia un film che nasca da un’esigenza profonda del regista di voler raccontare un punto di vista nuovo su quanto accaduto e quindi ripercorrere gli ultimi mesi di vita dello scrittore.

Mag-Series: Ti sei mai ispirato a qualcuno nel corso della tua carriera? C’è un modello che prendi ad esempio?

Beniamino Marcone: Più che dei modelli penso di essere una persona curiosa e credo che tutto ciò che mi ha colpito sia andato a formare, anche in maniera inconscia, quello che sono adesso. Sono cresciuto con le commedie italiane, soprattutto Totò e Alberto Sordi. Poi ho iniziato a vedere di tutto, da Charlie Chaplin alle serie tv più ricercate, che era difficile trovare, dalle animazioni online ai corti di amici  e questo mi abituato a scegliere ciò che voglio vedere, è importante la scelta perché da questo dipende ciò che ci influenzerà.

Mag-Series: Quali sono i tuoi hobby? Cosa ti piace fare durante il tuo tempo libero?

Beniamino Marcone: Sport e musica sono due componenti  fondamentali, mi calmano e mi fanno pensare. Penso che siano importanti per il mio lavoro, per la creatività sia lo sport che la musica non sono semplicemente  importanti ma credo siano necessari per alimentare la predisposizione al lavoro  ed alimentare la fantasia.

Mag-Series: Un sogno nel cassetto?

Beniamino Marcone: Beh tanti, visto che si tratta di sogni non mi faccio mancare nulla e penso che la gente nei sogni debba dare il massimo. Dire dei sogni come attore sarebbe limitativo in questo senso perché è ovvio che ci sono e ci penso sempre, al film dei miei sogni o al regista con cui lavorare, ma penso anche a vincere la Champions con la squadra più forte di tutti i tempi, stabilire un record mondiale, portare a termine una grande impresa, di quelle che visiti tutti i continenti in una volta sola, magari con la tua ragazza, arrivare ad una grande scoperta, lavorare per dei progetti incredibili con gente che ha il mio stesso spirito. Per molte di queste cose sono in ritardo per altre no… Speriamo non siano solo sogni.

Intervista a cura di Daniela Bella per Mag-Series

Fotogallery Beniamino Marcone

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