"Il generale dei briganti": Daniele Liotti e Raffaella Rea parlano della fiction e dei loro personaggi

"Il generale dei briganti": Daniele Liotti e Raffaella Rea parlano della fiction e dei loro personaggi

Andrà in onda domenica 12 e lunedì 13 Febbraio su RaiUno la nuova fiction “Il generale dei briganti“, miniserie televisiva in due puntate con Daniele Liotti che racconta la storia di Carmine Crocco, il brigante lucano che nel 1860 aiutò i garibaldini a liberare la sua regione dal giogo Borbonico in cambio della promessa di libertà e riscatto sociale (qui la preview della fiction).

Nel corso del backstage, il regista Paolo Poeti e i due attori protagonisti Daniele Liotti e Raffaella Rea hanno avuto modo di parlare della fiction e dei personaggi da loro interpretati.

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A tal proposito, il regista Paolo Poeti, parlando della fiction, ha dichiarato:

“Lo scenario è quello del Risorgimento e del suo coronamento che è l’unità d’Italia del 1861. Diciamo che è uno scenario poco frequentato, sia dalla letteratura che dal cinema italiano. Ho pensato che sarebbe potuto essere interessante raccontare, per esempio, la parte di quest’evento, quello del ’60, però rivolto al brigantaggio. E quindi ho individuato un contadino, che diventa brigante.

Facendo una scelta di girare la fiction nei luoghi dove i fatti avvennero, cioè i monti della Basilicata, beh, è un’avventura ogni giorno. Poi c’è il settore della preparazione, cavalli e cavalieri, i cavalli predisposti, il cavaliere che su quel cavallo è abituato ma quel giorno che il cavallo si è azzoppato ne devi prendere un altro, e sò dolori de pancia!

Il lavoro è stato immane, però devo dire ho avuto una squadra straordinaria e tutti indistintamente hanno dato il massimo, con grande entuasiamo, e questo secondo me in qualche modo poi si vede, si vede che c’è questa coesione, che c’è questa intesa, che c’è quest’affiatamento, che viene restituito anche nella scena, e di questo devo ovviamente ringraziare quella grande squadra di persone che mi hanno seguito in quest’avventura…”

Daniele Liotti, invece, che nella fiction come dicevamo intepreta il ruolo del brigante lucano Carmine Rocco, parlando del suo personaggio e della fiction ha detto:

“Siamo in un periodo di grande rivoluzione, economico, sociale e politico e culturale dell’Italia. Carmine Crocco è il generale dei briganti, una di quelle figure più rappresentative ed incisive di  quello chiamato brigantaggio meridionale, che ha segnato una fase importantissima, di grande movimento sociale, politico ed economico dell’Italia durante il periodo dell’unificazione.

La nostra è una fiction liberamente ispirata alle vicende di Carmine Crocco ed è inevitabilmente condita con degli ingredienti come una grandissima storia d’amore, come l’amicizia, la solidarietà, la guerra. Abbiamo cercato di essere il più rispettosi possibili della storia, però inevitabilmente ci sono dei componenti che servono più a intrattenere il pubblico e a cercare di rendere la fiction accattivante.

C’è tanta adrenalina, c’è una grande concentrazione da parte di tutti noi attori, perchè poi per realizzare determinate scene è stato effettivamente difficile. Quindi concentrazione, scene a cavallo, scene d’azione, cadute da cavallo, l’impiego di tanti statement, di tante comparse, quindi credo che sia veramente una fiction che raccoglie moltissimi elementi.

In pochissimo tempo ho dovuto fare, circa ho avuto due mesi di tempo, una preparazione per riuscire a montare a cavallo, quindi bruciando delle tappe, ed è stato anche abbastanza rischioso confesso, perchè tante volte siamo stati al limite dal cadere dal cavallo, però allo stesso tempo è stato stimolante, adrenalinico, divertente…”

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Ed infine Raffaella Rea, la protagonista femminile che interpreta Nennella, il grande amore di Carmine Crocco, parlando della fiction e del suo personaggio dice:

“Il personaggio che interpreto è Nennella, e lei non è una donna che non è disposta a mettersi da parte e a fare quello che secondo un determinato pensiero è il dovere delle donne, lei vuole stare in prima linea sempre.

In realtà in questa fiction viene raccontata un’unica grande storia d’amore, che è quella tra Nennella e Carmine Crocco. Si conoscono da quando sono molto giovani, sono due persone che crescono insieme, che si appartengono l’uno all’altra, lo sanno da sempre, in realtà non so se c’è un momento in cui questa cosa sia cominciata, è un po’ il destino che li unisce.

Attraverso questa fiction c’è stata anche la scoperta di posti che non conoscevo e che secondo me rendono perfettamente l’atmosfera del film. Sono dei posti anche abbastanza incontaminati, selvaggi…”

Per leggere la trama della fiction, seguita da una  fotogallery con alcune immagini di scena, potete cliccare qui.

2 Comments

  1. Richard

    Mia figlia, Nicole Di Vieste ha interpretato la parte della piccola figlia di Carmine Crocco … girando alcune scene a Vieste , nostra bellissima cittadina di mare, ed in Basilicata , è stato emozionante partecipare alle riprese davvero difficili in alcuni casi .. e ringrazio il cast per la grande professionalità e semplicità avuta nei riguardi della piccola Nicole.. in particolare il regista Paolo Poeti ..molto molto bravo a metter su questo popo’ di fiction .. in bocca al lupo a tutti.
    Richard Di Vieste

  2. brigante

    fiction scandalosa.
    io non mi soffermo a criticare la lingua usata oppure il fatto che si siano interessati molto sulle storie d’amore. questo era abbastanza ovvio ed ero preparato: immaginavo che non potevano usare il dialetto lucano e immaginavo che ci dovessero buttare dentro qualche storia d’amore per renderlo più “interessante”. la cosa che mi ha deluso è che hanno sconvolto la storia e la realtà dei fatti. crocco appare appena toccato dai suprusi della nobiltà e sembra che quello che ha subito la madre sia un caso isolato. in pratica non è affatto spiegato che i crimini dei ricchi contro i deboli erano all’ordine del giorno e se tanti uomini e donne sono diventati briganti non l’hanno fatto per rubare e per commettere violenze come si intuisce nel film ma l’hanno fatto perchè esausti di sopportare ingiustizie continue. addirittura crocco sembra smosso più dai suoi problemi amorosi che non dalle violenze che hanno subito la madre e la sorella. per non dire che appare come un servo a disposizione prima del re e poi di garibaldi, quando in realtà, i briganti se ne fottevano dell’una o dell’altra parte, volevano solo difendere la propria terra e i propri diritti contro tutto e tutti. e queste sono solo alcune delle cose ridicole di questa fiction… in certi momenti ha raggiunto proprio livelli scandalosi. scene più inguardabili: Crocco che distribuisce le camicie rosse di garibaldi dicendo che qulla divisa indica la libertà, Ninco Nanco che dice che in guerra si ruba meglio, garibaldi sul cavallo bianco con i capelli al vento, Crocco che scappa dalla fucilazione (ci mancava solo che col pugnale disegnava una Z e poi saltava su Tornado dietro il muretto), il duello con ninco nanco

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