Quando una fiction italiana funziona e non solo in termini di audience è sempre un piccolo evento, visto che in genere la qualità lascia spesso a desiderare e non va di pari passo con gli ascolti, in questo caso sembra proprio che il binomio ci sia, Mediaset e nella fattispecie Taodue e Pietro Valsecchi ne azzeccano un’altra facendo del Tredicesimo apostolo la sorpresa dell’anno.
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Atmosfere cupe e gotiche che strizzano l’occhio a Dario Argento, fenomeni paranormali eppure cosi vicini al nostro immaginario collettivo e sopratutto religioso, quante volte abbiamo sentito in televisione parlare di statue della Madonna che lacrimano sangue, di piccoli e grandi miracoli su cui la Chiesa sembra aver indagato, nel primo episodio de Il tredicesimo apostolo si parla di due gemelli che levitano, nel secondo di una ragazza che lacrima sangue. Fatti sconcertanti e inquietanti che si rifanno alla notte dei tempi eppure in questo caso sono miscelati sapientemente con venature horror e con una coppia televisiva inedita e ben assortita: Claudio Gioè e Claudia Pandolfi che diventano due investigatori dell’occulto da due fazioni opposte: il sacro e il profano, la fede e la scienza elementi che contraddistinguono altre due coppie celebri del piccolo schermo ma americano: Mulder e Scully di X-Files ma anche Olivia e Bishop di Fringe.
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La regia di Alexis Sweet e la fotografia fanno restituendoci corridoi e stanze buie, simboli e luoghi religiosi dove il male può annidarsi e aggredire all’improvviso ma che arriva da tutt’altra parte.
Finalmente un prodotto valido, che tiene incollati allo schermo con argomenti da sempre affascinanti che destano curiosità, un piccolo evento da 7 milioni di spettatori.
