Il Delitto di Via Poma, Scheri e Valsecchi parlano della serie in onda da domani

La vicenda “giudiziaria” che riguardava la fiction, molto discussa, sul delitto di Via Poma è finita e così Mediaset, dopo un primo slittamento, ha potuto finalmente inserire la serie nel suo palinsesto. La Fiction sul delitto di Simonetta Cesaroni andrà in onda a partire da domani martedi 6 dicembre. Vi dico subito che chi si apetta di trovare soluzioni nel finale si sbaglia e di grosso visto che, almeno secondo le prime recensioni, sembra che la serie non darà il profilo di un colpevole ma racconterà solo il corso delle indagini, più o meno pilotato da diverse persone e forse non dai veri protagonisti della storia….Mettendo da parte queste mie considerazioni sul delitto in sè passerei a parlare di coloro che la fiction l’hanno fatta ovvero Giancarlo Scheri, direttore della fiction di Mediaset, Roberto Faenza, regista e sceneggiatore e da Pietro Valsecchi, il produttore della famosa Taodue. I tre sono stati in confernza stampa e lì hanno parlato della fiction e delle loro intenzioni partendo dal presupposto che quella mattina in quel maledetto ufficio erano in due….a parte la povera Simona.

In particolare è proprio il regista a parlare del coinvolgimento della sorella di Simonetta, Paola e a La Stampa risponde: “non ha mai voluto incontrare la stampa. Forse ha creduto un po’ al nostro curriculum e alla nostra buona fede e ci ha raccontato cose inedite. Noi abbiamo un’arma in più perché abbiamo una visione a 360 gradi i giudici si sono concentrati su Brusco, noi abbiamo guardato intorno.

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Valsecchi, invece, sempre a La Stampa, commenta: “Se c’è un colpevole è chi non ha svolto bene l’indagine. E’ come se andassimo a dipanare un’intricata matassa piena di nodi che nel tempo si sono aggrovigliati. Il sentimento è quello di allora. Io ricordo quei giorni d’estate, abitavo poco distante.

E alla fine conclude: “Coloro che vorranno seguire la nostra storia capiranno come la pensiamo. Di certo quel 7 agosto 1990, nella stanza del delitto erano in due”.

E dopo 20 anni tutte le famiglie distrutte dalla vicenda attendono ancora una risposta…

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