“Distretto di polizia 9″: riassunto episodi 9×05 e 9×06: “Doppie vite” – “Isola”

Riassunto degli episodi di “Distretto di polizia” andati in onda Venerdì 25 Settembre.

Primo episodio: Doppie vite.

Mentre ad Distretto del X Tuscolano si sente la mancanza di Raffaele (Max Giusti), Vittoria (Daniela Morozzi) vorrebbe fare un corcorso da ispettore, ma Giuseppe (Gianni Ferreri) non appare molto entusiasta dell’idea temendo come un impegno simile possa allontanarla dalla famiglia.

Una ragazzina, Petra, tornando a casa con la madre dopo uno spettacol, trova suo padre legato ad una sedia e imbavagliato dopo essere stato picchiato. La moglie, interrogata dai poliziotti, dice di aver visto solo un pezzo della targa dell’auto dell’aggressore, ma non sa di chi possa trattarsi: probabilmente qualcuno interessato al denaro della libreria contenuto in libreria.

Luca (Simone Corrente) e Anna (Giulia Bevilacqua), intanto, dopo aver scoperto che la telefonata effettuata da Katrina proveniva dallo studio di Carlo (Clemente Pernarella), si recano in ospedale per scoprire qualche dettaglio in più sulla donna, ma a quanto pare la donna non faceva parte della lista dei pazienti e nessuna sembra sapere nulla al riguardo. Qualcosa nello sguardo dei medici, però, sembra non convincerci più di tanto.

I poliziotti risalgono al proprietario dell’auto del presunto aggressore del libraio, un certo Tommaso Ondari, ma la sua auto quella sera era stata prestata ad una donna rumena, con la quale ha avuto una relazione, e che adesso non sa dove possa trovarsi.

Mentre Pavel (Aleksandar Cvjetkovic) e Dorian (Rodolfo Corsato) vanno avanti con i loro loschi affari, Giuseppe e Vittoria si occupano del caso di un furto avvenuto in una scuola. Al distretto viene quindi portata Chiara, la figlia di Lorenzo Monti (Stefano Pesce), che dice al padre di essere stata accusata di aver rubato i soldi della gita scolastica: si tratta di uno scherzo, qualcuno le ha messo i soldi in borsa, lei sa chi possa essere stato ma non ha intenzione di rivelarlo: si occuperà lei stessa di questa faccenda.

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Dopo aver ricevuto una telefonata, Luca si reca con Anna nell’ospedale in cui lavorava Carlo: nel suo studio, infatti, vengono trovati una serie di pupazzi con della drogra all’interno. E se Carlo spacciava ai genitori dei bambini con la scusa di una visita? E se Katrina non era registrata nella lista pazienti perchè faceva da corriere? Luca è sempre più convinto che questa sia la pista giusta, ma non Anna, lei conosceva bene Carlo e sapeva che non sarebbe mai stato in grado di una simile cose.

La donna rumena che ha aggredito il libraio, intanto, rapisce anche sua figlia Petra. La scomparsa della ragazzina viene denunciata al Distretto da una sua amichetta, mentre Petra viene portata in un  casolare abbandonato. La rapitrice le racconta che durante il regime comunista, quando viveva in Romania, i suoi genitori sono stati uccisi senza alcuna pietà da un generale rumero, che in seguito si è trasferito in Italia sotto falso nome, ha sposato una donna italiana e possiede una libreria: suo padre.

E’ per questo motivo che l’ha aggredito, voleva che lui confessasse tutto e che tale testimonianza venisse riportata sulla prima pagina dei giornali, ma nulla di tutto ciò è stato fatto.

I poliziotti, dopo aver rilevato il cellulare di Petra, si recano nel casolare abbandonato, ma della donna rumena nessuna traccia, tra l’altro l’auto che usava è stata trovata abbandonata in una campagna.

Unico modo per rintracciarla è quello di seguire ogni mossa di Tommaso, che con ogni probabilità si incontrerà con lei. Il piano funziona e la donna rumena viene portata in Commissariato dove racconta tutta la verità: la sua intenzione non era quella di uccidere Petra o suo padre, ma far in modo che lui si pentisse per quello che ha fatto in passato e confessasse tutto.

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L’uomo possiede dei falsi documenti e lei, pur di ottenere dal falsario di documenti delle informazioni utili, si è dovuta addirittura prostituire.

Luca e i suoi colleghi, a questo punto, si recano a casa del libraio ed è Lorenzo a trovare la prova schiacciante: l’uomo, infatti, aveva tentato di bruciare al camino alcune foto e documenti del suo passato.

Messo alle strette, questi si decide finalmente a confessare, mentre la donna rumena viene portata in carcere anche se Luca le assicura che le verranno date delle attenuanti.

Ugo scatta una foto a Luca, per metterla negli archivi, e la confronta con una fatta in passato, in cui aveva i capelli più lunghi e non portava il pizzetto.

E’ così che Luca ha un’illuminazione: la foto scattata a Carlo doveva essere per forza recente, perchè in essa aveva il pizzetto e l’uomo portava il pizzetto da poco tempo. Basta andare nell’ospedale in cui questi lavorava per scoprire che la foto è la stessa degli archivi dei medici dell’ospedale: la foto nel fax è stata spedita dall’ospedale, quella della droga è stata tutta una messinscena architettata da qualcuno del centro per poter depistare le indagini.

Secondo episodio: Isola.

In un parco viene trovato il cadavere di un ragazzo, Rocco Stasi, morto a seguito di un colpo di pistola alla schiena. Sul suo corpo vengono trovate anche segni di colluttazione e tracce di cloro, tipico di una piscina.

I poliziotti, dati i precedenti penali del ragazzo, interrogano il suo conquilino che però afferma come il ragazzo adesso era pulito da più di un anno, stava bene e frequentava un corso da illustratore.

Elena (Anna Foglietta), intanto, va dall’ufficio del procuratore per rilasciare una deposizione su una delicata questione avvenuta anni addietro: un attentato in cui rimane coinvolto Davide Castelli (Tullio Sollenghi). Quello che è realmente successo tra i due ci appare ancora poco chiaro.

Luca e Lorenzo, insieme al supporto del giovanissimo ispettore Gabriele Mancini (Flavio Parenti), proseguono le indagini sulla misteriosa morte di Rocco. I tre si recano in un circolo sportivo delle vicinanze cui è presente anche una piscina e vengono interrogati i presenti, tra cui un ragazzo di nome Samuele. Questi nega che sia successo qualcosa e dichiara di non aver mai avuto contatti con ragazzi al di fuori del loro comprensorio.

Poco dopo, un certo Salvatore Bartoli, guardiano del circolo, si reca in Commissariato per costituirsi e rilasciare la sua deposizione: è stato lui ad aver sparato Rocco perchè lo aveva scambiato per un ladro, ma non credeva di averlo ucciso. L’uomo viene messo agli arresti domiciliari, mentre le indagini sul caso continuano.

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Anna, intanto, scopre che ci sono stati dei buchi nelle memorie dei pc dell’ospedale in cui lavorava Carlo: sono stati, quindi, alterati. Dopo che gli esperti hanno cercato di riscostruire le memorie perdute, Anna scopre che è stato il caporeparto ad inviare la foto di Carlo tramite fax.

Anna e Luca lo rintracciano mentre lui è in procinto di fuggire all’estero, riescono quasi ad arrestarlo ma l’intervento della moglie che si getta in auto contro i poliziotti gli permette di scappare. La moglie del caporeparto, invece, viene portata in Commissariato ma dichiara di non sapere nulla: aveva solo appuntamento col marito in quel parcheggio.

I poliziotti sono poco convinti della deposizione di Bartoli, infatti credono che l’uomo stia coprendo qualcuno: forse il figlio Samuele.

In seguito, il corpo di Bartoli viene trovato in strada accollato: con ogni probabilità, l’uomo è stato ucciso per vendetta dagli amici di Rocco. Nè Samuele, interrogato per l’uccisione di Rocco, nè l’amico di Rocco, interrogato per l’uccisione di Bartoli, sembrano essere decisi a confessare, ribadendo la loro deposizione dei fatti.

A risolvere il caso è però il giovane ispettore Gabriele Mancini che riesce ad arrivare alla verità: ad uccidere Rocco, in realtà, è stato Umberto, responsabile del circolo, dopo aver scoperto che il ragazzo aveva una relazione con sua moglie.

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Umberto, poi, per coprirsi, ha corrotto Bartoli con del denaro affinchè si dichiarasse colpevole. Avendo una pistola uguale a quella del guardiano del circolo, ne ha poi scambiato le canne affinchè la colpa ricadesse proprio su Bartoli.

E’ stato lo stesso Umberto ad uccidere anche Bartoli, quando questi voleva aumentare la posta in gioco e la faccenda si stava rendendo più pericolosa da gestire.

Mentre Gabriele Mancini chiede di poter essere trasferito al X Tuscolano, vediamo Dorian sistemare due pistole, raggiunto poi da Nadja (Natasha Stefanenko) che prova a fare la gatta morta con lui. Dorian però è fermo: Pavel, per lui, è come un fratello, quindi è meglio che le sta alla larga.

La moglie del caporeparto dell’ospedale, intanto, ha deciso di collaborare e, recatosi al Distretto, dice dove potrebbe trovarsi il marito: o a casa dei suoi genitori a Fiano Romano o in una villetta a Frascati.

I poliziotti sono poco convinti della dichiarazione della moglie ed appunto per questo metto sotto controllo il telefono della donna. E così, dopo una telefonata del marito, i poliziotti scoprono che l’uomo si trova a Formello e lo raggiungono, ma è troppo tardi: questi, infatti, viene trovato morto in una stanza della casa.

Poco dopo, un uomo mascherato, ovvero Dorian, aggredisce Lorenzo con cui ha una colluttazione. Allo stesso tempo arriva Elena per aiutare il collega, ma un secondo uomo incappucciato, Pavel, li blocca puntando loro una pistola. Riusciranno a salvarsi?

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