Dopo aver conquistato pubblico e critica nei festival internazionali, “Another Body – il mio corpo deepfake”, il film documentario diretto da Sophie Compton e Reuben Hamlyn, arriva dal 25 novembre su IWONDERFULL Prime Video Channels come una delle pellicole più provocatorie e necessarie degli ultimi anni. Un’opera potente, disturbante e urgente, che mette a nudo l’evoluzione oscura dell’intelligenza artificiale e la violenza digitale che ancora non ha nome — ma che già devasta vite reali.
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Il film segue la storia sconvolgente di una studentessa universitaria che scopre online video pornografici deepfake realizzati usando il suo volto senza consenso. Da quel momento inizia un percorso doloroso, fatto di indagini, frustrazione, silenzi istituzionali e una battaglia personale per riappropriarsi della propria identità. “Another Body – il mio corpo deepfake” non è semplice testimonianza, ma un’esperienza emotiva e visiva che conduce lo spettatore attraverso paure, paradossi e implicazioni etiche ancora non comprese a pieno. In un mondo dove l’intelligenza artificiale può falsificare volti e corpi con realismo inquietante, la domanda al centro del film diventa inevitabile: che cosa significa avere un corpo quando quel corpo può essere duplicato, manipolato, diffuso — senza alcun controllo?

Con una regia audace e una scelta narrativa innovativa, il documentario utilizza a sua volta strumenti di intelligenza artificiale per proteggere la protagonista, creando un cortocircuito visivo e concettuale: la stessa tecnologia che la ferisce diventa mezzo per permetterle di parlare. Un paradosso narrativo che trasforma il film in una riflessione profonda sul rapporto tra identità, immagine e tecnologia.
Al centro di “Another Body – il mio corpo deepfake” convivono temi cruciali della contemporaneità: la mancanza di leggi adeguate a proteggere le persone dalla pornografia sintetica non consensuale, l’impatto psicologico della violenza digitale, la fragilità dell’autenticità nell’era dei media manipolati e il difficile dialogo tra progresso tecnologico ed etica. Il documentario è anche un grido collettivo di resistenza, dando voce non solo alla protagonista ma a un numero crescente di vittime ancora senza tutela né linguaggio per definire l’abuso subito.
“Another Body – il mio corpo deepfake” non lascia indifferenti. È un’opera che non chiede soltanto di essere vista, ma compresa, discussa e ricordata. In un presente dove la realtà può essere creata artificialmente e resa virale con un click, questo film diventa un monito: il corpo digitale è reale, e la sua protezione è una nuova frontiera dei diritti umani.
Con l’arrivo di questo titolo sul Prime Video Channel, IWONDERFULL conferma il proprio impegno nell’offrire un catalogo diversificato e di alta qualità, con opere che spaziano dal dramma alla commedia, dal thriller al documentario, con un occhio sempre attento alla ricerca artistica e cinematografica e alle tendenze e tematiche globali.
