21/11/2025
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Melaverde

Da oltre venticinque anni, MelaVerde accompagna le domeniche degli italiani con un linguaggio semplice, positivo e autentico.

È una delle trasmissioni più longeve della televisione italiana, capace di raccontare la natura, l’agricoltura e le tradizioni enogastronomiche del Paese come nessun altro programma.

Ogni puntata è un viaggio tra i sapori, le storie e i volti di chi ogni giorno lavora la terra, alleva animali, conserva semi antichi e produce eccellenze che rendono unica l’Italia rurale.

Un format semplice, ma rivoluzionario

Quando MelaVerde fece il suo debutto nel 1998 su Canale 5, nessuno immaginava che sarebbe diventato un simbolo della televisione di qualità.

L’idea era tanto semplice quanto innovativa: portare in TV le storie del mondo agricolo e rurale, raccontate con toni leggeri ma rispettosi, mostrando la bellezza del lavoro contadino e il valore dei prodotti italiani.

Il programma, inizialmente condotto da Edoardo Raspelli e Gabriella Carlucci, e poi affidato nel tempo a volti noti come Ellen Hidding e Vincenzo Venuto, è riuscito a costruire un ponte tra il pubblico urbano e le campagne italiane.
Non si tratta solo di un viaggio gastronomico, ma di un racconto di cultura e tradizione, che mostra come l’Italia viva ancora grazie alla sua terra e alla passione dei suoi produttori.

Dal campo allo schermo: la forza della genuinità

La chiave del successo di MelaVerde è la sua autenticità.

In un mondo televisivo sempre più costruito e artificiale, il programma ha saputo restare fedele ai suoi valori: semplicità, rispetto e amore per la natura.

Ogni domenica, milioni di spettatori scoprono storie vere, aziende agricole reali, famiglie che continuano mestieri antichi e che hanno saputo innovarsi senza perdere le radici.

Grazie al suo linguaggio diretto, Mela Verde è diventata anche un mezzo di educazione alimentare.

Ha insegnato a riconoscere i prodotti di stagione, a comprendere la differenza tra un alimento industriale e uno artigianale, e a valorizzare il lavoro agricolo come patrimonio comune.

Un legame con i mercati degli agricoltori

Il successo del programma ha avuto un impatto concreto anche sulla diffusione della cultura del chilometro zero.
Le puntate che raccontano le filiere corte, le cooperative agricole e i piccoli produttori hanno contribuito a far conoscere e valorizzare i mercati degli agricoltori, luoghi in cui i cittadini possono acquistare direttamente dai contadini, riscoprendo il gusto genuino dei prodotti locali.

In molte città italiane, da Milano a Napoli, da Roma a Bologna, i mercati contadini sono diventati punti di riferimento per chi cerca qualità e trasparenza.

E spesso, tra un banco di formaggi e uno di miele, i clienti raccontano di aver scoperto certi produttori proprio grazie a una puntata di MelaVerde.

Un segno di quanto la televisione, se usata con intelligenza, possa ancora educare e avvicinare le persone ai valori autentici del territorio.

I volti e le voci che hanno fatto la storia del programma

Mela Verde non sarebbe diventata un fenomeno così duraturo senza la presenza di conduttori capaci di entrare in empatia con il pubblico e con le persone raccontate.

Edoardo Raspelli, per molti anni volto simbolo della trasmissione, ha dato un’impronta inconfondibile al programma con la sua curiosità e la sua competenza gastronomica.

Successivamente, Ellen Hidding, con il suo stile gentile e solare, ha saputo rinnovare il linguaggio della trasmissione rendendolo ancora più moderno e accessibile.

Negli ultimi anni, la collaborazione con Vincenzo Venuto, biologo e divulgatore scientifico, ha ampliato ulteriormente l’orizzonte del racconto, approfondendo i temi legati alla biodiversità, alla sostenibilità ambientale e alle nuove tecniche di agricoltura biologica.

Ogni puntata diventa così un racconto corale, in cui la bellezza del paesaggio si intreccia con la passione di chi lavora, e il cibo diventa il punto di incontro tra cultura e natura.

Un’Italia che resiste e si rinnova

MelaVerde ha raccontato un’Italia che spesso resta invisibile.

Quella fatta di borghi, colline, aziende a conduzione familiare e giovani agricoltori che hanno scelto di tornare alla terra.

Un’Italia che non si arrende, che investe sull’innovazione, sulla qualità e sulla sostenibilità.

Nel corso degli anni, il programma ha dato spazio a storie di eccellenza agricola, mostrando come tradizione e modernità possano convivere.

Dai caseifici del Parmigiano Reggiano ai frantoi pugliesi, dalle aziende vinicole toscane ai pastori sardi, ogni episodio è un mosaico che compone il ritratto più autentico del Paese.

La forza di una narrazione positiva

In un panorama televisivo spesso dominato da cronaca e polemiche, MelaVerde continua a proporre una narrazione serena, costruttiva e piena di speranza.

È un programma che non giudica, ma racconta. Che non cerca il sensazionalismo, ma la verità quotidiana di chi lavora in silenzio e con dedizione.

Forse è proprio questa la chiave del suo successo: la capacità di far sentire lo spettatore parte di un’Italia migliore, fatta di persone semplici ma straordinarie.
Un’Italia che coltiva, produce, resiste.

Un futuro sempre più verde

Dopo oltre due decenni, MelaVerde non mostra segni di stanchezza. Anzi, continua a rinnovarsi, parlando a un pubblico trasversale e sempre più sensibile ai temi della sostenibilità e della salute.

La trasmissione ha saputo evolversi senza snaturarsi, mantenendo viva quella formula che unisce informazione, intrattenimento e divulgazione.

Oggi più che mai, MelaVerde rappresenta un punto di riferimento nel panorama televisivo italiano: un programma capace di raccontare la bellezza del Paese reale, quello che si sveglia all’alba, coltiva, raccoglie, trasforma e porta in tavola il meglio della nostra terra.

E se ogni domenica milioni di italiani accendono la TV per seguirla, è perché in quelle immagini ritrovano un po’ di sé stessi, del proprio passato e di quel desiderio di autenticità che, nonostante tutto, continua a far parte del nostro DNA.

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