Disaster Report 4: Summer Memories – (In)dimenticabili memorie di un disastro

Disaster Report 4: Summer Memories torna finalmente alla luce dopo uno sviluppo tormentato. Ecco la nostra recensione!

Disaster Report 4

  • Nome completo – Disaster Report 4: Summer Memories
  • Piattaforme –  PS4, Switch, PC
  • Developer – Granzella, Irem
  • Publisher – NIS America
  • Distribuzione – Digitale/Retail
  • Data di uscita – 7 aprile 2020
  • Genere – Azione, Catastrofico

Una storia di caduta e di rinascita

Disaster Report 4
Una giornata qualunque nella metropoli. Cosa può andare storto?

Giappone, regione di Tōhoku, 14:46 dell’11 marzo 2011. Un terremoto di magnitudo 9,0 con epicentro marino causa il più potente tsunami nella storia del paese, e decine di migliaia di vittime. Tra la costernazione del mondo e gli effetti collaterali provocati dai danni subìti dalla centrale nucleare di Fukushima, la casa di sviluppo Irem decide di rinviare il lancio sul mercato del quarto capitolo della fortunata saga Zettai Zetsumei Toshitradotta negli anni in svariati modi per il pubblico occidentale.

Passano gli anni, terremoti meno importanti continuano a succedersi lungo tutto il Giappone e il mondo della fiction e quello dei videogame continuano a proporre variazioni sul tema della catastrofe e della terra che trema. È il 2018, e Disaster Report 4: Summer Memories vede finalmente la luce con un buon successo di pubblico e vendite.



Due anni dopo, ecco che il titolo sbarca in Occidente, riportando alla mente la travagliata produzione di un videogame che avevamo perso di vista e un orizzonte culturale molto diverso dal nostro. Perché sì, i videogiochi ci portano in mondi lontani dal nostro, ci fanno vivere esperienze e avventure fuori dal comune, ma spesso servono anche a passare contenuti e, perché no, preparare al peggio.

Il pregio principale di Summer Memories, di fatto, è un qualche cosa che potrebbe definirsi “lost in translation”, perché ai nostri occhi (quasi) intraducibile: ecco spiegarsi dunque anche il motivo della collaborazione tra il team Granzella, che ha portato a conclusione il progetto, e il dipartimento dei vigili del fuoco di Kobe.

Memorie d’estate

Disaster Report 4
Opzioni di dialogo e scelte morali non mancano: come vi comporterete davanti al disastro?

Ci troviamo in una non meglio identificata metropoli giapponese, in un anno non determinato, durante un imprecisato e caldo giorno d’estate: sin da queste scelte, possiamo intuire molto dell’anima di Disaster Report 4. Proprio l’incipit del gioco è uno dei (purtroppo pochi) momenti in cui si percepisce l’intensità del progetto, ma ben presto il tutto va scemando.

La scrittura del gioco, buona per quanto riguarda l’evento e soprattutto l’atto finale della narrazione, si perde in decine di piccole sottotrame legate a personaggi di contorno il cui potenziale rimane spesso inespresso, riuscendo a caratterizzare con successo solo e soltanto un paio di personaggi negativi con cui andremo ad interagire; ma il vero peccato arriva quando si percepisce come molte delle situazioni in cui ci troveremo accadono solo per allungare una longevità comunque troppo bassa, e molti fili della trama abbozzati finiscono addirittura per sfumare in nulla.

Sempre all’erta

Disaster Report 4

Nonostante dal punto di vista grafico e tecnico in generale il titolo risulti non al passo coi tempi, percorrere gli ambienti di gioco martoriati da improvvisi crolli, scosse di terremoto e incendi è un’esperienza inquietante e appassionante allo stesso tempo. Seppur non troppo dettagliati, tutti gli scenari che andremo ad attraversare sono credibili e lavorano nel costruire un senso di viaggio che caratterizza l’intera durata del gioco, ma troppo spesso gli interni generano quel fastidioso effetto corridoio che spinge semplicemente a spostarci da un punto A ad un punto B prefissato, con poco o nulla da fare nel mezzo. I fastidiosi cali di frame rate che affliggono il titolo, e soprattutto le prime aree del gioco, non aiutano di certo.

Quel che è peggio è che eventuali nuove scosse di terremoto o altri eventi simili sono tanto scriptati da generare più volte un’esagerata attesa degli stessi, costringendoci a far macinare ai nostri poveri avatar centinaia di passi interagendo con tutto, parlando ad ogni anima viva e raccogliendo ogni cosa pur di far succedere un qualcosa in uno scenario immerso in uno stato perenne di imbarazzante stasi.

La libertà e il peso della scelta

Disaster Report 4
La gestione degli zaini funziona, ma non è certo cosa immediata…

Tra gli aspetti migliori della produzione Granzella c’è quello dell’ampia liberta di customizzazione dell’esperienza concessa. Non solo gli outfit disponibili sono moltissimi e folli quanto basta (non avete mai desiderato sopravvivere a uno tsunami vestiti da cowboy, o, perché no, da cuochi professionisti?), ma il gioco presenta moltissimi momenti dove al giocatore viene affidata la sviluppo del proprio personaggio nel corso degli eventi, di per sé non proprio brillanti per originalità e sviluppi.

Questo non riguarda solo le classiche opzioni di dialogo, ma anche scelte sulla psicologia dei propri avatar e i loro scopi prioritari nell’emergenza, che apriranno e chiuderanno il gioco per rendere quanto la tragedia possa essere un catalizzatore capace di cambiare le proprie esistenze; da un punto di vista più immediato, decidere cosa raccogliere e cosa meno, quanto essere generosi e onesti con le vittime sparse per la città e prendere le parti degli indifesi sono tutte possibilità atte a rendere la città più viva e realistica, cosa tutt’altro che scontata date le limitate possibilità di parola e movimento di chi popola le strade.

fumetterie.com

Commento finale

Disaster Report 4: Summer Memories è un titolo particolare, anzi particolarissimo; a metà strada tra simulazione e adventure game, la saga continua ad attrarre gli appassionati del genere e tratteggia con intelligenza uno spaccato giapponese non troppo noto e interessantissimo. Dotato di scarsa longevità e privo di una localizzazione italiana, il gioco consente una buona personalizzazione di avatar ed esperienza, complici anche delle scelte moralmente complesse che avranno più effetto sul giocatore che sul giocato, ma è tecnicamente minato da un comparto grafico e tecnico totalmente sorpassato.



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