Destiny 2: I Rinnegati – Recensione

Destiny 2: I Rinnegati. Nuove sconvolgenti avventure nell’universo sci-fi di Bungie.

Destiny 2 I Rinnegati

  • Nome completo – Destiny 2: I Rinnegati
  • Piattaforme – PlayStation 4, Xbox One, PC
  • Developer – Bungie Studios, Vicarious Visions, High Moon Studios
  • Producer – Activision
  • Distribuzione – Digitale
  • Data di uscita – 4 Settembre 2018
  • Genere – RPG, FPS, Fantascienza
  • Versione testata – PS4

Da umili origini verso grandi imprese… giusto?

Era il lontano settembre 2014 quando Bungie Studios e Activion pubblicarono il primo Destiny, titolo passato alla storia per la sua capacità di mescolare le logiche degli sparatutto FPS con quelle dei giochi di ruolo online. Certamente innovativo ma anche dotato di pesanti magagne, prime tra tutte quelle narrative, l’evoluzione del brand proseguì attraverso alcune espansioni: prima due espansioni di ampiezza minore, e poi finalmente Il Re dei Corrotti, esperienza narrativamente piena e soddisfacente.

La storia si ripete pressoché invariata solo tre anni dopo, a partire dal settembre 2017: esce nei negozi di tutto il mondo Destiny 2, e la sorpresa non si fa attendere. Pieno zeppo di problemi tecnici e bug sin dal day one, il titolo riprende il fortunato gameplay del precedente capitolo aggiustando finalmente il tiro su alcuni degli aspetti più controversi e discussi. Innanzitutto sparisce la casualità dei drop in seguito al completamento di missioni e match online, e si punta su una trama più lineare e coinvolgente, ma a tratti piuttosto mal scritta e assolutamente prevedibile.

Col buio nell’anima

Complessivamente un buon titolo, il secondo Destiny si attirò comunque le ire di orde di fan (e non) a causa della qualità di assalti e raid, della bassa difficoltà e delle espansioni, inevitabilmente annunciate dalla presenza di un season pass. Ecco arrivare quindi La maledizione di Osiride e La mente bellica, rispettivamente i primi due DLC legati a “Destiny 2”: dai risultati alterni, potremmo semplificare queste aggiunte individuando dietro al primo una campagna decisamente ben scritta, interessante e longeva, ma contenutisticamente povera, mentre il secondo, più ricco, presenta una campagna poco ispirata e assolutamente più breve, formata da cinque sole missioni principali.



Ora, come fu anni fa, una terza espansione giunge a tentare di sistemare le cose, e lo fa con una campagna pubblicitaria invidiabile e trailer tra i più interessanti dell’anno: l’hype per I Rinnegati è altissimo. L’avventura varrà l’attesa, o siamo di fronte al solito contenuto privo di contenuti e anima? La risposta è chiara sin dall’avvio della primissima missione di gioco: siamo di ritorno sull’Atollo, accompagnati dall’ironico e avventuroso Cayde-6, pronti ad affrontare e sedare quella che sembra essere “una semplice rivolta” nella Prigione degli Anziani. Dopo una prima, spettacolare missione notevolmente lunga rispetto a quanto ci abbiano abituato ad aspettarci le precedenti espansioni, gli eventi prendono una svolta sinistra e piuttosto dark, portandoci alla ricerca degli otto Baroni e del loro Kell, il terribile e folle Uldren Sov.

Un mondo in continua espansione

Con l’avvento di innumerevoli nuove armi e parti d’equipaggiamento, nonché ovviamente di nuovissimi e altrettanto numerosi trionfi e attività secondarie, “Destiny 2” può finalmente dirsi un gioco di enorme spessore tutt’altro che privo di contenuti. In attesa di altre tre (!) future espansioni già annunciate, e di ulteriori e sempre graditi aggiustamenti nella pratica costantemente necessari data la mole del titolo, i più intrepidi tra i Guardiani possono addentrarsi nelle profondità dell’Incursione “Ultimo Desiderio”.

Incredibilmente complesso e ispirato, l’ultimo raid si ambienta sulla Riva Contorta introdotta da “I Rinnegati” e porterà un team di giocatori a scontrarsi con Riven dalle Mille Voci, gigantesca Ahamkara fornita di una backstory importante per la lore della Città Sognante, nuova località esplorabile capace di cambiare nelle proprie caratteristiche di settimana in settimana, a seconda degli obiettivi raggiunti dai giocatori e dal prosieguo dell’Anno Due di gioco. Siete avvisati: portare a termine la sfida rappresentata dal raid non sarà affatto facile. Concentrazione, tempismo e potenza di fuoco saranno le chiavi, ma il gioco di squadra risulterà anche più essenziale del solito.

Quando il Guardiano gioca d’azzardo

Novità in arrivo, ovviamente, anche per gli amanti delle disfide competitive in multigiocatore del Crogiolo: una nuova modalità denominata Azzardo vi aspetta per la prima esperienza PvEvP mai approdata nel dominio di Lord Shaxx. Pari per follia e ritmo al buon vecchio Pandemonio, Azzardo vedrà schierate sul campo di battaglia due fazioni contrapposte da quattro giocatori ciascuna a contendersi punti raccolti dalle uccisioni dei nemici governati dall’IA che invaderanno l’area. Una volta ottenuto un buon numero di punti, che andranno perduti in caso di uccisione da parte del team nemico o di morte per mano dell’ambiente di gioco, bisognerà correre a depositarli nella propria base, dotata di un punto di raccolta.

Modalità di gioco come usuale dotata di specifiche taglie giornaliere e settimanali, Azzardo si dimostra un’offerta intrigante e diversa dal solito attraverso la possibilità data dal sistema delle invasioni. Attraverso la raccolta di appena qualche punto, potremo far sì che si generino sul campo da gioco avversario dei miniboss che rallenteranno e complicheranno l’ascesa verso il totale dei 75 punti necessari per chiudere la prima parte del match, e sarà per di più possibile oltrepassare fisicamente la propria zona per andare ad impedire l’accesso del team nemico alla propria banca punti finché si riuscirà a sopravvivere.

Nell’istante in cui una delle due squadra dovesse riuscire poi a raggiungere il proprio obiettivo totale, un vero e proprio boss verrà evocato dal computer; è solo quando esso sarà stato abbattuto che il match potrà considerarsi davvero vinto. Una corsa contro il tempo che si divide in più fasi, dunque, cui si aggiunge ovviamente la logica di base del deathmatch a squadre per situazioni caotiche dal ritmo inarrestabile. Una vera e propria bomba capace di far tenere il fiato sospeso per la vittoria davvero fino all’ultimo, anche e soprattutto a causa della velocità con cui le carte in tavola tendono a ribaltarsi…

Commento finale

Bellissima, enorme e importante per l’universo creato da Bungie, la terza espansione di Destiny 2 risulta essere il migliore e il più valido DLC mai pubblicato nell’arco dei due capitoli della saga. Narrativamente più valida sia del gioco base sia delle due precedenti e più contenute espansioni, I Rinnegati catapulta i giocatori tra otto missioni e innumerevoli contenuti aggiuntivi per un elevato numero di ore, portando nel mentre il nuovo level cap a 50 (e il potere a 600).

Il livello della sfida è generalmente buono; e altissimo nel caso in cui si decida di affrontare il nuovissimo Raid, “Ultimo Desiderio”. E con l’apprezzatissimo inserimento della modalità online PvEvP di “Azzardo”, anche gli amanti del multiplayer avranno di che gioire. Insomma, I Rinnegati è l’espansione di Destiny che tutti avremmo sempre voluto, ma non avevamo ancora mai avuto.



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