Danilo Brugia, da Centovetrine a Le tre rose di Eva: la nostra intervista

Teleblog intervista Danilo Brugia

Danilo Brugia è stato un bellissimo e affascinante Carramba boys, ha debuttato poi come cantante fino ad arrivare nella soap italiana, CentoVetrine, nel ruolo di Stefano Della Rocca.

In questo periodo tutti si stanno chiedendo chi lo ha ucciso, nella quarta stagione di una delle fiction più amate dagli italiani, Le Tre Rose di Eva.   

Con l’inizio del nuovo anno sarà in tour con lo spettacolo Tre attori in affitto di Vittorio Hamarz Vasfi, per la regia di Alessia Izzo, una commedia brillante e godibile in atto unico con Pio Stellaccio, Vittorio Hamarz Vasfi e Noemi Giangrande. Quasi sicuramente riprenderà la trasmissione radiofonica su Radio Italia, VIPiace e ad agosto debutterà a Borgio Verezzi nello spettacolo Casalinghi Disperati, per la regia teatrale di Diego Ruiz, prodotto da Mentecomica, con Antonello Fassari, Stefano Masciarelli e Nicola Pistoia e le scenografie di Mauro Paradiso.

Danilo Brugia da Centovetrine e Le tre rose di Eva intervista

Ritornerà nella prossima stagione teatrale, Un americano a Parigi?

L’esperienza di Un Americano a Parigi non si ripeterà, era prevista solo una stagione teatrale appena trascorsa.  È stata una bellissima esperienza che mi ha permesso di lavorare e condividere il palco con Michele Carfora e Arianna Bergamaschi, eravamo già amici, ma non avevamo mai lavorato insieme e si è creato un bellissimo rapporto di amicizia anche con tutti gli altri del cast. È stata anche un’esperienza formativa perché sono entrato in un mondo musicale che non conoscevo, ma solo di fama, quello di Gershwin, ma non mi ero mai approcciato a livello canoro e musicale, perché lo sentivo distante da me.

Puoi parlarci del tuo ruolo e dei tuoi assoli in questo spettacolo?

I brani che cantavo in questo spettacolo, nello specifico, erano I Got Plenty o’ Nuttin’, un brano inserito nell’opera di Gershwin, Porgy and Bess, e, l’altro era I’ll build a stairway to paradise, due brani molto belli, soprattutto il secondo, molto brioso, da avanspettacolo. Il mio personaggio si chiamava Jean Marie, il famoso chansonnier che si esibisce al Lido di Parigi e ha una relazione d’amore con Funny, Arianna Begamaschi, ma è lasciato, perché lei s’innamora del personaggio che interpretava Michele Carfora, un pittore della Parigi di quel periodo.

Ti abbiamo visto nel primo episodio della quarta stagione della serie tv Le tre rose di Eva 4? Ci saranno delle scene di flashback che vedremo nei prossimi episodi?

Per motivi di montaggio e di tensione del racconto della fiction, il regista Raffaele Mertes, ha preferito montare l’episodio della mia morte, che ormai è diventata più famosa di quando interpretavo ruoli dove non accadeva che io morissi, in testa alle dieci puntate, quindi, negli episodi successivi ci saranno dei racconti di com’è avvenuta la mia morte, nei quali il mio personaggio Ivan Astori ritornerà e si capirà, finalmente, chi mi ha ucciso. Tra l’altro è la domanda che si stanno facendo i numerosi telespettatori della serie.

C’è mai stato qualche momento imbarazzante sul set di Centovetrine, cui devi molto la tu popolarità?

In tre anni e mezzo, con circa nove scene al giorno, di momenti simpatici o comici ce ne sono stati diversi. Ricordo con simpatia quando io stavo litigando sul set con Anna Baldi, interpretata da Anna Safroncik, che nella storia era mia moglie e lei per decisione del regista, alla fine della discussione doveva tirare una scarpa verso la porta. Per un motivo, che non ricordo bene, forse s’incastrò la porta d’uscita, io dovevo uscire e dopo lei tirava la scarpa contro la porta.  Lei era di spalle, quindi non vedeva quando io aprivo la porta e uscivo, invece, la porta non si aprì e in automatico tirò la scarpa e mi prese dritto in faccia. Questo episodio bellissimo finì anche a Paperissima, perché questa scarpa mi arrivò in faccia con una velocità paurosa.

A cosa stai lavorando in questi giorni?

Sto lavorando e provando lo spettacolo teatrale, Tre attori in affitto, con la regia di Alessia Izzo, con Vittorio Hamarz Vasfi, Pio Stellaccio e Noemi Giangrande, prodotto da Stefano Francioni. Da poco ho preso parte a un corto, Menage, con la regia di un giovanissimo regista Francesco Santangelo, prodotto da Silvestro Marino, con Massimiliano Rossi, l’attore  candidato ai premi David di Donatello per il film Indivisibili, con Ilenia Incoglia, un’altra giovane e brillantissima artista. Veramente una bellissima esperienza, un corto già distribuito in Italia e all’estero ancor prima di essere montato. Una storia interessante che mi ha dato molta fiducia nel cinema italiano futuro, perché questi ragazzi, in particolare Francesco Santangelo e il direttore della fotografia e alla macchina Raffaele Cirillo, tutti ragazzi dai venticinque ai trent’anni, con una capacità, forza, voglia e con una qualità sorprendente e speriamo sia data tanta possibilità a questi ragazzi.

E, proprio in questi giorni, mi è stato detto che farò parte di un altro spettacolo teatrale che s’intitola Casalinghi Disperati, con Antonello Fassari, Stefano Masciarelli e con Nicola Pistoia che debutterà a Borgio Verezzi il 10 e l’11 agosto, in un contesto assolutamente di alta qualità. Una commedia brillante che parla di quattro mariti lasciati dalle mogli che devono convivere insieme, molto attuale. Un periodo molto intenso per me, e, quasi sicuramente, riprenderò a fare la trasmissione radiofonica su Radio Italia che, fino a poco tempo fa, conducevo con un mio collega con il quale ho fatto uno spettacolo, Paciullo, la trasmissione s’intitola VIPiace e gioca un po’ sul mi piace di Facebook.

Teleblog intervista Danilo Brugia

Hai mai pensato a una regia sia teatrale sia cinematografica?

In realtà ci ho pensato sia una regia teatrale sia cinematografica, non ho avuto ancora l’occasione di mettermi alla prova in questo nuovo ruolo, però, in questi giorni, girando il corto cinematografico molto interessante, con un produttore che veramente vuole creare ed ha molta voglia di produrre e lanciare i giovani e di sperimentare nuovi progetti, si è parlato anche di questo. Non è detto che a breve io possa cominciare o vivere la mia prima esperienza da regista.

Continua ancora il tuo lavoro da doppiatore?

Ultimamente, per vari motivi sempre strettamente professionali, essendo in tournée o impegnato con le prove, il lavoro di doppiaggio l’ho dovuto mettere momentaneamente da parte, ma è un lavoro che c’è sempre e posso riaccendere non appena ne ho la possibilità. È un lavoro che amo molto e appena posso mi dedico.

Cosa ti piace fare dopo il lavoro? Hai qualche hobby particolare?

Di hobby post lavoro ho il calcio, lo sport che ho sempre praticato, e, altri sport.  Veri hobby non ne ho, perché il resto del tempo libero è dedicato ai miei due figli. Ho poco tempo per concedermi a cose di piacere, ma desidero fare, appena possibile, un bel viaggio, un hobby un po’ costoso, ma mi piace vedere e conoscere nuove realtà.

Foto da Facebook.

Nicola Garofano per Teleblog.it

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