Ruggero Freddi, da pornoattore a insegnante di ingegneria: la nostra intervista

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Ruggero Freddi e Gustavo Leguizamon - Foto di Nicola Garofano

Una persona molto seria, posata, professionale e di grande sensibilità.

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Ruggero Freddi e Gustavo Leguizamon – Foto di Nicola Garofano

Ruggero Freddi ha sbalordito tutti, ora è un rispettoso docente dell’Università di Roma “La Sapienza”, bello e con un corpo muscoloso, ma con un passato esplosivo, è stato uno dei pornoattori gay più famosi e quotati, Carlo Masi, questo il suo nome d’arte, star della COLT Studio di San Francisco.  È fidanzato con Gustavo Leguizamon, anche lui con un passato da pornoattore gay, con una laurea in Fisiologia dello Sport, presa in Argentina, suo paese natio.

Si sono conosciuti sul set del primo film di Gustavo, mondo che hanno abbandonato e da qualche anno convivono in Italia. Gustavo è stato un vero sostegno per la carriera universitaria di Ruggero, oltre a cucinare, mentre Ruggero cura i loro cani. Abbiamo intervistato Ruggero Freddi durante la  finalissima di Miss Europe Continental 2017 a Napoli.

Come vivi tutta questa popolarità dovuta semplicemente perché sei un docente universitario?

Ancora non me ne sono accorto. Ho talmente tanti impegni accademici che non ho avuto il tempo di fermarmi e mettermi a guardare e cercare online. Ogni tanto qualche amico mi dice che sto su qualche rivista ed io le faccio mettere da parte così, appena finito con l’insegnamento, le leggerò con calma.

È bastato specificare, “attore porno che diventa professore”. Di solito un docente universitario tutte queste attenzioni non le ha…

Ero sorpreso che non fosse successo molto prima, mi rendevo conto anche della curiosità che suscitavo tra i miei compagni. Tutti hanno sempre saputo che avevo fatto porno, quindi, immaginavo che qualche cosa, alla fine, si sarebbe detto anche sui media. Tante attenzioni però non me le sarei aspettate, addirittura, in questi giorni ho rilasciato un’intervista per un’importante rivista brasiliana, non mi sarei aspettato che mi chiamassero fin dal Brasile.

Un successo mondiale…

Cercando su Google mi sono reso conto che la notizia è stata riportata in Cina, in Giappone, in Nord e Sud America, dappertutto. Posti che neanche so trovare con Google Map.

Quando fai lezione, pensi che gli studenti o il pubblico venga per curiosità, per vederti da vicino?

Non ho avuto questa impressione. La curiosità dai miei studenti l’ho sempre avuta, perché sono sempre stato il “professore muscoloso”, sono una persona che, nel dipartimento, non passa inosservata. Non ho mai avuto l’impressione che, i miei studenti, fossero lì per curiosità, quella successa mediaticamente, anche perché penso anche di fare delle buone lezioni di matematica.

Hai avuto ripercussioni con l’università, perché c’è una morale da seguire per essere un insegnante…

Oggi nelle università si respira un clima più teso rispetto a un tempo. L’università ha sempre saputo o, quantomeno, io non ho mai fatto mistero sull’essere stato un pornoattore. Ultimamente posso sentire che, nell’ambiente accademico, c’è un po’ di preoccupazione per il tipo di pubblicità che questa mia notorietà comporta per loro. Io cerco di rassicurarli il più possibile, ma non c’è un vero e proprio dialogo aperto in merito, c’è soltanto una sensazione reciproca ed io li rassicuro facendo il mio lavoro nella maniera più seria possibile, più di questo non posso fare.

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Ruggero Freddi e Gustavo Leguizamon – Foto di Nicola Garofano

Hai smesso del tutto o farai qualche altro film?

Sono sei o sette anni che non faccio film. Ho fatto delle foto dopo che mi sono allenato, come tutti i ragazzi che fanno palestra, ma solo per chi ha la passione per il body building.

Hai presentato in tv il tuo compagno Gustavo ciò ha avuto delle ripercussioni all’università o con gli altri docenti o studenti?

La Sapienza è un’Università piuttosto aperta, anche se, ultimamente, c’è stato un piccolo malinteso tra noi. Mi ero impegnato pubblicamente con i media a organizzare un evento incontro in occasione della giornata mondiale per la lotta all’ HIV, ho preparato questo incontro molto seriamente col supporto di alcune associazioni, cui l’Anlaids Lazio. Avevo preparato una lista di ospiti, corredata con il loro curriculum per dimostrare che erano degli accademici. Avevo anche prenotato un’aula per essere sicuri di avere un posto dove farlo, e, il preside, dopo un mese di lavoro, coordinato con lui e con il preside della facoltà di medicina e farmacia, mi ha detto che non si poteva più fare, perché non ha niente a che vedere con Ingegneria. La mia risposta è stata, ma questo lo sapevamo un mese fa. Dopo un mese di serio lavoro, in un momento in cui ero molto impegnato anche accademicamente, mi viene a dire che non si fa più e mi è dispiaciuto. Ho voluto leggerci una preoccupazione per una pubblicità che l’università potrebbe avere con una mia sovraesposizione mediatica, però non è stato un gesto carino, in quel momento, non l’ho presa bene, oggi sono più rilassato a riguardo.

Che cosa ti ha portato alla scelta di fare il pornoattore?

Se tu sei a tavola e la mamma serve tacchino, tu non chiedi il pollo. Quando la vita mi ha dato l’opportunità di essere un serio e bravo ingegnere, l’ho fatto. Quando ho capito che quella strada era un vicolo cieco e non un vero ascensore sociale che non mi avrebbe garantito e permesso di guadagnare più soldi rispetto a quelli che avrei voluto, invece, la vita mi ha offerto quest’altra opportunità e l’ho colta.

Mai più pornoattore, allora?

Non ho più l’età, magari avessi vent’anni lo rifarei oggi…

…non ce la fai più!?

E no, quello no! Sono scelte che si fanno quando si è giovani e scavezzacolli, allora è sostenibile e ai giovani deve essere permesso, perdonato e concesso tutto. A quarant’anni devo fare il bambino maturo e serio e mi tocca questo ruolo, mio malgrado.

Come e dove è iniziata la tua carriera di porno attore?

È iniziata per caso stavo mandando i miei curriculum come ingegnere e, io avevo un profilo su un social, un giorno mi arriva una proposta per andare a San Francisco e provare. Non ero ancora pronto per fare porno, e chiesi una cosa più soft. Quando sono andato a San Francisco, ci siamo piaciuti, l’ambiente era straordinariamente bello, aperto, simpatico e giovane, non era niente di sporco, di compromesso, di corrotto, così come me lo sarei immaginato da outsider, invece, ho trovato un bell’ambiente pulito, e, rispettoso di quello che per me era corretto e di quello che non lo era.

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Ruggero Freddi e Gustavo Leguizamon – Foto di Nicola Garofano

In effetti, alcuni porno attori famosi sono morti per overdose, tra droghe e farmaci. Ne conoscevi qualcuno?

Sì, tanti miei colleghi sono venuti a mancare. Non erano persone che lavoravano in esclusiva, come me, per la Colt Studio, che è sempre stata una casa molto grande e potente, che garantisce per i suoi attori una protezione a 360°. Questi ragazzi lavoravano per tutte le case disponibili e quando il mercato del porno è iniziato a scendere, loro si sono trovati quarantenni e senza lavoro e tra l’altro abituati anche a un tenore alto.

Internet ha fregato le case di produzione del porno…

Ha massacrato soprattutto le grandi case di produzione, quelle piccole non avevano costi e potevano andare avanti.

Quanto è faticoso e stancante fare il pornoattore? Una cosa è andare a zappare la terra un’altra è la prestazione fisica…

Per me era faticoso perché lavoravo a San Francisco, ma vivevo a Roma. Si trattava di fare diversi viaggi l’anno e una volta che stavi in America, valeva anche la pena fare dei tour per comparsate in discoteche, come richiede un normale show-business. Per fortuna ho conosciuto Gustavo, molto più bravo di me, che ha saputo districarmi con i molteplici appuntamenti. Ad esempio una volta, Gustavo, mi disse che ero famosissimo in Messico, io ero contrario ad andarci, poi ci siamo trovati in un posto, dove avevamo i paparazzi fuori dall’albergo che ci aspettavano.

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Ti hanno proposto di andare al Grande Fratello vip?

Ancora no.

Da quando è nata la storia con Gustavo? Vi sposerete?

Sono undici anni che siamo insieme e alla fine ci sposeremo, gli farò la fatidica domanda. Lo sto facendo ancora un po’ aspettare. Di sicuro però il progetto di rimanere insieme e di sposarci c’è da tanto tempo.

Nicola Garofano per teleblog.it

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