Ecco perché gli attori calvi spopolano a Hollywood

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Bruce Willis, The Rock, Jason Statham nel campo degli action movie, ma anche Stanley Tucci, Patrick Stewart e Woody Harrelson: il mondo del cinema è pieno di attori calvi, che hanno fatto di questo problema un marchio di fabbrica e, in qualche modo, la chiave della loro fortuna. Almeno, secondo la scienza.

C’è un motivo se a Hollywood preferiscono gli attori calvi. O, almeno, questo è quello che ritiene l’ultima scoperta di un gruppo di ricercatori della “Barry University” in Florida, che hanno studiato alcune caratteristiche positive di quella che, per la maggioranza degli uomini, resta comunque una problematica e un fattore critico.

A Hollywood preferiscono i calvi

 In particolare, gli scienziati hanno scoperto che a dare una marcia in più ai vari Bruce Willis, Jason Statham e Dwayne Johnson “The Rock” è proprio la calvizie, che spingerebbe le case di produzioni cinematografiche di Hollywood a ingaggiarli per ricoprire ruoli dominanti nei film d’azione. Infatti, secondo i test condotti dalla Barry University negli uomini la testa “pelata” costituisce una forma di dominazione sociale non minacciosa, ma benigna, e addirittura viene percepita come un segno morfologico che indica facilità di relazione.

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I vantaggi della calvizie?

Secondo la ricerca, gli uomini calvi sarebbero percepiti come socialmente maturi, intelligenti, colti e onesti, qualità che sembrano in loro essere più “sensibili” rispetto a quelle riscontrate in persone che hanno la chioma folta. Non solo: anche se gli uomini con meno capelli sono ritenuti meno attraenti fisicamente, compensano con il fascino e con il resto della caratteristiche che abbiamo elencato, come risulta evidente anche dalla semplice constatazione che hanno le stesse partner degli uomini capelluti (e anzi, come racconta il gossip, spesso hanno anche più successo).

Uno studio sui capelli

 A dare spiegazioni in dettaglio su questa situazione è il dottor Frank Muscarella, che insieme ai suoi colleghi americano ha realizzato un test specifico per analizzare la percezione della calvizie, una delle condizioni maschili più detestate e contro la quale la stessa scienza sta sperimentando sempre nuove soluzioni, come è possibile vedere anche sul sito hairclinic.it, il laboratorio medico internazionale che ha messo a punto un trattamento basato sulla medicina rigenerativa. L’equipe statunitense ha invitato alcuni soggetti a osservare una serie di uomini, chiedendo loro una valutazione in base a quattro valori indipendenti: avvenenza fisica, aggressività, diplomazia e maturità sociale.

Come cambia la percezione

 E proprio in questo ultimo aspetto della maturità sociale, ritenuta una categoria che raggruppa un insieme di fattori che comprende onestà, intelligenza e status sociale, gli uomini con tanti capelli hanno ottenuto i voti più bassi e sono stati superati da quelli che invece presentavano una capigliatura più rada, mentre le valutazioni più alte sono state indirizzate proprio ai calvi.

Le caratteristiche dei calvi

 Gli esiti sono stati simili anche per la voce “diplomazia”, mentre invece la scala di voti è invertita quando sono stati esaminati i giudizi di aggressività e avvenenza fisica, che diminuiscono di pari passo con l’aumentare della calvizie. In pratica, dunque, gli uomini calvi appaiono come diplomatici e maturi, nonché “innocui”: lo stesso aggettivo che, non a caso, viene ispirato dalla visione di un bambino senza capelli, simbolo di innocenza e ovviamente scarsa aggressività.

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Poco aggressivi ma dominanti

 In una intervista al magazine Daily Mail, il dotto Muscarella ha spiegato come “anche se la letteratura è piena di esempi che confermano come le donne preferiscano gli uomini fisicamente attraenti, è però altrettanto vero che le stesse donne siano anche molto attratte da coloro che mostrano tratti di dominanza sociale positiva. Quindi, tutti i risultati ottenuti sono coerenti con l’idea che la calvizie si sia evoluta verso una forma di dominanza sociale non minacciosa”. Un motivo che spingerebbe le mayor hollywodiane a puntare su attori calvi, in grado di non “spaventare” nonostante la parte da protagonista in ruoli di azione.

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