"Boss in incognito", dal 22 dicembre la nuova serie con Costantino della Gherardesca

Costantino della Gherardesca torna a “capo” del reality di Rai due sui boss in incognito.

boss in incognito
Boss in incognito

Dieci capi e una stessa sfida: lavorare per una settimana ai  livelli più bassi della propria azienda, sotto mentite spoglie. Da lunedì 22 dicembre alle 21.10 su Rai2. Un boss in riva al Lago di Garda. Riparte da qui, con la storia di Fabrizio Piantoni – a capo di una società del settore alberghiero insieme al cugino Nicola Risatti – la nuova stagione di Boss in incognito, il programma di Rai2 condotto da Costantino della Gherardesca. Come Piantoni, altri nove “boss” hanno accettato la sfida di lavorare per una settimana, sotto mentite spoglie, nel “livello più basso” della propria azienda, camuffandosi, passando dall’altra parte della barricata e fingendosi lavoratori alle prime armi. Un “esperimento” già portato con successo da Rai2 sul piccolo schermo nella scorsa stagione tv, dal 27 gennaio al 17 febbraio, sempre con Costantino della Gherardesca nella veste di “narratore” delle imprese dei boss.

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Perché partecipare a “Boss in incognito”? La risposta la dà il primo protagonista, Fabrizio Piantoni, la cui azienda affonda le radici nel secondo dopoguerra, quando i nonni fondarono un campeggio per austriaci sul Lago di Garda. “La crisi chiede di abbassare ancora i prezzi senza intaccare minimamente la qualità dei  servizi – spiega – Questo si può fare solo in due modi: o abbassando gli stipendi dei nostri lavoratori o facendo un lavoro da segugio per capire come ridurre al minimo gli sprechi e massimizzare le risorse che già abbiamo. E siccome abbassare gli stipendi dei dipendenti è una cosa che non prendiamo proprio in considerazione, perché sono loro il vero motore della nostra azienda, non ci rimane che rimboccarci le maniche e vivisezionare le nostre strutture per trovare falle e sprechi da sanare. E’ questo il motivo per cui ho deciso di partecipare a Boss In Incognito”.

Per questo Fabrizio Piantoni – come i suoi “colleghi” nelle puntate successive – lavorerà in incognito negli hotel della sua catena. Rifarà le camere, pulirà i bagni, servirà ai tavoli, farà l’animatore, l’aiuto cuoco e il lavapiatti. Soltanto così potrà cogliere le difficoltà e i margini di miglioramento che possono garantire ancora la crescita della sua azienda e il benessere dei suoi dipendenti. Al termine della settimana, il boss convocherà nella sede centrale dell’azienda tutti i lavoratori con cui è entrato in contatto e, dopo aver svelato la sua vera identità, potrà premiarli e migliorare le loro condizioni di lavoro. “E’ un programma – dicono gli autori – che sovverte la realtà e che dimostra che non sempre chi ha grandi responsabilità (e guadagna molto) è in grado di svolgere mansioni, teoricamente, più semplici (e con guadagni molto più bassi). Fa incontrare due universi separati e distanti: da un lato i boss, che decidendo di mettersi in gioco, hanno l’opportunità di cercare delle soluzioni di crescita e di miglioramento per il futuro all’interno della società stessa, conoscendo meglio chi ci lavora, le condizioni in cui lo fanno e le loro storie; dall’altro lato, i dipendenti hanno l’opportunità di scoprire il lato “umano” del boss, spesso considerato inarrivabile e lontano anni luce, grazie ai suoi privilegi, dai loro problemi quotidiani”.

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Boss in incognito – basato sul format Undercover Boss creato da Studio Lambert e licenziato da All3media International Limited – è un produzione di Rai 2 in collaborazione con Endemol Italia. Un programma scritto da Cristiana Farina, con Nicola Fuiano, Yuri Grandone e Noa Palotto. La regia è di Giorgio Romano.

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