Ecco cosa è successo nella seconda ed ultima puntata della nuova fiction “Qualunque cosa succeda”.
Ieri sera, martedì 2 Dicembre, è andata in onda su RaiUno la seconda ed ultima puntata della nuova fiction “Qualunque cosa succeda“, miniserie televisiva volta a raccontare una vicenda diventata un pezzo della storia italiana: quella di Giorgio Ambrosoli, avvocato milanese, nonchè commissario liquidatore della Banca Privata Italiana travolta dal crack finanziario di Michele Sindona (Massimo Popolizio). Un impegno civile e morale che gli costerà la vita.
Ad interpretare il ruolo di Giorgio Ambrosoli è l’attore Pierfrancesco Favino. La fiction, una co-produzione internazionale, vede alla regia Alberto Negrin.
Qui di seguito ecco il riassunto della seconda puntata, seguito dal video streaming Rai che vi permetterà di vedere o rivedere la puntata.
Per la prima puntata, invece, potete cliccare qui.
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“Qualunque cosa succeda” : Seconda puntata.
Grazie al bottino di informazioni carpito agli archivi della Fasco, l’avvocato Ambrosoli (Pierfrancesco Favino) può testimoniare davanti al Grand Jury americano, dove è nato un procedimento parallelo a quello italiano nei confronti di Sindona (Massimo Popolizio), per il fallimento di un altro pilastro del suo impero, la Franklin National Bank.
Il banchiere, che sfugge all’arresto solo grazie al pagamento di una cauzione milionaria, attiva i suoi amici nella politica e nella massoneria deviata. Grazie a questi presenta “un piano di salvataggio” della sua banca in cui gli immensi debiti sarebbero scaricati sulla collettività e ogni pendenza penale sarebbe azzerata.
Ma il piano, nonostante trovi interlocutori nel governo, fallisce per l’opposizione netta di Ambrosoli e della Banca d’Italia, il cui nuovo governatore Baffi (Adriano Chiaramida), assieme al direttore della vigilanza Sarcinelli, continua, come il predecessore Carli (Emilio Bonucci), ad appoggiare Ambrosoli senza esitazioni. Per Sindona è una dichiarazione di guerra totale.
Poco dopo i vertici della Banca d’Italia vengono inquisiti, Sarcinelli addirittura arrestato, mentre a Baffi viene ritirato il passaporto. Non è chiaro se l’attacco senza precedenti alla Banca d’Italia abbia a che vedere con l’affaire Sindona. Ma Ambrosoli si sente sempre più solo.
Lui e il maresciallo Novembre (Andrea Gherpelli) ricevono minacce sempre più pesanti. Un misterioso “picciotto” siciliano chiama più volte l’avvocato dicendogli che se non smetterà di perseguitare Sindona, farà una brutta fine.
Nonostante ciò, Ambrosoli tiene duro. Rassicura la moglie e i figli, preoccupatissimi. E’ convinto che Sindona non potrà mai arrivare a fargli del male. Ha fede nella ragione, anche del suo nemico. Sindona sa che se ad Ambrosoli accadesse qualcosa di brutto, sarebbe il primo sospettato. E quindi non commetterà mai un atto così contrario alla sua intelligenza.
E poi, Ambrosoli non può proprio fermarsi ora che è vicinissimo a scoprire il cuore dei segreti di Sindona e a recuperare almeno in parte i capitali svaniti nel crack. Assieme a Novembre, sta preparando una nuova testimonianza per rogatoria per i giudici americani che verranno ad ascoltarlo a Milano. Per Sindona sarebbe la fine. Il banchiere contatta un killer italo americano e lo ingaggia perché segua Ambrosoli e si tenga pronto.
E’ il luglio del 1979. Ambrosoli rende una testimonianza davanti ai magistrati Usa che è il suo capolavoro giuridico-finanziario e sbaraglia l’opposizione dei super-avvocati americani di Sindona.
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La sera dell’11 luglio, poche ore prima di firmare il verbale di quella testimonianza, William Aricò, il killer pagato da Sindona, uccide l’avvocato Ambrosoli sotto il portone di casa sua.
Al funerale di Ambrosoli non ci sono autorità di quello Stato per cui ha lottato, a parte i vertici della Banca d’Italia e i magistrati che seguono l’inchiesta su Sindona. Ci sono però tutti i suoi amici che si stringono attorno alla sua famiglia. E ci sono moltissimi dei risparmiatori che Sindona ha rovinato e che grazie ad Ambrosoli hanno recuperato i loro investimenti.
Pochi anni dopo Sindona viene condannato per l’omicidio di Ambrosoli e muore suicida in carcere.
Annalori Ambrosoli (Anita Caprioli) ha cresciuto i suoi figli secondo i principi della lettera di Giorgio:
“Qualunque cosa succeda, comunque, tu sai che cosa devi fare e sono certo saprai fare benissimo. Dovrai tu allevare i ragazzi e crescerli nel rispetto di quei valori nei quali noi abbiamo creduto [… ] Abbiano coscienza dei loro doveri verso se stessi, verso la famiglia nel senso trascendente che io ho, verso il paese, si chiami Italia o si chiami Europa. Riuscirai benissimo, ne sono certo, perché sei molto brava e perché i ragazzi sono uno meglio dell’altro.. Sarà per te una vita dura, ma sei una ragazza talmente brava che te la caverai sempre e farai come sempre il tuo dovere costi quello che costi (…) Giorgio”
Qualunque cosa succeda – Streaming Rai della seconda puntata