Sanremo 2015, Carlo Conti rivuole il Dopo Festival ma con quale scopo?

dopo festival
Carlo Conti

Carlo Conti e il Dopo festival.

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Carlo Conti

Per molti anni il Dopo Festival è stato un appuntamento più o meno notturno che serviva, almeno ai tempi del tradizionalissimo Pippo Baudo, a chiacchierare e discutere più o meno liberamente di tutto quello che si è visto e sentito nel corso della serata canora, Carlo Conti che possiamo tranquillamente definire come il “nuovo” Pippo Baudo nel bene e del male di questo confronto in una recentissima intervista ha dichiarato di volere fortemente il Dopo festival che da alcuni ormai manca. Ma quello che ci viene spontaneo pensare è a quale scopo? Ovvero il ritorno del Dopo festival anzitutto potrebbe servire a rendere meno lunghe, noiose e pesanti le singole serate del Festival, questo in teoria perchè spesso negli anni scorsi si è dato spazio al Dopo festival ad un’ora davvero proibitiva per cui se servisse già ad accorciare le serate canore non sarebbe una cattiva idea ma non solo.

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Lo spazio Dopo festival deve appunto servire a dare la possibilità a critici, addetti ai lavori di poter liberamente dare la propria opinione e perchè no critica a tutto quello che si è visto al Teatro Ariston, ma deve essere permesso anche di sentenziare che quel determinato brano era davvero brutto, ma poichè viaggiamo sempre su binari pericolosamente buonisti c’è il pericolo di creare uno spazio inutile e senza senso. Perchè alla fine Sanremo è Sanremo non ce lo dimentichiamo!

1 Comment

  1. Rossella

    Lo scopriremo solo vivendo… beh, secondo me tutto dipende dagli ospiti del talk; ieri sera da Floris c’era Fuksas, l’architetto Fuksas. Che dire? I suoi interventi avevano un sapore diverso da quelli della Costamagna… diciamo che si neutralizzavano a vicenda. Ci sono delle personalità che ti spiazzano e il video non fa altro che amplificare la portata di quell’intervento! Si mette in scena una sorta di straniamento. Allora esclama: – di cosa si occupava prima di entrare in politica?- Più o meno il significato era questo… domanda che con ogni probabilità ti eri fatta fino a cinque minuti prima – niente di trascendentale voglio dire- ebbene in quel momento ti veniva spontaneo solidarizzare con il politico di turno… dunque tutto dipende da come si organizza il talk; posto che per me potrebbe entrare in politica anche un disoccupato. Il punto è che in questi salotti non dovrebbero sedere gli artisti… la parola dell’artista ha più potere di quella dell’intellettuale, se si gioca la carta del simpatico è meglio per tutti; il pubblico tende a non prendere sul serio gli intellettuali… nell’immaginario collettivo è un tarocco, dai… vuole fare il personaggio! L’antipatia di un artista, al contrario, diventerà una sorta di palcoscenico sul quale farà bella mostra di sé chi gli sta di fronte… in misura minore accade anche nel trono vip! Perché giustifichi il tronista? Lo fai perché pensi che sia una sorta di veggente… proprio come accadeva in passato! L’egocentrismo è il suo mestiere e quindi se sceglie come colore il nero l’altro diventerà bianco o grigio!

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