Nuovi colpi di scena, grande recitazione e puntata mitica. Solo questo posso dire di questa terza puntata de Le Mani dentro la città. La serie tv incentrata sul ruolo della ‘ndrangheta nella vita di una piccola cittadina inventata della provincia di Milano, è sempre al top, sempre adrenalinica e non risparmia colpi di scena stravolgenti.
La doppia puntata si apre con la morte del padre della Mantovani (Silvia Cavallari) e con le indagini in merito che lei deve fare privatamente visto che nessuno vuole darle le risposte che cerca. L’unica ad aiutarla è il medico legale che fa l’autopsia su suo padre e che diagnostica un problema al cuore che ha causato l’infarto.
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Questa però non potrebbe essere l’unica causa della morte e così il nostro commissario si mette sulle tracce del poliziotto che ha malmenato suo padre che si difende dicendosi che proprio quest’ultimo era nel posto sbagliato occupando un ufficio pubblico. Lei gli da uno schiaffo e torna in caserma dove scopre che l’ordine di sgombro del Comune è arrivato da qualcuno di molto importante che ha fatto pressioni sul prefetto. Il trauma subito e la delusione per l’archiviazione delle indagini, spinge la Mantovani a lasciare la Polizia.
Intanto, la Ventura torna nella discoteca di Pinuccio per scoprire qualcosa di più. Quando lui la chiama lei si reca al lavoro sotto copertura di corsa senza avvisare nessuno ma poi, il collega appostato fuori dal locale la vede, e quindi le chiedono di uscire. Lei obbedisce ma una volta fuori assiste all’arrivo dei colombiani e torna dentro a servire proprio nel privè dove gli uomini stanno parlando di un carico di droga che sarà nascosto dentro casse di pesce. La Ventura lascia un messaggio in segreteria a Benevento ma poi viene scoperta e uccisa dagli uomini di Pinuccio. I suoi colleghi sono stravolti e si presentano alla discoteca per affrontare il mafioso, forte del suo successo.
Benevento e i suoi riescono a mettere insieme i pezzi e seguono il carico indicato dalla Venturi ma le cose non vanno come previsto e quando si accorgono che la droga era nascosta nel ghiaccio è ormai troppo tardi, lo scambio è già avvenuto.
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Pinuccio ha avuto la sua droga ma finge di essere stato imbrogliato e quindi non manderà i soldi in Colombia. Il suo “socio” uccide a sangue freddo il suo cognato. Il giovane Marruso lo aveva mandato lì proprio con questo scopo, liberarsi di lui per sempre.
Benevento chiede alla Mantovani di tornare senza successo almeno fino a che non capirà che suo padre è stato ucciso di proposito e tornerà in servizio per chiudere il caso. I Marruso cantano vittoria, almeno Pinuccio, Flavio, infatti, non riesce a far approvare la variante anche se arriva a corrompere uno dei politici che più contrastava l’idea. L’uomo ha votato contro la variante facendo accantonare il progetto ma poi si è tolto la vita.
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