Fiction: “Un passo dal cielo 2″: Francesco Salvi e il personaggio di Roccia nella nuova serie

Questa sera, domenica 14 Ottobre, ed eccezionalmente anche giovedì 18 Ottobre, andrà in onda su RaiUno la seconda inedita serie della fiction “Un passo dal cielo“, composta da otto puntate (di due episodi l’una) in cui Terence Hill tornerà a vestire i panni di Pietro, l’amatissima guardia forestale legata alla sua “montagna” (qui la preview della fiction).

Nel corso di una simpatica intervista a Rai.tv, l’attore Francesco Salvi, che nella serie interpreta il ruolo di Roccia, amico di Pietro e fratello di Assunta (Katia Ricciarelli), ha parlato del suo personaggio paragonandolo alle Dolomiti:

“Io sono Roccia, e mi succede di tutto! Come sapete la roccia è coperta da una corazza di silicio, anzi la roccia delle Dolomiti in realtà è ‘dolomia’, prende il nome da quello che l’ha scoperto, che si chiamava Dolomieu, era un francese, ed è uno spettacolo fantastico, come del resto lo sono anch’io! E come le Dolimiti sono in completo, totale, irreversibile disfacimento. Le Dolomiti sono bellissime, a differenza delle Alpi e dall’Aconcagua, e anche dalla Pianura, è in disfacimento totale, ed è molto bello: hanno una specie di ghiaia di sabbia, ma in verticale, e poi partono stì tre dentoni di 800 metri, per un totale di quasi 3 mila metri. E’ come se si stessero ‘cariando’, è come vedere una bellissima donna ma con i denti cariati, e lo spettacolo sta nello stare a vedere quando spariranno tutti. Mentre le Alpi, che hanno più marmo, hanno una roccia più forte. Quelle invece sono proprio le spettacolo del disastro…”

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Parlando del suo rapporto con Terence Hill, l’attore, in modo simpatico, ha raccontato:

“Io con Terence Hill ho una lunga relazione, che dura ormai da quando ero ancora minorenne… e lui potrebbe essere denunciato per questo! Perchè già quando avevo 13-14 anni con ‘I quattro dell’Ave Maria’, con la scusa del Catechismo, mi hanno tirato dentro. Lo seguo da quando ero piccolo, come tutti, anche se tra me e lui non c’è una grande differenza d’età, ma una quindicina d’anni è sufficiente per separare due generazioni, anche tre nel cinema, perchè ormai oggi i divi cambiano in fretta, ma lui no, lui invece è rimasto, adesso non è più un bambino ma è uguale a quando faceva Terence Hill, a quando faceva ‘Magnifico’, a quando faceva ‘Trinità’. Ed è una persona di una gentilezza tale… che io credo che non esista, non è umano, perchè è troppo gentile, tutti gli vogliono bene, ma veramente dico. Io conosco attori che, umanamente parlando, sono molto bravi, ma come lui non ne ho mai incontrati; ho incontrato gente alla mano, anche se famosa, attori americani, che come tutti sanno sono molto alla mano, ma lui veramente è di un rispetto assurdo, non vuole trattamenti di favore, lavora più degli altri perchè è più presente degli altri… è una persona fantastica, per cui tra noi c’è prima di tutto un’amicizia e un rispetto sincero, e poi un’ammirazione, non reciproca, perchè io lo ammiro molto più di quanto lui ammiri me. Anche perchè non credo sappia chi sono!”

Salvi ha spiegato di essere molto legato a questo personaggio, anche se, scherzosamente, dice di aver accettato questo ruolo per “fame”:

“Ho accettato il ruolo di Roccia per fame, prima di tutto per fame! Quando poi mi hanno presentato problemi di natura pratica li ho superati perchè ci tenevo molto a questo personaggio, che è davvero bellissimo…”

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Infine, l’attore ha spiegato che il successo di questa fiction è legato principalmente alla presenza di Terence Hill, e spera che la serie possa avere lo stesso successo e seguito di “Don Matteo“:

“La serie funziona tantissimo, non sono io a dirlo, sono i dati. Il merito credo sia sopratutto dell’idea di avere Terence Hill in montagna, che va a cavallo, che si mette gli speroni, che fa azioni più da Terence Hill, che ha reso questa serie quasi come un western. Funziona moltissimo anche ‘Don Matteo’, però un prete che risolve dei casi si è visto tante volte, mentre questo aggiunge qualcosa in più, secondo me per Terence è anche la cosa migliore… insomma, non vorrei che finisse come prete! Noi che siamo suoi ammiratori, vederlo come prete, che poi muoiono tutti… invece uno sceriffo può vedere la gente che muore, però può anche sparare, ha più carte. ‘Don Matteo’ è cominciato prima giustamente, ha fatto tantissime serie, noi siamo solo alla seconda, però per ‘Un passo dal cielo 15’ credo che il prete avrà finito, ‘Don Matteo’ avrà finito, avrà fatto la sua storia, il suo successo, e noi ci auguriamo di fare lo stesso successo di ‘Don Matteo’, anche di più se possibile, ma credo che sia dura. Credo che Terence sia l’unico personaggio, un mito del cinema, del cinema western mondiale, che in televisione funziona così tanto e che abbia fatto tante cose, per delle serie così lunghe credo che sia un caso unico al mondo. E poi per noi, questo non centra ma lo dico, è un grande rilassamento! Perchè quando esce dall’albergo vanno tutti da lui, da noi magari viene qualche italiano, ma da lui arrivano inglesi, portoghesi, cinesi! Lui ha fatto autografi con tutti, poi lui parla inglese, italiano, tedesco, quindi qualche cosa c’azzecca con tutti!”

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