Venerdì 21 Settembre è andata in onda su Canale 5 la seconda puntata della quinta inedita serie de “I Cesaroni“, che, lo ricordiamo, è composta da tredici puntate (di due episodi l’una) e da tre puntate speciali con ambientazioni particolari e salti temporali. Per leggere il riassunto e rivedere la puntata grazie al link streaming Mediaset potete cliccare qui, per vedere la fotogallery dei due episodi, invece, potete cliccare qui.
In attesa di vedere la terza puntata (qui le anticipazioni), conosciamo meglio tutti i protagonisti di questa quinta serie, parlando di loro con quelle che sono le cinque parole che li descrivono meglio.
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Proseguiamo con lei, Matilde Cesaroni, interpretata da Angelica Cinquantini, la figlia di Cesare (Antonello Fassari) e Pamela (Claudia Muzii), quest’anno alle prese con i tipici problemi adolescenziali.
Figlia di Pamela, intelligentissima, ma piena di pretese, è alle prese l’adolescenza e una nuova amica, Belinda. Ecco le cinque parole di Matilde:
CESARE E PAMELA
“E’ stata dura, ma ho fatto un buon lavoro e anche se ogni tanto mi fanno spazientire, nel complesso sono fiera di loro”.
LA PRESUNZIONE
“Non so perchè mi chiedono sempre di dare una definizione di questa parola, non ho questo difetto. Io sono una delle persone più umili che esistano”.
LA SCUOLA
“Carina. A tratti interessante. Insomma, fanno tutti del loro meglio per insegnarci l’italiano, la storia, la geografia. Ma la vera scuola per me furono, sono e saranno i Cesaroni”.
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AMORE O AMICIZIA?
“E’ stato il grande dubbio della mia vita, ma alla fine con Andy pensavo di averlo risolto. Anche se poi non era così. Sono una personalità amletica, non ci posso fare niente”.
MIMMO
“Il mio più grande amico, l’unico vero amico, l’amico per eccellenza, e spero di non dovere mai avere dubbi su di lui, perchè l’amore confonde terribilmente tutte le cose”.
Al solito vi ricordo che per tutte le news, i riassunti, le anticipazioni e le curiosità sulla fiction “I Cesaroni” potete sfogliare l’apposita categoria che trovate sul nostro sito, oppure cliccando anche qui.
Fonte: I Cesaroni
