I personaggi de “Il Commissario Nardone”: Enrico Spitz, interpretato da Francesco Zecca

Giovedì 6 Settembre ha preso il via su RaiUno la nuova fiction Il Commissario Nardone“, serie televisiva in sei puntate con Sergio Assisi, Anna Safroncik e Giorgia Surina che racconta la storia vera di Mario Nardone, Commissario napoletano che fu trasferito in una Milano degli anni ’50 e 60 reduce dalla Seconda Guerra Mondiale (qui la trama e il video streaming Rai della prima puntata).

Fu proprio con Nardone che naque la squadra mobile meneghina, e fu sempre con lui che l’Italia imparò ad appassionarsi di quella che per tutti divenne la “Cronaca Nera”.

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In attesa di vedere la seconda puntata, continuiamo a conoscere più da vicino tutti i protagonisti principali della fiction.

Oggi ci dedichiamo al personaggio di Enrico Spitz, uno dei componenti della Squadra Mobile, interpretato da Francesco Zecca. Per tutte le altre schede dei protagonisti potete sfogliare l’apposita categoria della fiction cliccando qui.

Occhialuto, mingherlino, dotato di grande acume e spirito d’osservazione, Enrico Spitz ha 28 anni ed è un fervente assertore del metodo scientifico nelle indagini, uno che crede che un’attenta ricognizione della scena del crimine possa fornire tutti gli elementi utili a individuare il colpevole.

Per questo si trova spesso ad affrontare lo scetticismo dei colleghi per cui due schiaffoni e un informatore sono la strada più breve per arrivare all’obiettivo.

Ma proprio perché si tratta di una sfida e di una pratica investigativa tutta da inventare, Spitz vi si applica approntando con i pochi mezzi a disposizione, in modo quasi artigianale, schemi d’indagine originali ed efficaci che anticipano le pratiche attuali.

Solo che fatica a trovare credito e i colleghi  trattano i suoi scrupoli come fissazioni di uno studentello un po’ fanatico.

L’unico pronto a servirsi delle intuizioni e di quei metodi all’avanguardia è Nardone (Sergio Assisi) che lo tira fuori dal reparto della polizia scientifica, considerato un centro studi per teorici senza attributi, e lo valorizza nella squadra mobile.

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Spitz è un poliziotto sui generis, un intellettuale prestato alle forze dell’ordine, ma non è capitato lì per caso. La sua è stata una scelta precisa, maturata in conseguenza di un evento traumatico che ha segnato la sua vita.

Di origini ebraiche, Spitz è un sopravvissuto di Mauthausen. A vent’anni è stato deportato con tutta la famiglia nel campo di sterminio da cui è il solo ad essere tornato.

Questo passato l’ha reso quasi indifferente di fronte alla morte e a nutrire un sentimento di odio verso il compagno di squadra ed ex repubblichino Suderghi.

Questo passato lo induce anche a condurre un’indagine privata, segreta: sta cercando l’uomo che ha venduto la sua famiglia ai nazisti.

Il suo obiettivo è semplice: trovare il colpevole e giustiziarlo…

Fonte: Rai

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