Questa sera, giovedì 6 Settembre, prenderà il via su RaiUno la nuova fiction “Il Commissario Nardone“, serie televisiva in sei puntate con Sergio Assisi, Anna Safroncik e Giorgia Surina che racconta la storia vera di Mario Nardone, Commissario napoletano che fu trasferito in una Milano degli anni ’50 e 60 reduce dalla Seconda Guerra Mondiale.
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Nel corso di un’intervista a Rai.tv, il regista Fabrizio Costa ha avuto modo di parlare della fiction:
“‘ Il Commissario Nardone’ è stata un’esperienza piuttosto faticosa, perchè abbiamo dovuto ricostruire un po’ in giro per l’Europa, un po’ in Serbia, un po’ in Italia, una Milano del Dopoguerra, la vicenda si svolge nel decennio tra la fine degli anni ’40 e gli anni ’50, quindi abbiamo cercato di riprodurre quelle atmosfere, di miseria, di distruzione, che in qualche modo di trovavano in quel momento a Milano per l’appunto. Quindi è stato molto complicato e piuttosto faticoso…”
Parlando di cosa lo abbia soddisfatto di più durante i mesi di lavoro di questa fiction, il regista ha detto:
“La cosa che mi ha soddisfatto di più è stata quella di trovare un gruppo di attori italiani che mi piace definire assolutamente straordinari. Comunque ci siamo, tra virgolette, divertiti, e abbiamo potuto creare delle situazioni un po’ improvvisate e abbiamo creato tra di noi quello che la storia chiedeva, cioè creare una squadra in qualche modo, una squadra che poi affrontasse le difficoltà di tutti i giorni. Nella fiction la squadra serviva a Nardone per scovare i delinquenti, e per noi invece la squadra serviva per superare appunto le difficoltà che ogni giorno le riprese ci ponevano…”
Il regista, poi, consiglia la visione di questa fiction per capire quanto gli italiani, nel corso degli anni, siano davvero cambiati:
“Credo che la visione di questo film serva a capire un po’ quello che eravamo e quello che non siamo più adesso. Però per ritornare ad essere un popolo, in qualche modo con dignità e con forza, in fondo dovremmo un pochino recuperare quello che eravamo sessant’anni fa, subito dopo la guerra…”
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Infine, parlando del personaggio di Nardone, Fabrizio Costa ha spiegato:
“Una figura come quella del Commissario Nardone in realtà oggi è molto difficile da trovare perchè i tempi sono veramente molto cambiati. Io direi che nella storia noi abbiamo voluto rappresentare una tipicità culturale, caratteriale italiana. Il Commissario Nardone la incarna, è una sorta di simbolo, di emblema, quindi credo che in fondo ognuno di noi abbia un po’ di Nardone nel suo dna, ed è proprio questo secondo me dovrebbe farci riflettere in momenti come questi che sono momenti altrettanto duri di quelli che abbiamo passato dopo la Seconda Guerra Mondiale e subito dopo il Fascismo…”
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