Teleblog intervista Alex Belli, attore di "Centovetrine": "Io e Jacopo Castelli siamo due persone completamente diverse" – "La musica occupa un'altra parte della mia vita"

Teleblog intervista Alex Belli, attore di "Centovetrine": "Io e Jacopo Castelli siamo due persone completamente diverse" – "La musica occupa un'altra parte della mia vita"

Mag-Series ha avuto il piacere di intervista Alex Belli, attore noto al grande pubblico per la sua partecipazione nella soap di Canale 5Centovetrine“, dove interpreta il ruolo di Jacopo Castelli.

Ma Alex Belli nutre sin da bambino anche una profonda passione per la musica, infatti dopo essersi diplomato al Conservatorio coltiva la passione per il rock che lo porta a suonare in molte cover band.

Un amore per la musica, ma anche per i cavalli e per la natura, amore che lo ha accompagnato sin da piccolo nelle campagne di Parma, dove è cresciuto con la sua famiglia.

Quest’anno, inoltre, lo abbiamo visto anche nel programma di Milly CarlucciBallando con le stelle“, dove, al fianco della maestra Samanta Togni, si è cimentato in qualcosa di nuovo: il ballo.

Se anche voi avete voglia di conoscerlo meglio, allora non perdetevi la nostra intervista…

Mag-Series: Anzitutto chi è Alex Belli? Presentati ai nostri lettori.

Alex Belli: Ahya, parlare in terza persona è sempre la cosa più difficile! Sono un musicista che nasce come musicista frequentando il Conservatorio,  ho studiato per questo. All’età di vent’anni vado a Milano, dopo aver trascorso la mia adolescenza formativa a Parma, cercando il mondo della musica in quel periodo mi dilettavo a suonare in cover band. Mentre ti sto parlando, mi sembra tutto strano perchè ti parlo ormai di dieci anni fa, invece sembra passato veramente in un soffio! Per farla breve, le strade della vita mi hanno portato a specializzarmi su un altro campo spostando la mia attenzione sull’arte recitativa, l’arte del teatro. La mia prima esperienza a tutti gli effetti da attore l’ho fatta con un musical, che si chiama “La surprise de l’amour”, e da lì in poi mi sono innamorato di questo lavoro,  ci sono tanti percorsi che portano a fare questo strano lavoro dell’attore, che poi in effetti sono dei percorsi di vita, e questo è come è andata a me. Da lì piano piano mi sono costruito, mi sono preparato, mi sono educato, e continuo a farlo tutti i giorni, perchè poi quando uno oggi dice “Io sono attore” vuol dire che non ha capito niente di questo lavoro perchè invece ogni giorno continui a costruire, a imparare, a modificare la tua arte. Io ormai, per esempio, sono tre anni e mezzo che sono in quest’esperienza di “Centovetrine” e ogni giorno ti metti alla prova su cose che sono tutti i giorni diverse, tutti i giorni impari, assimili, prendi, “rubi” dai grandi che hai di fianco, altri compagni di scena, ed è un continuo costruire, non c’è mai un punto d’arrivo ma ci sono sempre piccolo traguardi.

Mag-Series: Ma tu comunque come ti sei avvicinato alla recitazione?

Alex Belli: Mi sono avvicinato alla recitazione grazie a Fioretta Mari, che un giorno incontrai a Roma in tempi non sospetti, quando ancora non avevo ben definito la mia linea di guida della vita. Ci incontrammo e lei mi disse “Ma perchè Alex non ti prepari e non coltivi questa tua voglia, questa tua passione di esprimere quello che hai dentro?”. La musica mi ha dato tanto, nel senso che il percorso musicale che ho fatto, a prescindere dal fatto che io non lo utilizzi come professione, ti da’ una formazione mentale che apre tantissimi chakra, chiamiamoli così, cerebrali, ti da’ poi la possibilità di sviluppare delle sensibilità artistiche particolari e questo è quello che mi disse Fioretta, nel senso che  anche la recitazione deve essere un qualcosa di intonato, è un linguaggio in tal senso musicale anch’esso, i botta e risposta, le intonazioni e quant’altro, per cui lei mi ha detto “Tu potresti veramente essere portato per tutto questo”. E da lì feci con lei stessa delle lezioni private, quando ero giovane, nel periodo romano. Poi ho incontrato altri coach con cui mi sono preparato, quando sei a Roma respiri tutto questo, ti affascina, entri dentro, conosci attori, conosci registi, conosci gente, e quindi pensi anch’io vorrei poter lavorare con loro, poter esprimere quello che ho dentro attraverso la recitazione. E piano piano sono quelle passioni che fondamentalmente nascono e quasi tu non lo sai. E  anche il percorso lavorativo va di conseguenza, purtroppo il problema è che in Italia abbiamo pochissimi progetti che vengono prodotti pertanto lo spazio è limitato per noi giovani. “Centovetrine” per esempio ho fatto un provino, ma sono stato per così dire travolto in questo “vortice”, inconsapevole di come potesse essere tutta la macchina produttiva di questo prodotto che è una cosa incredibile. Guarda io ti faccio dei dati, noi viviamo praticamente dal lunedì al venerdì in questo posto, una cattedrale nel deserto a San Giorgio Canavese, e viviamo praticamente il 70% della nostra vita facendo un altro! (ride) E questa è veramente una cosa destabilizzante e affascinante allo stesso tempo…

Mag-Series: Tu sei nato a Parma e l’attività della tua famiglia è stata da sempre l’allevamento dei cavalli. Tu stesso, crescendo in quest’ambiente, hai coltivato fin da piccolo la passione per l’addestramento dei cavalli. Nutri ancora questa passione? O si tratta di una parentesi legata al tuo passato e alla tua infanzia?

Alex Belli: No assolutamente, la passione per i cavalli rimane e rimarrà. I cavalli sono e quando vado nella casa della mia famiglia da io nel tempo libero vado sempre a cavallo con i miei fratelli. In tante cose che ho fatto ci sono stati i cavalli e sono stato fortunato di poterli utilizzare, li utilizzo e li voglio vedere il più spesso possibile. Quello è un amore, un amore per la natura, un amore per degli animali stupendi che hanno un cervello avanzato, è un mammifero molto intelligente con cui tu comunichi, non solo attraverso la parola, ma attraverso una comunicazione cerebrale. Nonostante nell’ultimo periodo posso dedicare poco tempo a tutto questo fa parte di me della mia Vita…

Mag-Series: Prima parlavamo appunto della tua passione per la musica. Come nasce questa passione?

Alex Belli: Nasce in età prematura, avevo un pianoforte in casa, i  classici pianoforti che le famiglie hanno nella sala un po’ come arredamento. E io man mano che crescevo vedevo questo pianoforte, lo strimpellavo a cinque-sei anni, e a forza di bramare e vedere suonare altri ho voluto suonare anch’io e imparare, di conseguenza prima di arrivare al Conservatorio ho fatto delle lezioni con diversi maestri che ti insegnano i primi rudimenti musicali, noiosissimi, che sono le scale, il solfeggio, la lettura musicale  che poi capisci solo dopo il perché e l’utilità di tutto questo, perchè in quel momento vorresti solo arrivare a suonare subito e divertirti la classica fretta del bambino che non ha pazienza… Poi la cosa è andata avanti e mi sono appassionato alla musica a diversi generi musicali tra i quali il rock…

Mag-Series: Ecco si infatti, come avviene questo passaggio dalla musica classica alla musica rock e pop?

Alex Belli: Allora, il Conservatorio ti prepara sulla classica, la classica ti prepara tecnicamente, più che altro come diceva il mio professore di Composizione musicale “Devi entrare col tuo cervello nel linguaggio musicale”. Perchè è un linguaggio, è come un’altra lingua, invece di comunicare con la voce comunichi con uno strumento. Nel momento in cui entri dentro questo mondo capisci cos’è la musica e di conseguenza il tuo essere si fonde con lo strumento. Mi sono avvicinato al rock, rock contemporaneo degli anni moderni, dai Queen ai Pink  Floyd. E’ questo quello ascoltavo e di conseguenza è quello volevo riproporre. E tutto ciò per cui hai studiato in Conservatorio viene poi trasportato sulla musica che vuoi suonare, anche perchè oggi tecnicamente chi suona  e vuole lavorare suonando, suona musica contemporanea, certamente non facciamo la quinta sinfonia di Beethoven. A meno che non si vada in un’orchestra sinfonica.

Mag-Series: Ma dunque sognavi di affermarti nel mondo della musica?

Alex Belli: Ma io più che sognare di affermarmi, in quel periodo ero molto artistico, non pensavo neanche allo scopo di lucro o a come poter creare un lavoro dalla musica ero in una fase artistica naiff. Cioè quando sei travolto in una passione, non pensi neanche a quello, pensi a suonare, pensi a creare, pensi a come mettere insieme una band pensi a divertirti, ed è tutto questo…

Mag-Series: Comunque grazie alla tua passione per la musica hai cominciato a lavorare in radio. Cosa ci dici di quest’esperienza?

Alex Belli: Quella è stata un’esperienza interessante e divertente. Facendo i vari percorsi di cover band conobbi diverse radio locali, che ti portano poi ad andare negli studi, a fare dei piccoli interventi, delle dirette, ecc ecc. E da lì poi conobbi una persona che aveva una radio locale vicino Parma e mi disse “Ma perchè non vieni con noi, a provare? Stai in studio, cerchiamo di fare qualcosa insieme. Ci piace molto la tua voce”, e così ho provato. Ma non era la mia passione sicuramente, è stato un momento più che altro di passaggio.

Mag-Series: Dopo aver preso parte ad alcuni spot pubblicitari, nel 2009, come dicevamo prima, entri nel cast della soap di Canale 5 “Centovetrine“. Qui interpreti il ruolo di Jacopo Castelli, un ruolo che ti ha regalato sicuramente grande successo. Come sei arrivato a “Centovetrine“? E come ti sei trovato nel lavorare con un cast già ben collaudato?

Alex Belli: Guarda, questa era la mia paura iniziale sinceramente, perchè sapevo di andare in un posto dove c’erano già degli equilibri interni, invece devo dire che il mio a Centovetrine è stato un arrivo quasi indolore, cioè a parte la difficoltà di ambientarsi in questa “cattedrale nel deserto”, dispersa nel nulla, ma tutto sommato mi sono ambientato velocemente, le persone che vivono e lavorano qui sono persone speciali, compresi i miei colleghi, compresi le maestranze, i registi, che i produttori, tutti quanti. Ho trovato persone che parliamo la stessa lingua, che parliamo di cinema, di televisione, di riprese, di inquadrature, perciò in ogni momento del giorno sei inserito in questo contesto artistico, è un po’ come a chi piace parlar di calcio, vorrebbe parlare di calcio tutto il giorno, invece in questo caso specifico si parla di Cinema e televisione. Il mio arrivo è molto semplice, vengo chiamato dal mio agente che mi parla di questo provino, e quindi sono andato volentieri, anche per vedere come funzionava. Come accade ad ogni attore insomma, fai provini su provini, e su dieci te ne va bene mezzo all’inizio. Invece devo dire che questo è andato molto bene, ero arrivato in momento che stavano ormai scegliendo il personaggio perché doveva andare in scena a breve, uscito fuori dal casting c’era il produttore e mi dice “Bene, bene… per me sei giusto per Jacopo Castelli… Se per te va bene possiamo iniziare”, e io chiedo “Eh sì ma per quanto?”, e lui mi dice “Eh saranno uno, due anni!”. Quando mi ha detto due anni, sono rimasto spiazzato, mi sembravano un’eternità, io gli ho detto “due anni?? qua, in questo posto?”, e lui : “Sì, puoi scegliere se stare qui nel residence o  vuoi trovarti una collocazione di casa a Torino, insomma ci sono diverse soluzioni…” Io lo guardo in faccia e gli dico….: “Ci penso”, dopo poche ore l’ho richiamato e gli ho detto “Sì…!!! sì vengo!”.

Mag-Series: Eh hai fatto bene! Magari poi te ne saresti pure pentito…

Alex Belli: Sono le chiamate della vita. Io credo molto nel destino, ma la vita va così, ci sono delle cose che vorresti prendere a tutti i costi e che non prendi, che non fai, e poi magari a distanza di anni ti rendi conto e dici “Ah ho capito perchè non l’ho fatto, perchè non lo dovevo fare non era il momento”. Infatti io ormai non mi danno neanche più di tanto, perchè alla fine ci sono delle cose che devono andare per il loro corso, per la loro strada. E “Centovetrine” è stata una scelta giusta, ed è una cosa a cui sarò legato per tutta la vita,  è un’esperienza unica…

Mag-Series: Inizialmente di Jacopo è stata messa in risalto la sua parte più “avida e cinica” per così dire, più incentrata sul mondo degli affari. Adesso, invece, stiamo vedendo uno Jacopo diverso, più addolcito, che si lascia sopraffare dai sentimenti. Quanto è cresciuto Jacopo in questi anni?

Alex Belli: Mah, è cresciuto Jacopo e sono cresciuto io, nel senso che è davvero strana come cosa, io sono venuto qui e mi hanno dato un personaggio che aveva questi risvolti, chiaramente non rappresentano la mia vita, però dal punto di vista umano e caratteriale sono cresciuto insieme al personaggio, perchè ormai sono più di tre anni che sono qui. Di conseguenza ti rendi conto che entri dentro un libro in cui non è stata scritta la fine, perciò la sceneggiatura quando tu entri è aperta, e gli sceneggiatori, a mano a mano che si va avanti col tempo, modificano le sceneggiature anche in base a come tu cresci, alle tue espressioni facciali, al tuo comportamento, poi fanno prendere vita al personaggio. Capisci bene che girando tutti i giorni vivi veramente la quotidianità di un personaggio, vivi qualsiasi cosa di questa persona, che non sei te, ma devi far sembrare il più naturale e vero. Per cui è veramente molto particolare come esperienza.

Mag-Series: Senti ma ci sono delle similitudini tra te e Jacopo Castelli? C’è qualcosa che vi accomuna?

Alex Belli: Tecnicamente no, io ho dovuto veramente snaturarmi. Essendo Jacopo un ingegnere, io prendo l’immagine dell’ingegnere e di conseguenza l’ingegnere è totalmente diverso dal mio essere artista. L’ingegnere è un calcolatore, è uno meticoloso, è uno che progetta, è uno che dentro l’armadio mette a posto le camicie per colorazione. Invece nel mio armardio le camicie neanche ci stanno perchè indosso per lo più magliette! (ride) Jacopo è uno che quando si sveglia si fa il nodo alla cravatta, io invece mi metto la prima maglietta smanicata. Perciò ho dovuto fare proprio un lavoro diverso da quella che è la mia vita giornaliera. E’ chiaro che tu vai a pescare delle cose reali della tua esistenza, che poi metti dentro al personaggio, però similitudini ce ne sono poche.

Mag-Series: In che modo si evolverà il personaggio di Jacopo Castelli? C’è qualcosa che puoi anticiparci?

Alex Belli: Purtroppo per le anticipazioni io sono la persona sbagliata, perchè tecnicamente noi abbiamo quasi un anno di differita, quindi quello che io ho girato e che sta andando in onda per me è successo un anno fa. Dunque diventa difficile per me anticipare qualcosa perché rischierei di svelare qualcosa di troppo essendo avanti di un anno. Chiaramente c’è un cambiamento in Jacopo Castelli, ma questo si sta vedendo, ed è l’amore alla fine, l’amore per una donna.

Mag-Series: Per qualche settimana “Centovetrine” è stato trasmesso anche in prima serata, ma l’esperimento sembra non essere molto riuscito. Tu che cosa ne pensi a riguardo?

Alex Belli: No invece è tutto il contrario, cioè “Centovetrine” ha dimostrato che l’esperimento in prima serata ha tenuto lo zoccolo duro del pomeriggio. Perchè calcola che non è stato fatto un “Centovetrine” nuovo, è stato fatto un rimontaggio di scene che erano state girate per i 20 minuti, per il daytime, perciò con un linguaggio completamente diverso dalla fiction del primetime, un linguaggio di sceneggiatura calcolato sui 20 minuti. Invece facendo un 100 minuti, quindi una prima serata, mettendo insieme delle scene che magari ripetono determinate cose, c’era molta preoccupazione. Invece “Centovetrine” ha dimostrato che i 3 milioni e mezzo di pubblico che porta il daytime  tutti i giorni, l’ha portato anche in prima serata, tant’è vero che sei noi stiamo girando la nuova serie in questo momento è grazie, in parte, alla raccolta pubblicitaria delle 11 serate. Cioè il dato del 12% di media che c’è stato nella prima serata non è rapportabile al daytime, perchè il 12% sono i 3 milioni e mezzo che nel daytime fanno il 24% di share, perchè lo share viene gestito in base al bacino di utenza del pubblico in quell’ora. Se si pensa che ci sono fiction create apposta per il primetime e che sono costate 4 volte tanto rispetto ai 100 minuti rimontati di “Centovetrine” e hanno fatto il 10 o l’11% di share, è un gran bel successo invece… Perciò abbiamo dimostrato che “Centovetrine” ha un seguito enorme, nonostante tu lo possa spostare dal pomeriggio alla domenica sera, piuttostosto che al giovedì.

Mag-Series: Ma allora come mai questa cosa non è stata continuata anche nelle settimane a seguire?

Alex Belli: Il progetto era di sei prime serate, solo sei. Sono andate bene, e ne hanno rimontate altre cinque, infatti ne hanno fatte undici. Ma non è andata avanti la cosa perchè il progetto era proprio di sei serate, che sono poi diventate di più. Ma non c’era l’idea di portarlo avanti…

Mag-Series: Quindi non era un esperimento con l’intenzione di portare avanti questa cosa nel caso fosse andata bene…

Alex Belli: No no assolutamente, l’intenzione di Mediaset era quella di portare in prima serata “Centovetrine” per vedere in sei serate come poteva funzionare questa cosa, ma non era assolutamente quella di portare avanti la cosa per tutto l’anno, anche perchè non sarebbe stato possibile, perchè mandando in onda puntate di 100 minuti e in contemporanea andando in onda ogni giorno avremmo finito il magazzino nel giro di un altro mese, perciò poi non sapevamo più cosa mandare in onda dopo. Quindi il progetto della prima serata era solo per questa cosa, non per portarlo avanti tutto l’anno… Può d’arsi che si possa ripetere il prossimo anno per altre 6/11 puntante…

Mag-Series: Cambiando invece argomento. Quest’anno ti abbiamo visto su RaiUno nel programma di Milly Carlucci “Ballando con le stelle“, dove ti sei cimentato in qualcosa di nuovo: il ballo. Cosa ci dici di quest’esperienza?

Alex Belli: Tecnicamente io avevo molta paura di quest’esperienza, perchè sono sempre stato un “palo” nel ballo, e di conseguenza ho preso questa cosa con uno spirito proprio di divertimento, di spensieratezza.

Mag-Series: Come ti sei avvicinato a questo progetto?

Alex Belli: Sono stato chiamato! Mi hanno chiesto “Vuoi partecipare a ballando?” ho accettato e mi sono incontrato con Milly Carlucci. E così ho iniziato quest’esperienza!

Mag-Series: La tua maestra era Samanta Togni. Che rapporto si è creato con lei?

Alex Belli: Favoloso! E’ una grandissima professionista, è una bravissima ballerina, umanamente parlando è una persona stupenda e di conseguenza ci siamo divertiti e spero di aver fatto divertire il pubblico a casa vedendo le mie imprese da ballerino provetto! (ride) No devo dire la verità, mi sono divertito molto, anche se è molto stancante, perchè provi tutti i giorni, sei-sette ore al giorno di ballo dal lunedì al venerdì, poi arrivi a una diretta dove comunque tu vai a fare qualcosa che nella tua vita non hai mai fatto, perciò di conseguenza è veramente un bell’impegno.

Mag-Series: Qual’è il ballo che ti è piaciuto di più e il ballo con cui hai avuto più difficoltà?

Alex Belli: I balli sono 11 o 12, e sono abbastanza diversi l’uno dall’altro. I balli più divertenti sono quelli più veloci, il jive mi è piaciuto tantissimo, mi è piaciuto tantissimo il charleston. Trovi difficoltà praticamente in tutto, mi ricorderò sempre la prima lezione che ho fatto con Samanta, ero completamente spaesato, non sapevo dove mettere i piedi, le mani, il corpo era inchiodato. Dopo un mese che sei lì dentro cominci a scioglierti, e infatti cominci a divertirti dopo un mesetto. Il ballo più difficile non esiste perchè sono tutti difficilissimi! (ride) Chiaramente per chi non fa questo e non è portato per farlo è veramente molto impegnativa come cosa.

Mag-Series: Dai, però adesso sei un po’ meno palo!

Alex Belli: Assolutamente, assolutamente! Ma io posso dire una verità di questo tipo, ho sbloccato tutta la parte del corpo, delle gambe, del cervello dal punto di vista del ballo insomma.

Mag-Series: Parliamo un po’ di te… un tuo pregio e un tuo difetto.

Alex Belli: Ahya, sempre difficile! (ride) Il difetto più grande molte volte è che ho tante cose in testa e devo canalizzare bene le forze perchè rischio di mettere troppa carne sul fuoco. E allora anche “Centovetrine” mi ha aiutato molto a incanalare le energie, altrimenti le perdi per strada. E questo è un difetto che non è indifferente. Come pregio posso dire che fortunatamente ho  facilità di adattamento alle diverse  situazioni della vita… che non è poco…

Mag-Series: Cosa ti piace fare durante il tuo libero? Amesso che tu ne abbia…

Alex Belli: Sì, il mio tempo libero si mischia con il lavoro. Ho la musica che è la cosa che mi occupa di più, non lavoro con la musica ma suono tutti i giorni, ho una stanza-musica qui a Torino e a Milano, ci incontriamo con tutti i miei amici che suonano con me, naturalmente per scopo ludico, ma questo occupa un’altra parte della mia vita. Poi ho la fotografia che è una cosa che mi porto dietro da un po’ di tempo, vedere e scattare le foto dal mio punto di vista, soprattutto idee, cioè le foto che faccio non sono finalizzate ad un qualcosa ma sono finalizzate a concretizzare un’idea che ho  in testa in quel momento, perciò prendo la macchina e scatto soggetti piuttosto che altro soprattutto ritrattistica in questo momento.

Mag-Series: Senti, invece c’è un progetto in particolare a cui ti piacerebbe prendere parte o c’è un ruolo in particolare che ti piacerebbe interpretare?

Alex Belli: Io ho un sogno, che è quello di poter lavorare in un prodotto in costume con i cavalli, sapendo andare molto bene a  cavallo ed essendo la mia vita, lavorare ad un progetto del genere per me sarebbe veramente un sogno! Per cui spero che prima o poi qualcuno che riproponga … un film alla Sergio Leone ci sia…

Mag-Series: E’ vero che ogni anno vai in eremitaggio in Thailandia?

Alex Belli: Si si assolutamente, sto un mesetto in Thailandia tutti gli anni, io la chiamo la vacanza antinfluenzale, perchè ti riposi anima e spirito, e corpo soprattutto. Di solito  sto un mesetto  a cavallo di Natale in Thailandia, anche se quest’anno con “Ballando con le stelle” non sono riuscito ad andare da nessuna parte, ma ci andrò il prossimo anno ormai!

Mag-Series: Ok trasferiamoci tutti in Thailandia allora!

Alex Belli: Si si. No ma poi io le vacanze di Natale le odio, odio le vacanze dettate, perciò di conseguenza mi ritiro nel mio eremitaggio thailendese a Koh Tao e sto lì, perciò sono fuori dal consumismo natalizio, dai vari babbi natale, befane e quant’altro. Torno sempre dopo la Befana.

Mag-Series: Qual’è la cosa che ti fa più paura?

Alex Belli: La cosa che mi fa più paura è non avere amici al mio fianco, non avere persone con cui condividere la propria vita. Io sono una persona che condivide tutta la mia vita, tutte le mie cose, le mie passioni, le cose anche materiali le condivido con i miei amici. La solitudine, non dal punto di vista del momento, ma la solitudine di vita, cioè non avere persone al tuo fianco che condividono la tua stessa linfa vitale è una delle cose che mi fa più paura.

Mag-Series: Senti, invece hai un sogno nel cassetto?

Alex Belli: Ce ne sono tanti. Io vivo di sogni, cioè la vita stessa deve essere fatta di sogni perchè quella è la forza che ti aiuta a portare avanti la tua esistenza, se non hai sogni hai finito tutto. Sogni in questo momento ne ho tanti, la maggior parte delle mie forze in questo momento sono concentrate a costruire una cosa che io chiamo “Factory”, che è una struttura a Milano che verrà adibita per gli amici, per tutti noi musicisti, che vogliamo suonare e giocare con la musica, per cui sto costruendo questo spazio ludico musicale, che quando sarà finito sarà uno spazio molto interessante! E’ uno luogo in cui tu puoi suonare la batteria anche alla cinque del mattino, cioè sei per i fatti tuoi, non ci sono particolari problemi e non dai fastidio a nessuno. La chiamo “Factory”, come la “Factory” di Andy Warhol, loro lavoravano sulla grafica mentre io voglio lavorare sulla musica e la fotografia.

Mag-Series: Puoi anticiparci qualcosa sui tuoi prossimi progetti?

Alex Belli: Purtroppo no, perchè sono tutte cose che non posso anticipare. Ce ne sono. Adesso devo finire la stagione di “Centovetrine”. E Poi ne riparleremo!

Intervista a cura di Daniela Bella per Teleblog

Fotogallery Alex Belli

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