WIDG: l'auditel ci comanda a bacchetta?

L’ultimo articolo pubblicato da Tv blog per Io & l’Auditel per WIDG – La tv che vorrei di cui Tv blog è uno dei promotori insieme con Televisionando, Cinetivu e Realityshow.blogosfere con il parere di Renzo Arbore sull’annosa questione Auditel, ci fa ancora una volta riflettere un pò tutti su questo sistema di cui si discute da anni ma forse mai come negli ultimi mesi, tutti siamo un pò consapevoli che si tratta di un sistema molto ma molto limitato e che spesso e “volentieri” non significa qualità dei programmi ma la cosa peggiore è che non tiene conto dei reali gusti del pubblico. Per l’articolo completo di Renzo Arbore cliccate qui.

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Basta farsi un semplice giro di pareri con persone diverse per capire che spesso guardano altri programmi che nella classifica auditel neanche compaiono, un sistema che prende un piccolissimo campione sul quale vengono fatti dei calcoli tra percentuali di share e numero di spettatori non può tenere conto del reale gusto del pubblico ma va da se è solo un abile specchietto per le allodole per gli investitori pubblicitari. Non solo, a volte osservando dall’esterno il sistema sembra anche che influenzi le nostre scelte nel guardare questo o quel determinato programma: non vi è mai capitato di leggere gli ascolti e poi magari pensare di dare un’occhiata al programma perchè più visto secondo l’auditel? E’ facile pensare: se ha fatto cosi tanti ascolti magari vale e quindi gli dò un’occhiata.

Pensate a come sarebbe il nostro modo di approcciarci alla tv se l’auditel non esistesse e per farlo basta fare un salto nel passato recente di ognuno di noi, quando in tv anche se non sempre regnava la qualità i contenuti erano diversi, si osava e si rischiava di più, ci si scopiazzava meno e tutti ci sentivamo più liberi di scegliere, certo i canali erano molti di meno ma tanti canali non significa buona tv, questo vuol dire eliminare l’auditel? Certamente no vuol dire non solo migliorarlo ma ampliarlo, aggiungere degli indici nuovi di gradimento che siano più vicini alla gente: utopia? Forse ma almeno ne parliamo e parlarne ci fa riflettere.

Pensiamoci seriamente!

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