"La vita che corre": Flavio Parenti parla delle emozioni che ha provato nel recitare in questa fiction

"La vita che corre": Flavio Parenti parla delle emozioni che ha provato nel recitare in questa fiction

Questa sera, lunedì 30 Gennaio, e domani sera, andrà in onda su RaiUno la prima delle due puntate della nuova fiction “La vita che corre“, miniserie televisiva che tratta un tema molto attuale: le cosiddette “stragi del sabato sera” (qui la preview della fiction).

Flavio Parenti (qui la nostra intervista), uno dei protagonisti di questa fiction, interpreta il ruolo di Luca, un giovane che rimane coinvolto in un incidente stradale in cui muore suo fratello Andrea (Alessandro Sanguigni). E con i suoi genitori, interpretati da Barbara De Rossi ed Enzo Decaro, si trova ad affrontare questo dramma e a fare luce sulle circostanze che hanno portato a questo tragico incidente.

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Nel corso di un’intervista al settimanel “DiPiù Tv“, Flavio Parenti ha avuto modo di parlare delle emozioni che ha provato nel recitare in questa fiction:

“Questo ruolo mi ha toccato dentro, molto. Perchè mi ha riportato a un momento drammatico. Proprio perchè questa fiction racconta le vicende di alcune persone che vedono la propria vita sconvolta da un drammatico incidente, ho rivissuto una delle perdite più traumatiche della mia vita: Tarek, il mio migliore amico dei tempi del collegio, perse la vita proprio in un incidente…”

E così Flavio racconta quanto successo:

“Ero entrato al collegio perchè da bambino avevo avuto grossi problemi di socializzazione. A un certo punto mi ero chiuso in me stesso, non parlavo più con nessuno. Una psicoterapeuta infantile aveva allora consigliato ai miei genitori di mandarmi in un collegio, per vivere a stretto contatto con i miei coetanei. E così ho conosciuto tanti ragazzi, anche di diverse nazionalità. E proprio in questo modo, piano piano, sono riuscito a superare il mio disagio, stringendo amicizie che erano veri e propri legami fraterni.

Tarek era proprio uno dei miei migliori amici. Dopo il diploma rimanenno in contatto, convinti che le nostre vite sarebbero proseguite insieme. Io iniziai ad avvicinarmi alla recitazione, finalmente avevo trovato la mia strada. Poi, una sera, un altro nostro amico mi telefonò per dirmi ‘Tarek non c’è più. Ha avuto un incidente dopo essere uscito dalla discoteca e non ce l’ha fatta’. Piandi per giorni, non ci potevo credere.

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Questo successe più di dieci anni fa: lui è rimasto sempre nel mio cuore. E, quando sul set de ‘La vita che corre’ mi sono ritrovato a girare una scena particolare, ho ripensato proprio al mio amico. In poche parole Luca, il mio personaggio, si risveglia dall’incidente e scopre che suo fratello ha perso la vita. Credo che nemmeno l’attore più bravo al mondo possa fingere di provare una disperazione così devastante. Io, nel momento in cui il regista Fabrizio Costa ha battuto il ciak, mi sono messo a camminare tra le carcasse delle macchine sul set e ho rivissuto quei momenti, ho sentito montare il dolore e ho lasciato briglia sciolta alle mie emozioni, alla commozione… probabilmente è il ruolo più intenso che ho interpretato in televisione finora…”

Flavio, poi, conclude dicendo:

“Sarebbe bello se ‘La vita che corre’ avesse lo stesso successo che ha riscosso ‘Cenerentola‘ (altra miniserie in due puntate con Flavio Parenti, ndr). Ma, in ogni caso, io sarei comunque soddisfatto perchè, recitando in questa fiction, ho provato delle emozioni molto forti e ho capito una volta di più che per me recitare è una necessità. Anche grazie alla recitazione ho superato i disagi della mia infanzia e oggi posso dire finalmente di essere felice…”

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