Polemiche sulla parola porno al Telefilm Festival

Ormai il danno sembra essere fatto, dopo aver presentato la nuova serie franco-tedesca Xanadu come un lacerante ritratto a sfondo porno di una famiglia sull´orlo di una crisi di nervi sono cominciati i guai per il nuovo Telefilm Festival che al momento si è visto negare il patrocinio dal Comune di Milano e si è scatenato un putiferio, perchè ormai si sa in Italia le cose funzionano cosi. I porno sono venduti tranquillamente nelle edicole, si possono guardare in tv, su internet liberamente ma guai a presentare una serie tv con la parola porno associata alla parola famiglia e l’ipocrisia tutta italiana si scatena!

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Leo Damerini, uno degli ideatori e direttori della rassegna, spiega che dalla Regione era subito arrivata “la richiesta di modificare la frase, altrimenti ci avrebbero levato il patrocinio; ma noi abbiamo deciso di lasciarla“. Detto fatto, il patrocinio del Pirellone (che non implica peraltro alcuna sovvenzione) non c´è più. Sarebbe stata la prima volta che veniva concesso: Lo chiediamo tutti gli anni, dice Damerini, ma non ci avevano mai detto sì.

Ma che cosa, esattamente, ha dato fastidio? Risponde Zanello: Siamo un´istituzione pubblica: la frase fa riferimento alla pornografia, quindi non ci sembrava appropriato sostenere un´iniziativa che si presenta in questo modo. Abbiamo chiesto di usare espressioni più in sintonia con il nostro ruolo, ma non hanno voluto. Dunque, anche se nel contenuto il porno c´è, non si doveva dire? Il contenuto non è esattamente pornografico, è anche sociologico e artistico: bastava non calcare la mano sull´altro aspetto, quello trasgressivo.

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E’ veramente solo un problema di forma?



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