"Ris Roma 2 – Delitti Imperfetti": episodi 2×11 e 2×12 del 26 Aprile: "Sulle orme di Stinco" – "Il mistero della bambola"

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Stasera, martedì 26 Aprile, è andata in onda su Canale 5 la sesta puntata di “Ris Roma 2 – Delitti Imperfetti”. Qui di seguito ecco il riassunto dei due episodi andati in onda, intitolati “Sulle orme di Stinco” e “Il mistero della bambola“.

Vi ricordo che la settima puntata andrà in onda martedì 3 Maggio, sempre in prima serata su Canale 5 (qui le anticipazioni).

“Ris Roma 2 – Delitti Imperfetti”: episodio 2×11 “Sulle orme di Stinco”.

Ghiro (Fabio Troiano) è ancora sconvolto dopo aver scoperto che Stinco (Marco Mario De Notaris), uno dei suoi più cari amici, è l’hacker informatico della Banda del Lupo: si sente terribilmente in colpa per non averlo capito prima.

Dossena (Marco Rossetti) e Serra (Simone Gandolfo), intanto, si occupano del caso di un uomo, Masci, che ha perso la vita nei pressi di un pronto soccorso: l’uomo, prima di morire, ha detto di essere stato avvelenato, ma in realtà è morto per infarto e overdose di anfetamine.

Gli indizi portano ad un uomo, il Dottor De Feo, ma questi viene intenzionalmente investito da un’auto pirata.

Bart scopre che i due uomini erano coinvolti in un progetto che prevedeva delle sperimentazioni illegali di farmaci per guarire il diabete. Probabilmente le due morti sono collegate e sono state mascherate da incidente.

Ghiro va a parlare con la madre di Stinco, alla quale racconta quanto successo. Quest’ultima è disperata, mentre Ghiro prende il computer di Stinco scoprendo che questi frequentava dei siti di poker. In uno di questi, Stinco aveva un avatar a forma di scimmia e chattava frequentemente con un giocatore con avatar a forma di maiale: forse è stato questo il primo contatto che l’ha condotto alla Banda del Lupo.

I Ris scoprono che ad avvelenare Masci è stata una sua collega nella ricerca, Fabbricatore Stefania, che voleva portare la ricerca all’estero, nonostante Masci non fosse d’accordo. La donna, quindi, decise di sostituire le pillole di Masci, avvelenandolo, per poi rubare il suo computer con la ricerca e progettare un viaggio all’estero, non prima di aver inscenato gli incidenti dei due suoi colleghi. I nostri, però, riescono a fermarla.

Il furto e l’omicidio a due donne anziane da parte di un medico ciarlatano, fa risalire ad un certo Zanchi, nipote delle due donne, chiamato al Ris per testimoniare. E indovinate chi è? Maiale (Nicola Nocella) della Banda del Lupo! E’ stato lui, infatti, a rubare alle sue zie e ad ucciderle, facendo poi ricadere la colpa sul medico. Ma il suo piano funziona alla grande e difatti, convocato al Ris, l’uomo parla con nostalgia delle sue zie, confermando la colpa del medico.

Ghiro, intanto, riesce a risalire all’uomo con cui Stinco chattava nel sito di poker: la Brancato (Euridice Axen) convince il giudice dei minori affinchè Christian, il bambino che vide Maiale e Lupo (Marco Basile) in viso, riconosca il suo volto, mentre un macchinario registra le reazioni del bambino che, dopo quanto successo, non riesce ancora a parlare.

Nessuna reazione, per cui non si tratta di Maiale, ma ecco che, quando Zanchi (il vero Maiale) esce dalla stanza in cui era stato a testimoniare, il bambino lo vede ed ha subito delle reazioni.

Ghiro e la Brancato capiscono che lui è Maiale e cercano di fermarlo, ma questi prende Bianca (Lucia Rossi) e la mincaccia con una forbice alla gola, ma perfortuna, grazie all’intervento di Cecchi (Primo Reggiani, qui la nostra intervista), Maiale viene catturato…

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“Ris Roma 2 – Delitti Imperfetti”: episodio 2×12 “Il mistero della bambola”.

Maiale, o per meglio dire Ninni Zanchi, viene interrogato ma non ha alcuna intenzione di collaborare, e anzi continua a prendere in giro i Ris.

I Ris devono trovare il punto debole di Maiale affinchè parli, per cui perquisiscono il suo portafoglio e qui trovano una sua foto che lo ritrae con la fidanzata Sofia e un’ecografia: la sua ragazza è incinta. La squadra, inoltre, scopre che Zanchi portava la Banda a fare le rapine nei luoghi in cui aveva lavorato.

Parlando a Zanchi della sua compagna e del futuro nascituro, i Ris sembrano convincere l’uomo a collaborare, al punto che questi dice che Lupo e Tigre (Antonio Grosso) sono fratelli… ma ecco che poi ride prendendosi ancora una volta gioco dei Ris.

Bart e Bianca, intanto, si occupano del caso di omicidio di un riparatore di bambole, Loris Petrosi, ucciso da un presunto rapinatore.

Al Ris si presenta un testimone spontaneo, un amico di Petrosi, che racconta come questi fosse molto interessato alle bambole antiche e, in particolar modo, a quella di una certa Tamara Orazi, che però mostrava una certa possessione nei confronti della bambola e non aveva alcuna intenzione di venderla.

La bambola in questione, però, è stata trovata nello studio di Petrosi, per cui i Ris credono che Orazi possa essere stata coinvolta nell’omicidio.

La donna, convocata al Ris, spiega che per lei quella bambola era molto importante, la proteggeva da suo zio (che l’aveva molestata quando era piccola) e da quelli come lui: suo zio, infatti, ebbe un ictus e lei ha sempre creduto che sia stato merito della bambola. La donna, inoltre, si dice colpevole della morte di Petrosi: lui aveva riparato gli occhi della bambola, che adesso si chiudevano, e lei questo non lo accettava, perchè avere gli occhi chiusi sarebbe stato come smettere di proteggerla.

Orazi, quindi, ebbe una colluttazione con Petrosi che sbattè la testa e cadde a terra privo di sensi. Quando i Ris le fanno vedere il pugnale con cui l’uomo è stato ucciso, però, la donna dice di non averlo usato. Chi ha ucciso allora Petrosi?

Zanchi si è finalmente deciso a collaborare e, per tal ragione, rivela dove si trova il covo della Banda. Sul posto, però, i Ris non trovano nessuno, infatti la Banda è già scappata via. La Brancato, però, dopo aver saputo che la Banda ha portato via tutto con un furgoncino, intuisce che è dovuta tornare una seconda volta lasciando delle tracce del nuovo nascondiglio.

I Ris, infatti, trovano delle tracce di zolfo e, grazie a Zanchi, riescono a trovare un bosco in cui la Banda potrebbe essersi nascosta.

Anche stavolta la Banda è già andata via, ma qui vengono trovate due vittime, colpite alle spalle con un’arma da fuoco e poi completamente carbonizzate. Identificarle sarà davvero difficile, ma in compenso sono stati trovati un orologio molto costoso e una catenina d’oro, gli stessi rubati dalla Banda durante l’asta alla villa. Dopo le opportune analisi, intanto, Bart comunica che le due vittime sono state colpite con la pistola di Giordana (Greta Scarano).

Apparentemente sembra che i due corpi appartengono a Lupo e Tigre, come se Giordana e Stinco abbiano voltato loro le spalle. In realtà, però, il Dna prova che le due vittime non appartengono a loro, si è trattata di una mossa strategica per sviare le indagini: i corpi appartengono a due senzatetto.

Bianca, invece, scopre che all’interno della bambola di Orazi vi è un nascondiglio segreto che è stato svuotato, probabilmente dallo stesso Petrosi. Ma cosa vi era contenuto al suo interno?

Grazie ad un fascicolo religioso, Bart riesce a trovare un collegamento con una Chiesa: anni addietro, infatti, la Chiesa fu assediata e fu chiesto a Petrosi, all’epoca bambino, di conservare un importante rubino che proteggeva da una maledizione.

Petrosi nascose il rubino in una bambola, ma poi tale bambola andò persa, fin quando riuscì a ritrovarla a casa di Orazi. L’amico di Petrosi (ovvero l’uomo che aveva inizialmente testimoniato spontaneamente), però, voleva dividere con Petrosi il ricavato della vendita, ma questi si rifiutò e, pertanto, l’uomo lo uccise con il pugnale.

I carabinieri inseguono l’uomo mentre sta fuggendo con l’auto, ma finisce fuori strada perdendo a vita.

Al Ris, intanto, arriva Sofia, la fidanzata di Zanchi, che dice di aver conosciuto l’uomo all’Olimpia Sport Club, lo stesso a cui i nostri erano già andati in passato. E qui, difatti, i Ris trovano Lupo e Tigre (senza maschere) che tentano la fuga: parte una sparatoria, ma i due fratelli riescono ancora una volta a fuggire…

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