Francesco Pannofino da Nero Wolfe a Max: "Negli anni ’70 ho cominciato facendo il segretario dell’associazione degli attori"

George Clooney, Denzel Washington, Tom Hanks, Benicio Del Toro e ora anche Nero Wolfe… In tutti loro c’è un po’ di Francesco Pannofino. Doppiatore, attore e anche conduttore, tra i protagonisti del numero di MAX, dagiovedì 7 giugno in edicola, su iPad eonline su max.gazzetta.it, il nuovo canale di Gazzetta.it “Altre passioni”. Dopo il Concerto del primo maggio si profila una nuova avventura musicale:«Avevo scritto Ciak tempo fa, era piaciuta a Barbarossa e a De Gregori. Ho già pronte una ventina di canzoni, devo decidere cosa farne. I miei musicisti di riferimento sono Jovanotti, Dalla, De Andrè, Battisti e De Gregori».

Teatro, primo amore: «Ho fatto il mio debutto all’asilo, a Pieve in provincia di Imperia. Recitavamo la scoperta dell’America, io ero il marinaio che urla “Terrrraaaa”. Avevamo le scenografie, i costumi, era teatro vero».

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La passione politica: «Negli anni ’70 ho cominciato facendo il segretario dell’associazione degli attori. Ho conosciuto Volontè, uomo di sinistra, agguerrito e intelligentissimo… oggi seguo tutto quello che succede. Non sopporto quando mentono sapendo di mentire. Non mi incazzo neppure, perché in fondo mi fanno ridere: i parlamentari che credevano che Ruby fosse la nipote di Mubarak, ma dai… Di Bersani continuo a pensare che sia un uomo onesto».

Miti? «Uno su tutti: Steve McQueen».

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