Happy Days è una sit com nata nel 1974 e terminata dopo ben dieci anni di programmazione, nel 1984.
Ideata da Garry Marshall, la serie è ambientata in america fra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60. Intorno alla famiglia protagonista della storia, quella dei Cunningham, ruotano diversi personaggi che danno alle vicende uno spessore unico e davvero originale. Sicuramente tutti ricorderete il fantastico Fonzie, meccanico rubacuori che sembra ricordare James Dean. Da Richie il secondogenito dei Cunningham a Ralph, Jenny Picalo, Joanie, terzogenita Cunningham, di personaggi ce ne sono davvero tanti, ognuno con la loro storia, con la loro esperienza. La sit com nata con la voglia di narrare le vicende che i giovani vivono nel passaggio dalla vita adolescenziale a quella adulta, è diventata col tempo un cult fenomeno della tv, soprattutto negli anni ’80 qui da noi in Italia. Non c’era nessuno che non seguisse le vicende di Fonzie e gli altri, non c’era nessuno che non volesse sapere cosa avrebbero fatto una volta diventati adulti.
[adsense]
Per alcuni di loro come ad esempio Richie, le vicende si interrompono quando l’attore, Ron Howard va via dalla serie per diventare regista(Angeli e Demoni, Il Codice da Vinci, Inferno). Negli episodi la sua scomparsa viene giustificata con l’arruolamento nell’esercito. Data la sua assenza la serie perse un po’ di audience tuttavia incentrando l’attenzione sulla sorella minore, la piccola Joanie, ormai diventata adulta, le cose cambiano e si riesce a seguirne le vicende fino al giorno del suo matrimonio, evento che porterà alla conclusione della produzione della serie.
Quello che più si ricorda di happy days, visto e rivisto nelle sue innumerevoli repliche, è la felicità respirata in ogni situazione. Il titolo scelto, non a caso, rende perfettamente il concetto di base e trasmette quelli che sono i principi che portano alla realizzazione di sé stessi come adulti, qualunque sia la strada che ognuno di noi decide di intraprendere.
[adsense]
