L’avventuriera del cinema italiano, Simona Borioni (qui la nostra precedente intervista all’attrice), stupisce ancora con un nuovo personaggio, quello di Valentina nella sketch comedy What a women want (4 amiche al bar), in onda in questi giorni su Italia 1. Quattro donne interpretate, oltre da Simona Borioni, da Valeria Graci, Ludovica Martini e Rita Pelusio che dedicano del tempo a loro stesse per ritrovarsi in un bar, in cui, nel ruolo del proprietario, troviamo il comico romano Maurizio Battista che è anche la voce narrante della sit e introduce il tema di ogni episodio spiegando al suo cameriere, interpretato da Renato Avallone, dinamiche, atteggiamenti e apparenti incongruenze delle donne.
Simona Borioni è come sempre impeccabile, fascinosa e maledettamente bella in questo suo nuovo ruolo. Valentina, il nome del personaggio, presenta alcune delle caratteristiche di come Simona è nella vita: anticonformista, free spirit, autoironica e ironica e con una forte personalità. Avventurosa appunto!
What a women want. Ancora un ruolo comico dopo Bye Bye Cinderella…
Con grande piacere mi cimento nuovamente in un ruolo comico. Amo sperimentarmi in una nuova chiave che mi diverte molto. Dopo il personaggio comico di Bye Bye Cinderella e quello meno comico nel film con Enzo Salvi, Una cella in due, questo l’ho affrontato con più sicurezza.
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Come sei arrivata a fare questa serie?
I produttori, con cui ho lavorato altre volte, mi hanno proposto il copione, l’ho letto e mi è piaciuto.
Credo che Maurizio Sangalli, che è anche il regista, e Renata Avidano, i due sceneggiatori di questa sketch comedy, sono due impenitenti scrittori della commedia. Irriverenti, anche. Adoro la loro penna con quel giusto sarcasmo che a me piace. Tant’è vero che, delle quattro, io sono il personaggio più cinico, ma che diverte. Un cinismo rivolto contro gli uomini e, gran parte delle cose che dice Valentina, le penso. È uno humour all’inglese, sarcastico e cinico, con battute molto dissacranti. Interpreto un’avvocatessa divorzista, sempre pungente e disillusa nei confronti degli uomini e dell’amore che dissacra tanto. Valentina non crede più o, quantomeno, è delusa dall’amore.
Avere abilità comiche è qualcosa che un attore ha o pensi sia qualcosa che si può imparare?
È una domanda dove sto riflettendo tanto e la giro su di me: “Ma io come nasco in questo modo?”, perché, effettivamente, la comicità non è una cosa che studi, però fa parte un po’ dell’aspetto attoriale. L’attore deve avere dei tempi, di qualsiasi forma e tipologia di battuta. La comicità ha altri tempi e un certo ritmo. Ad ogni modo, una base attoriale ci deve essere e quello aiuta ad avere una musicalità, sei più avvantaggiato a fare la battuta comica. E, sicuramente, c’è una predisposizione naturale, che penso di avere. Io ho cominciato a fare ruoli comici adesso che sono molto grande ma da sempre, nella vita, tutti mi dicevano “tu sei molto buffa, sei molto comica, perché non sfrutti questa cosa anche nel lavoro?”. Alla fine mi è capitato Bye Bye Cinderella e lì ero un po’ più titubante, perché un conto è l’essere buffo e comico nella vita e un altro riportarlo nella musicalità della battuta. Credo, come per tutte le cose, ci debba essere di base un talento naturale. Io sono molto autoironica, mi prendo molto in giro. Sono molto arguta anche nel fare le battute agli altri, quando è il momento, e penso sia una qualità naturale.
Essere autoironici significa avere una grande intelligenza e una forte personalità e non è da tutti…
Non lo so. Penso di sì. Io mi prendo molto, ma molto in giro. Comunque, sono contenta perché sono state scelte quattro donne molto belle per questa sitcom e mi fa piacere sfatare l’idea che, una bella donna, non possa poi essere buffa o simpatica o goffa o far ridere.
C’è qualche regista che ami, per cui sei andata a fare un provino o hai provato di tutto per fare un provino con lui. Come una groupie impazzita…
No, non l’ho mai fatto. Qui scatta la mia parte timida e riservata. Non riuscirei a fare una cosa così, no.
Nemmeno un semplice provino, per dire mi presento, vado a fare qualcosa per farmi notare…
No. Io vado a fare un provino nel momento in cui mi chiamano, ma se dovessi andare di mia iniziativa, presentarmi, No. Finora non l’ho mai fatto sinceramente.
Hai mai rifiutato qualche proposta importante che poi si è rivelata anche un successo?
No. Per ora no. Se mi dovesse capitare un ruolo, capirei immediatamente se una cosa è di successo o meno, quindi, col cavolo che lo rifiuto, visto che di cose belle ne capitano meno che raramente. Figurati se mi lasciassi sfuggire una grande occasione, ma neanche per sogno. La odorerei immediatamente.
Cosa fai quando non lavori. Hai un hobby particolare?
È molto legato al mio lavoro e, cioè, vedere tanti film. Seguo anche diverse serie tv, ultimamente mi è piaciuta molto Brothers & Sisters. Ho adorato House of Cards, e mi è piaciuta moltissimo la serie televisiva italiana, Tutto può succedere.
Qual è il miglior libro che hai letto?
Mi è piaciuto molto Delitto e Castigo. Recentemente, invece, Il cacciatore di aquiloni.
Invece, quando ti vedremo a teatro?
Spero davvero presto, perché è un mio forte desiderio. Per il momento non se ne parla perché dovrò partire per sei mesi per Londra. Comincerò a fare una serie televisiva internazionale, ma non posso dire di più.
Intervista a cura di Nicola Garofano per Teleblog.