Un ritmo incalzante ci porta subito dentro l’azione e grazie ad una novellina fresca fresca di assunzione anche lo spettatore può conoscere Olivia Pope (Kerry Washington) e soprattutto scoprire qual’è il suo lavoro e chi sono i membri della sua squadra.
Gladiatori in doppio petto è così che Harrison ama definirsi e definire quelli che lavorano con Olivia e che si occupano di risolvere questioni spinose che possono rovinare la vita di persone più o meno famose a cominciare dal Presidente degli Stati Uniti per il quale lei ha lavorato e che in questo primo episodio la convoca per mettere a tacere una donna che dice di aver avuto una storia con lui e che vuole farlo anche pubblicamente.
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Mentre la squadra si occupa del caso di un decorato veterano di guerra, Sullivan St James, unico sospettato dell’omicidio della fidanzata, Olivia tenta di mettere a tacere la donna che potrebbe rovinare il presidente almeno fino a che non capisce che lei non sta mentendo.
La nostra Olivia si presenta alla Casa Bianca e affronta il presidente Fitzgerald che chiede di rimanere solo con lei nella stanza ovale. Lui le ricorda che ha amato e ama solo lei ma Olivia non si lascia intimorire questa volta e nemmeno trasportare dai suoi sentimenti quando lui la baci con passione prima di essere interrotti dall’arrivo dall’assistente del presidente, Cyrus.
I ragazzi lavorano al caso di Sullivan St James fino a che arrivano a scoprire che l’uomo ha un alibi, una serata in un locale con il suo amante. Il veterano, infatti, è gay e non vuole usare il suo alibi solo per non ammettere davanti a tutti di essere gay.
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Quando capisce che l’unica via d’uscita è dire la verità il giovane si fa arrestare e sarà Olivia ad intervenire e a convincerlo che amare non è peccato.
Alla fine Sullivan St James annuncia ai giornalisti di essere gay e di essere onorato di aver servito il suo Paese mentre Olivia comunica a Cyrus che la donna che ha accusato il presidente adesso è una sua cliente.