Teleblog ha intervista l’attrice Simona Borioni, attualmente nella fiction Solo per amore.
Simona Borioni è la coraggiosa PM Angela Maggi, nella fiction di successo, Solo per amore, in onda in questo periodo su Canale 5. Grande attrice, Simona è una donna estremamente ironica ma semplice, terribilmente diva hollywoodiana d’altri tempi fine ed elegante, ma schietta. Coraggiosa per aver rivelato la sua relazione con Rosalinda Celentano, storia oramai finita! Il suo unico hobby è seguire pedissequamente il figlio quattordicenne negli studi, che sta frequentando il primo liceo classico e, l’altra grande passione è il cinema. A marzo inizieranno le riprese di un film per il grande schermo di cui sarà la protagonista.
Solo per amore, cosa succederà al suo personaggio, la PM Angela Maggi, nelle prossime puntate?
Purtroppo non posso svelarti niente, anche se volessi accennarti qualcosa della prossima puntata che andrà in onda, non saprei dirti molto, perché girando tutte le scene sparse, quindi sono tanti e tanti copioni, in dieci puntate, non ricordo cosa accadrà nella sesta o nella settima puntata, perché l’ho girato un anno fa. Tutte le scene non seguono la sequenza delle puntate, ma vengono girate a caso.
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Addirittura ha girato qualche scena di nudo in questa fiction….
Nudo, insomma, mi sembra un po’ eccessiva come parola, ci sono state delle scene un po’ più esplicite, rispetto ai canoni e ai cliché normali delle fiction italiane, secondo me è un passo straordinario e positivo in avanti, che ha reso più veritiero quello che è la vita di una coppia di due amanti, sempre fatto con garbo e una certa delicatezza perché in prima serata.
Ha interpretato diversi personaggi, sia al cinema che nelle fiction, ma non è ancora arrivato il grande film capace di consacrarla…
Sì, assolutamente, rispetto al passato, non me ne faccio più una malinconia, non mi piace dire un cruccio o un problema perché non è tanto. Anche i fan, attraverso i social network, mi chiedono il perché o cosa aspettano a farmi fare un ruolo da protagonista. Posso dire solo che ne sono amareggiata, però i meccanismi e le dinamiche che portano ad avere la consacrazione da protagonista, non so quanto possa dipendere dall’attore stesso, o dalla fortuna o il non essere all’altezza della situazione, non mi so dare una spiegazione. Non nego che è una domanda che, diverse volte, mi sono posta a periodi alterni, a volte in maniera assillante, altre volte con rabbia. Oggi però non ci penso più, se arriva o non arriva va bene lo stesso, sono sempre soddisfatta del mio percorso e di quello che è la mia carriera.
Ritiene di aver fatto delle ottime scelte, a parte il flop della fiction I segreti di Borgo Larici, inevitabile dire che non è stata ottima…
Io non ho fatto sempre delle ottime scelte, ed è una delle spiegazioni che mi sono data sul non avere fatto il salto, e che purtroppo ho pagato, questa è una delle ragioni ma non l’unica. Confesso che, a volte, ho scelto sapendo che i prodotti sarebbero stati dei flop. Fare il mestiere dell’attore non vuol dire solo sapere recitare, ma, con la capacità che uno ha nel leggere una sceneggiatura, saper capire il valore e intuirne più o meno il successo. A volte sapevo benissimo che per me quel ruolo era riduttivo, non gratificante o qualitativamente giusto, ma, l’ho sempre detto candidamente, bisogna pur lavorare. La fiction, I segreti di Borgo Larici, l’ho vissuta molto male, non mi piaceva il ruolo, inutile e inesistente, forse scelte del genere per gli addetti ai lavori è denigrarsi, anche se cerco sempre di portarlo a casa nel migliore dei modi. Uno lavora tanto, ma non vuol dire che sia positivo. È bene lavorare molto poco e fare cose molto buone. Io ho sempre lavorato tanto, dove a volte ho fatto cose buone, altre cattive, sapendo di farle.
Come vede la fiction Solo per amore?
È un prodotto molto buono, perché innanzitutto c’è un cast eccezionale, attori molto validi e straordinari, come i personaggi principali, Kaspar Capparoni , Antonia Liskova e Massimo Poggio.
Lei è autocritica quando si rivede?
Sono di una cattiveria con me stessa spietata, per natura poi sono abbastanza auto lesiva. Su di me infierisco brutalmente, parlo da sola quando mi rivedo, faccio dei commenti coloriti, mi urlo addosso, “Vergognati!, mi massacro.
Ha mai fatto teatro?
L’ho fatto all’inizio della mia carriera, ho iniziato con Giorgio Albertazzi, con uno spettacolo che si chiamava Borges non solo tango. Poi ho fatto Donna di piacere con Antonello Aglioti, scritto tra l’altro da Franca Rame e poi tante altre commedie
C’è un ruolo che le piacerebbe interpretare a teatro o ha mai scritto qualcosa per il teatro?
Non ho mai scritto per il teatro. Se dovessi tornare a teatro mi piacerebbe fare una pièce a due o un monologo. Mi vorrei misurare con qualcosa di forte che non ho mai fatto, amo le sfide.
Ma sarebbe per me un colpo al cuore affrontarlo, il teatro mi terrorizza tanto, mi spaventa fare anche il cinema piuttosto che la fiction. Ascoltare Ciak Motore Azione e alla parola azione, che tocca a me, rimango lì impietrita, emotivamente sento molto il set, e non le persone che mi guardano. Così faccio tanti esercizi di rilassamento, anziché la preparazione del personaggio, per arrivare sul set senza preoccupazioni e razionalizzare tutto quello che mi ci circonda e divertirmi.
Infatti, poi va alla grande, anche nei ruoli e tempi comici, come Bye Bye Cinderella…
Amo spaziare molto, scelgo sempre cose diverse l’uno dall’altra. Penso di avere diverse corde dentro di me, che siano quelle comiche o drammatiche, che mi permettono di misurarmi con tutto.
Continuerà Bye Bye Cinderella?
Sinceramente non lo so, le prime due serie sono andate molto bene. È una serie “molto faticosa”, perché giriamo tantissimi sketch al giorno. È una fatica proprio fisica, di memoria e quant’altro, ma essendo una cosa brillante e comica, ci diverte tanto.
Progetti futuri?
In questo periodo c’è una cosa bella, finalmente, un film per il cinema da protagonista, ma non posso dire di più, comincerò le riprese a marzo in Puglia.
In un prossimo futuro penserà di usare la sua immagine per battersi per i diritti LGBT?
Per la mia relazione che ho avuto con Rosalinda, dici?
Anche, visto che questa storia ha suscitato curiosità e ammirazione per il vostro coraggio…
Visto e considerato che sono stata la prima a farlo come etero donna nel mondo dello spettacolo, o di quel che mi ricordo, penso di esser stata la prima ad aver fatto un passo del genere, non mi ricordo l’abbia fatto qualcun’altra. Comunque, sono in prima linea spesso, da poco ho fatto parte della onlus PIP, Pronto Intervento Panico, sui problemi delle persone che hanno attacchi di panico. Nella mia posta privata mi scrivono tantissimi fan con situazioni simili a quelle che ho vissuto, e cerco di rispondere a ognuno, quando posso, perché ricevo talmente tante mail, che non riesco a rispondere a tutti, sono sincera. Però metto tutta la buona volontà nel cercare di metter la mia esperienza al servizio di persone che hanno problemi in casa nel rivelare la propria omosessualità o nel lavoro o nel paese in cui vivono etc. Principalmente io difendo i diritti delle persone che vengono emarginate, che siano malate di cancro o omosessuali o altro, non mi sento di diventare necessariamente e unicamente un’icona gay, che porta avanti un determinato discorso, non lo dico per pudore o perché sto rinnegando qualcosa. Vorrei, invece, che passasse questo messaggio, per me l’omosessualità non esiste, ma esiste l’amore, il sentimento, quindi, se posso, vorrei che la mia figura si associasse a una che difende qualsiasi forma d’amore senza schemi, non mi sento una persona che debba venire relegata in qualcosa che mi va stretto.
Per sfruttare la sua storia con Rosalinda Celentano le hanno chiesto di fare un reality?
Sì, me lo hanno chiesto, ma ho rifiutato. Vorrei raggiungere la popolarità non per questa storia, non per un reality, ma per quello che so fare e che sto cercando di portare avanti. Essendo un personaggio pubblico, se posso mettere anche una parola o dare un mio contributo d’amore umano nei confronti di persone ghettizzate o etichettate per qualsiasi motivo, che esula solo dal fattore gay, io ci sono e mi metto in prima linea.
Che rapporto hai con i critici?
Fino ad ora fortunatamente non c’è mai stata una critica negativa. Ciò che mi ha fatto male e mi fa male, non solo nei miei confronti, è leggere dei commenti su internet su interviste fatte, dove io mi sono esposta. Soffro per me, ma anche quando capita a dei colleghi, dove c’è tutta una buona fede in quello che viene detto, e, trovo, invece, da parte del pubblico una volontaria ferocia superficiale. Se una persona si espone su fatti privati, soprattutto i personaggi che non sono in cerca di notorietà, personalmente mi faccio un’idea prima di commentare o giudicare o dire la mia su questioni private. Io non l’ho mai fatto, ho sempre la riserva, credo sia data dalla mia sensibilità e credo sia doveroso avere un atteggiamento delicato e gentile nei confronti di chi espone determinati fatti, fino in fondo non conosci tutte le dinamiche che ci sono dietro a determinate esposizioni, che, a volte, noi “personaggi famosi”, in qualche modo, siamo costretti a fare. Quando mi vengono fatte delle domande su mio figlio, che tipo di mamma sei? Io non mi sento di dover dire è tutto meraviglioso, tutto stupendo, ho bisogno di espormi con la verità. Penso che questo possa aiutare chi può trovarsi nelle mie stesse identiche situazioni, non voglio falsare, come se noi, facenti parti di un certo ambiente, fossimo immuni da quello che è la vita quotidiana e di tutti i problemi che ne conseguono.
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Così non si preserva dagli attacchi gratuiti…
In effetti non mi preservo in nessun modo. Se dico, io con mio figlio sono in un momento di scontro, partono commenti tipo, “ma che mamma di merda”, “chissà che gli fa al figlio”.
Ripeto, molto spesso leggo i commenti su internet, su questioni non solo mie, ma anche sui miei colleghi, dove vengono ferocemente attaccati in maniera volgare e superficiale, anche bieca. Questo mi dispiace, penso che ci debba essere sempre una costruzione, anche nella critica, con internet, tutti si possono permettere di commentare tutto e di dire tutto. All’inizio quando leggevo le cose che riguardavano me, mi dicevo, fregatene, fa parte del gioco, della situazione. Ma ciò che mi ha fatto più male, non per i commenti su di me, ma prendere coscienza che esistono persone senza delicatezza e umanità che, secondo me, dovremmo avere tutti, perché così nasce l’essere umano.
Nicola Garofano per Teleblog.