Peppe Zarbo il Franco Boschi di Un posto al sole.
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L’affascinante mediterraneo Peppe Zarbo ha compiuto la maggiore età nel suo ruolo in Un Posto al Sole, Franco Boschi, diciotto anni in cui ha fatto sognare, arrabbiare, innamorare il pubblico.
Ha iniziato la sua carriera a teatro nella sua Agrigento, e dopo una pausa di tre anni all’estero, frequenta e si diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. E dopo alcune partecipazioni in film e fiction approda nella soap campana Un Posto Al Sole.
Sei entrato nel 1998 in Un posto al sole cosa ti ha spinto a restare fino ad oggi?
Le storie del personaggio che sono state così avvincenti che non mi sono accorto di questi anni di lavoro. Sono passati davvero 18 anni??
Dopo tutti questi anni consigli gli autori di cambiare o apportare qualche cosa al tuo personaggio?
C’è sempre la tentazione, da parte di un attore, di entrare nel merito delle storie. Franco è un protagonista molto amato e vuol dire che gli autori fanno bene il loro mestiere.
Hai avuto delle proposte e le hai rifiutate per rimanere in UPAS?
Sì, è capitato più volte e più volte, ho rifiutato e devo dire che non mi sono mai pentito.
Cosa succederà tra Angela e Franco? E con Giovanna? Qualche piccola anticipazione?
Il confronto tra Franco e Angela è sempre stimolante, loro appartengono a due mondi diversi e per questo si amano. Sono cresciuti insieme e hanno il coraggio di rischiare entrambi per continuare.
Hai vinto qualche premio per questa interpretazione, cosa convince di questo personaggio?
Sì, ho avuto diversi riconoscimenti. Il premio più importante lo ricevo ogni giorno ed è l’affetto del pubblico, che mi da l’energia e mi stimola ad andare avanti.
Ami guardare qualcosa in particolare in tv?
Guardo Masterchef e X Factor, devo dire che sono fatti molto bene, e sono davvero dei talent dove se non sei bravo non vai avanti! La meritocrazia credo che sia il sogno di tutti.
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Pensi qualche volta di ritornare al teatro? E se c’è un ruolo in particolare che ti piacerebbe fare…
Sono sicuro che tornerò al teatro, soprattutto perché è da lì che ho cominciato il mio sogno d’attore.
I tuoi esordi ti vedono anche in qualche gruppo musicale, che tipo di band era? Suoni qualche strumento?
Suonavo il basso in un gruppo, i RUM. È stato uno dei momenti più belli della mia vita, avevo appena 16 anni, poi la musica continua ad essere fonte di ispirazione anche sul mio lavoro.
Quale musica ascolti? Vai ai concerti?
Ascolto di tutto e mia figlia Sara che suona il piano a casa e ascolto anche lei che suona Chopin, Beethoven, Piazzolla, etc, poi le dico “Sara metti la sordina”.
Hobby?
Nel tempo libero gioco a golf.
Nicola Garofano per Teleblog.