Teleblog ha intervistato l’attore Pietro Genuardi attualmente nel cast della fiction Solo per amore.
Un successo in continuo crescendo quello di Pietro Genuardi, uno degli attori più originali della televisione, eccellente attore di teatro, ma anche autore e regista che negli anni ha saputo costruire una solida e brillante carriera . Nonostante sia stato deliberatamente licenziato dalla soap opera che lo aveva reso famoso nei panni di Ivan Bettini, Centovetrine, ora interpreta il cattivo nella nuova fiction su canale 5, Solo per amore, Sandro Alfieri, temuto da tutti, gestisce un giro di spaccio, furti e tangenti. Elena si rivolge a lui per ritrovare il marito scomparso, ma Sandro vuole solo vendicarsi dei Ferrante. Il suo obiettivo è distruggere Pietro e la sua famiglia, per pareggiare un conto in sospeso che ha con l’ex amico.
[adsense]
In questi giorni sei il cattivo Sandro Alfieri nella fiction Solo per amore. Puoi accennarmi qualcosa sullo sviluppo del tuo personaggio?
Di accenni ne posso fare ben pochi, nella prima serie Sandro Alfieri è abbastanza tagliato con l’accetta, è un cattivo tout court, che ha deciso di ritornare dal passato per riprendere ciò che è suo e non guarda in faccia a nessuno.
C’è una preparazione particolare che adotti per i tuoi personaggi?
Un discreto lavoro si fa all’inizio, per cercare di impostare il personaggio,ma tra la regia di Raffaele Mertes e Daniele Falles e tra la scrittura, di questo prodotto eccellente, non ci sono grandissime difficoltà. Il problema verte sempre nel cercare di umanizzare il personaggio, che è la cosa più difficile. Anche perché gli sceneggiatori sono messi nella condizione di dover scrivere senza sapere chi interpreterà il ruolo,e quindi il danno inizialmente è che tagliano i personaggi un pochino con l’accetta, e, il tuo compito è quello di umanizzarlo.
Rivanghiamo Centovetrine, è pur vero che sei stato licenziato, ma forse è stato un bene perché ti precludeva ad altri lavori…
Ho sempre detto che Centovetrine è stato un periodo straordinario di lavoro, ed è stata una parentesi purtroppo non chiusa benissimo, ma che mi ha dato grandissime soddisfazioni. Ho lavorato con gente eccezionale, con amici che lo sono tutt’ora, con dei vecchi amici che ho incontrato sul set, come Roberto Alpi ed Elisabetta Coraini che conoscevo da prima. Devo dire la verità, sono andato via con dispiacere da Centovetrine, poi con l’immediato coinvolgimento da parte di Massimo Del Frate e di Paolo Bassetti della Endemol e, con Antonino Antonucci su questo nuovo progetto, Solo per amore, mi ha riempito di felicità, sono molto contento di aver lavorato in questa fiction e mi auguro di andare avanti per altri dieci anni con Solo per Amore 2,3,4,5, 6 etc. Il lavoro è estremamente piacevole, con i protagonisti e i miei colleghi mi sono trovato molto bene, ho incontrato vecchi amici e ne ho trovato di nuovi.
Sento che ti piace molto questo personaggio in Solo per amore…
Assolutamente sì, in maniera molto pragmatica e pratica, perché lavoro, e poi perché il personaggio può avere dei risvolti e delle sfaccettature nel seguito, già visibili in questa stagione. Se si dovesse fare una seconda, ci sarà la possibilità di costruire molto meglio il personaggio di Sandro Alfieri.
Come sei uscito da Centovetrine, cosa è successo al tuo personaggio?
Sono andato a lavorare a Hong Kong per Ettore Ferri.
Quindi tutti sbarcati a Hong Kong…
Sì, esatto. È rientrata Daniela Fazzolari da Hong Kong e sono partito io.
Se ti proporranno di ritornare in Centovetrine?
Io non do niente per escluso e niente per scontato, valuteremo la situazione con grandissimo piacere. Per me il prodotto vale, anche se ha fatto il suo tempo, bisognerebbe ristrutturarla un po’ la soap, ci sono delle persone che hanno lavorato bene per anni e, sono sicuro che riusciranno a rinverdirla. Se poi dovesse concludersi il ciclo Centovetrine, dopo quindici anni, mi sembra che la longevità del prodotto abbia premiato gli attori che poi l’hanno reso eccellente.
Hai preso parte anche alla fiction Il Peccato e la Vergogna 2, ci sarà e ci sarai nella prossima stagione?
Se la faranno, teoricamente dovrei esserci, ero entrato nella nona e decima puntata in previsione di una rentrèe nella terza serie, però, sinceramente, non so se si rifarà.
Tuo figlio Jacopo è anche lui in questo settore. Pensate di fare qualcosa insieme?
Lui ha studiato regia a New York, però al momento sta facendo l’assistente di volo. È chiaro che sarebbe una soddisfazione massima, già sono stato diretto da lui in un cortometraggio, Knockout, che abbiamo girato a New York, e, l’ho trovato estremamente professionale e molto qualificato, ha tenuto un set di quaranta persone come un professionista navigato, per cui credo che ci siano ottime possibilità. Per il momento Jacopo non ha finito ancora il montaggio. Ma un’idea, che io sto ventilando, è di riuscire a trovare dei produttori per il mio film e non mi dispiacerebbe che la regia la facesse lui.
Stai parlando di Vite provvisorie? Vorresti attivare un crowdfunding?
Momentaneamente sto prendendo l’ipotesi di farlo girare tra le produzioni, il crowdfunding è interessante, ma nel momento in cui Jacopo si rimette sul lavoro proveremo anche quello, per ora devo trovare qualcuno che inizia a credere nel progetto, per poi lavorare con il tax credit, etc.
Di cosa parla questo film?
È la storia di un uomo che per scelta si fa incarcerare, coadiuvato anche dalla direzione del carcere, che dopo aver ottenuto il suo risultato, che non ti sto a dire quale, deve salutare tutti con una stretta di mano e dire arrivederci e grazie e ritornare alla vita normale. Questo non avviene, anzi, nell’arco dei sette giorni in cui dura la storia, un insieme di colpi di scena gli fa vivere la condizione carceraria nella maniera molto più intensa e profonda, fino a un epilogo finale che non ti sto a spiegare.
Tratto da un tuo testo teatrale che hai già messo in scena?
Esatto, che ho messo in scena all’Argot di Roma tantissimi anni fa, era andato molto bene e quindi abbiamo deciso di scrivere una sceneggiatura.
Hai scritto altri testi teatrali?
Ne ho scritto altri due, uno s’intitola Un Unico Gesto, e l’altro, Bum Bum liberi tutti, che ho messo in scena circa quattro anni fa, ed è stato il primo testo teatrale che ha fatto Francesco Arca.
Ti vedremo a teatro prossimamente?
A fine novembre scorso, al teatro Belli di Roma, ho fatto una commedia francese di Eric Assous, Montagne Russe, per la regia di Gianni Leonetti, una commedia di due personaggi che ho fatto con Manola Rotunno, e, devo dire che è andata molto bene, siamo stati molto contenti, un testo intenso e molto bello. Speriamo si riescano a trovare le condizioni di portarlo in giro per l’Italia.
In effetti, tu vieni dal teatro…
Ho iniziato con una scuola privata di Milano, Centro Teatro Attivo, dove studiavo sia recitazione che danza, poi a un certo punto ho fatto la scelta di frequentare la scuola del Piccolo Teatro di Milano che, allora, era ancora diretta da Giorgio Strehler, ho dato gli esami sia lì che all’accademia, mi hanno preso a tutte e due le parti, ma ho scelto di fare la scuola del Piccolo Teatro, perché era più comoda, vicino casa.
Gli attori di teatro storcono il naso per chi recita nelle fiction. Come hai combinato queste due cose?
È un po’ cambiata quest’idea, la gente, che faceva un certo tipo di televisione non vedeva di buon occhio neanche la soap opera, ma se si va a controllare nell’archivio dati dei casting di Centovetrine, sono passati tutti da lì, e tutti avevano la speranza di fare un ruolo importante. Quando il prodotto è di successo, immediatamente finiscono tutti in pregiudizi, che, purtroppo, hanno ancora alcuni produttori che non ti vedono di buon occhio essendo un personaggio popolare daytime. Un professionista è un professionista, e, se ritengono che io non sia all’altezza, secondo me, ci rimettono loro, non per presunzione ma troverò qualcuno che crederà in me.
[adsense]
Progetti futuri?
In questo momento sono in attesa degli ascolti di mercoledì e venerdì di Solo per amore, perché in base a questi ascolti, inizieremo ad avere più concretezza sulla realizzazione della seconda stagione.
Hobby?
Una cosa che mi piacerebbe molto, se potessi farlo, sarebbe comprare e ristrutturare case, è una cosa che mi diverte. Ho, comunque, l’hobby della fotografia, ora sto lavorando su un progetto molto interessante, che presenterò al pubblico quanto prima.
Nicola Garofano per Teleblog.
Grande Pietro, ho avuto il piacere è l’onore di conoscerlo personalmente…che dire un grande professionista ed una persona veramente speciale , spero che il regista si renda conto che non averti a Centovetrine manca la pietra miliare della fiction. Chi ha perso qualcosa di molto importante sono loro tu avrai e continuerai ad avere il successo che ti meriti.
Un abbraccio Salvatore
Grande Pietro, ho avuto il piacere è l’onore di conoscerlo personalmente…che dire un grande professionista ed una persona veramente speciale , spero che il regista si renda conto che non averti a Centovetrine manca la pietra miliare della fiction. Chi ha perso qualcosa di molto importante sono loro tu avrai e continuerai ad avere il successo che ti meriti.
Un abbraccio Salvatore