Ci siamo! Questa sera in prima serata Canale 5 parte la tredicesima edizione del Grande fratello, in studio ritroveremo ancora una volta Alessia Marcuzzi, questa volta gli opinionisti saranno l’attrice Manuela Arcuri e il giornalista di moda Cesare Cunaccia mentre saranno 15 i concorrenti che entreranno nella casa più spiata d’Italia.
Insieme a Manuela Arcuri, il giornalista di moda Cesare Cunaccia:
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Sarà un’ esperienza diversissima da quelle che fino ad ora ho in curriculum. Sono molto incuriosito dall’ aspetto psicologico della trasmissione. Il GF è uno specchio sociale molto bizzarro ma anche paradossalmente vero, di quello che succede nella nostra società. Cunaccia ha già lavorato a inizio stagione con Alessia Marcuzzi nel programma de La5 Fashion Style: Alessia mi ha sdoganato in tv. Tra noi c’è un’empatia assoluta. Mi sento protetto e rassicurato: forse non avrei accettato se non ci fosse stata lei.
Non saprei fare un pronostico, prima del festival l’avrei dato per spacciato, invece la grande scommessa di Fazio si è rivelata vincente in tutti i sensi e forse forse si sta recuperando il gusto per il basso profilo di certi contenitori. Dopo aver assistito all’esibizione di Stromae mi sono pentita di non aver seguito la manifestazione perché in quel momento ho avuto modo di rivalutare anche la scenografia, l’accademia dovrebbe tenerne conto. Si è trattato senza dubbio di uno spettacolo che ha dimostrato il senso delle parole di Chiari, ovvero: “l’arte sarà di tutti, la parola arte non sarà di nessuno”!
Non saprei fare un pronostico, prima del festival l’avrei dato per spacciato, invece la grande scommessa di Fazio si è rivelata vincente in tutti i sensi e forse forse si sta recuperando il gusto per il basso profilo di certi contenitori. Dopo aver assistito all’esibizione di Stromae mi sono pentita di non aver seguito la manifestazione perché in quel momento ho avuto modo di rivalutare anche la scenografia, l’accademia dovrebbe tenerne conto. Si è trattato senza dubbio di uno spettacolo che ha dimostrato il senso delle parole di Chiari, ovvero: “l’arte sarà di tutti, la parola arte non sarà di nessuno”!