
Teleblog ha avuto il piacere di intervistare Aurora Ruffino, giovane e promettente attrice nota al grande pubblico per le produzioni cinematografiche e televisive a cui ha preso parte.
Ha esordito come attrice nel 2010 con il film “La solitudine dei numeri primi“, tratto dall’omonimo romanzo di Paolo Giordano, per poi approdare in tv con la fiction “Questo nostro amore“, della quale sono attualmente in corso le riprese della seconda stagione, dove interpreta il ruolo di Benedetta.
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In queste settimane, invece, la stiamo vedendo su RaiUno nella fiction “Braccialetti Rossi“, che racconta l’amicizia, nata all’interno di un ospedale, di un gruppo di giovani malati che insieme imparano ad affrontare le proprie paure, le proprie malattie, trovando, l’uno nell’altro, lo stimolo per andare avanti. Qui, Aurora Ruffino interpreta il ruolo di Cristina, da tutti chiamata Cris, una ragazza con dei disturbi alimentari.
Prossimamente, invece, la vedremo nella fiction “Una ferrari per due“, film tv del ciclo “Purchè finisca bene“, dove sarà Livia Carelli, figlia di Marcello Carelli (Neri Marcorè).
Se anche voi avete voglia di conoscerla meglio, allora non perdetevi la nostra intervista…
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Teleblog: Anzitutto chi è Aurora Ruffino? Presentati ai nostri lettori.
Aurora Ruffino: Aurora Ruffino è una ragazza di 24 anni molto fortunata e grata, che cerca di fare al meglio il lavoro per cui ha studiato e che ama.
Teleblog: Hai esordito come attrice nel 2010 con il film “La solitudine dei numeri primi“, tratto dall’omonimo romanzo di Paolo Giordano. Che ricordo hai di questa primissima esperienza? E come sei arrivata a questo film?
Aurora Ruffino: Sono arrivata a “La solitudine dei numeri primi” per caso. Mi sono trovata al posto giusto al momento giusto (uno spettacolo di danza in cui lavoravo messo in scena, in quell’occasione, alla Film Commission di Torino), cosa che mi ha permesso d’incontrare la casting Jorgelina Depretis, e dopo TANTISSIMI provini mi hanno scelto per la parte.
Teleblog: Dopo il cinema arriva la tv. Raggiungi la notorietà grazie al ruolo di Benedetta nella fiction di RaiUno “Questo nostro amore“, al fianco di Neri Marcorè e Anna Valle. Che ricordo hai di questa esperienza?
Aurora Ruffino: Solo bellissimi ricordi, tanto divertimento, tanta armonia e voglia di lavorere bene. Un ottimo gruppo di lavoro capitanato da un ottimo regista (Luca Ribuoli). Neri, la persona più allegra e spiritosa che conosca; Anna, una donna di una dolcezza rara.
Teleblog: E’ stata confermata una seconda serie per “Questo nostro amore“. Farai parte del cast? Puoi anticiparci qualcosa?
Aurora Ruffino: Si, stiamo girando adesso la seconda serie ma non posso dire nulla. 🙂
Teleblog: E a proposito di Neri Marcorè. Presto ti troveremo di nuovo al suo fianco nella fiction di RaiUno “Una ferrari per due“, film tv del ciclo “Purchè finisca bene“. E anche qui interpreterai sua figlia. Aver già recitato al suo fianco per un ruolo simile ti ha aiutato?
Aurora Ruffino: Il ruolo è tutt’altro che simile, il personaggio di Livia rispetto Benedetta è totalmente diverso ed anche il rapporto col padre. Certo è stato bellissimo aver avuto la possibilità di lavorare ancora con lui, come sua figlia. Lui è fantastico e molto generoso, mi ha sempre aiutato moltissimo!
Teleblog: Ci puoi parlare un po’ del tuo personaggio e di questa fiction?
Aurora Ruffino: Non posso dire nulla. 🙂
Teleblog: In queste settimane ti abbiamo vista nella fiction di RaiUno “Braccialetti Rossi“, che racconta l’amicizia, nata all’interno di un ospedale, di un gruppo di giovani malati che insieme imparano ad affrontare le proprie paure, le proprie malattie, trovando, l’uno nell’altro, lo stimolo per andare avanti. Tu interpreti Cris, una ragazza con dei disturbi alimentari. Come ti sei preparata per questo ruolo?
Aurora Ruffino: Ho cercato di fare un lavoro di tipo psicologico. Ho creato i suoi pensieri, la sua storia, le sue paure, la sua infanzia e la sue fragilità. Ho cercato di capire i motivi che l’hanno spinta a fare una scelta così forte e drammatica, la scelta di privarsi del cibo fino a “scomparire”. Poi ho fatto ricerche, letto libri, parlato con medici e con alcune ragazze, mie conoscenti, che avevano sofferto di questo disturbo. La svolta per capire Cris e questo tipo di disturbo l’ho avuta quando ho compreso che l’anoressia non è la malattia, ma il sintomo di un disagio psicologico che sta alla base e che può derivare da vari fattori. Fattori familiari (come nel caso di Cris), fattori sociali (modelli di bellezza sempre più finti ed irraggiungibili propinati dalla società del consumo), ecc… Purtroppo i motivi che possono spingere una persona a “cadere” in questo tipo di malattia possono essere tantissimi e diversissimi.
Teleblog: Cosa ci puoi dire dell’esperienza di “Braccialetti Rossi”? Si tratta di una fiction che, seppur con leggerezza e semplicità, affronta delle tematiche davvero molto importanti. Ti sei mai trovata ad affrontare, nella vita reale, problemi di questo tipo o per te è stato tutto nuovo?
Aurora Ruffino: “Braccialetti rossi” è una fiction rivoluzionaria perché per la prima volta gli eroi non sono dei ragazzi giovani, belli, forti e invincibili. Gli eroi sono ragazzi malati, che devono affrontare delle prove molto grandi e difficili ma che comunque vogliono innamorarsi, sognare, ridere, litigare, sperare… Vogliono vivere! Per quanto mi riguarda non ho mai dovuto affrontare, fortunatamente, problemi di questo tipo. Per me è stato tutto nuovo, si.
Teleblog: Qual’è l’insegnamento più grande che ti ha lasciato questa fiction?
Aurora Ruffino: Affidarsi sempre alle persone che amiamo e che ci amano, come la famiglia. Sempre, anche quando si fa fatica a stare insieme e si ha voglia di scomparire e trovarsi da soli in un’isola deserta. Le soluzioni e la forza si trovano insieme!
Teleblog: Qual’è la scena che ti ha regalato più emozioni?
Aurora Ruffino: Tante, troppe, non riesco a scegliere. 🙂
Teleblog: “Braccialetti Rossi” è tratta dalla serie catalana “Polseres Vermelles“. So che il regista Giacomo Campiotti vi ha vietato di vedere quella serie per non essere influenzati dai personaggi della versione originale, ma hai avuto modo di vedere qualche scena anche dopo le riprese della fiction?
Aurora Ruffino: Ho visto pochissimo!
Teleblog: Le riprese di “Braccialetti Rossi” si sono svolte in Puglia, una città molto diversa dalla tua Torino. Cosa ti ha colpito e affascinato di più di questa città?
Aurora Ruffino: Mamma mia… la Puglia!!!!! Che meraviglia… che dire, anche qui non so da cosa cominciare… Sicuramente il mare, così immenso e profondo; il cibo ottimo; i profumi; i paesini; la luce; vedere delle donne ballare “la pizzica” sopra un tetto; il calore… TUTTO! Era la mia prima volta in Puglia, ne sono stata letteralmente folgorata! 🙂
Teleblog: Diamo ormai per certo che verrà realizzata la seconda serie di “Braccialetti Rossi“. Vi hanno già comunicato qualcosa a riguardo? Il tuo personaggio potrebbe tornare a farvi parte?
Aurora Ruffino: Non si sa nulla! 🙂
Teleblog: In “Braccialetti Rossi“, il personaggio di Cris ha un rapporto per così dire “conflittuale” con la sorella. Tu sei la quarta di sei figli, quindi vieni da una famiglia molto numerosa. Che rapporto hai con i tuoi fratelli?
Aurora Ruffino: Abbiamo un rapporto stupendo, ognuno col suo carattere ma ci amiamo tantissimo, non possiamo fare a meno l’uno dell’altro!
Teleblog: Viola de “La solitudine dei numeri primi“, Benedetta di “Questo nostro amore“, Cris di “Braccialetti Rossi“: tre personaggi apparentemente molto diversi tra loro. Quale di questi si avvicina di più a te?
Aurora Ruffino: Non saprei, sono personaggi molto diversi tra loro e molto diversi anche da me. Ad ognuno comunque ho regalato una parte della mia vita e della mia storia. Anche se in modi diversi, li sento tutti vicini a me.
Teleblog: Oltre all’esperienza di “Braccialetti Rossi“, hai lavorato con il regista Giacomo Campiotti sia per il film “Bianca come il latte, rossa come il sangue“, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Alessandro D’Avenia, sia per la fiction “Non è mai troppo tardi“, che abbiamo visto di recente su RaiUno, sulla storia del celebre insegnante Alberto Manzi. Com’è lavorare con lui? Se dovessi definirlo con tre aggettivi?
Aurora Ruffino: Non ho lavorato in “Non è mai troppo tardi” ma in “Bianca come il latte, rossa come il sangue” si. Giacomo è una persona fantastica oltre ad essere un bravissimo regista, è simpaticissimo, sempre positivo e non si arrabbia mai. Ama il suo lavoro e questa passione la trasmette a chiunque gli è vicino. E’ stato bello lavorare insieme! I tre aggettivi per descriverlo sono: Positivo, Paziente, Instancabile Lavoratore!
Teleblog: Ti abbiamo visto sia al cinema che in tv… e il teatro?
Aurora Ruffino: Per il momento nulla, ma mi piacerebbe moltissimo!
Teleblog: Cosa ti piace fare durante il tuo tempo libero? Hai degli hobby in particolare?
Aurora Ruffino: Io amo il ballo e la natura.
Teleblog: Un sogno nel cassetto?
Aurora Ruffino: Sogno nel cassetto… Interpretare un personaggio fantasy, magari tratto da un fumetto o fare un film muto come “The Artist” (che ho amato moltissimo).
Teleblog: Puoi anticiparci qualcosa sui tuoi prossimi progetti?
Aurora Ruffino: Per il momento niente, solo provini! 😉
Un saluto a tutti i lettori e Grazie di tutto!
Intervista a cura di Daniela Bella per Teleblog
Bellissima intervista! *_*
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Desde Mexico les saludo, me interesa saber acerca de la similitud de apellidos.
Mi familia procede de Italia, pero yo soy cuarta generacion, tengo conocimiento que llegaron a mediados de 1870.
Deseo estar en contacto con ustedes.
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Awwwwwwwww , io l’adoro è troppo brava !!!
– RuffinoLOVERS .
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– RuffinoLOVERS .